Tecnica vaaft per fistola perianale complessa
Buonasera, sono un ragazzo di 24 anni che per due anni ha sofferto di ascessi perianali con la conseguente formazione di una fistola.
Finalmente qualche giorno fa sono stato operato, in anestesia spinale, tramite tecnica vaaft e alla fine mi è stato applicato un plug per chiudere l'orifizio esterno del canale fistoloso.
Il mio consulto nasce da una confusione in merito a come pulire e "curare" a casa la ferita, fino alla prossima visita di controllo.
Mi spiego meglio; il chirurgo mi ha detto di fare più volte lavaggi della zona anale con un detergente antibatterico, evidentemente anche nella zona della fistola.
Tuttavia, informandomi in internet ho letto di medici che prescrivono una sorta di lavaggi interni della fistola per disinfettarla, a pazienti operati con vaaft.
Il mio dubbio è proprio questo.
A me non sono stati prescritti questi lavaggi in quanto il plug ci metterà un po' di tempo per sciogliersi/cadere?
Una volta caduto dovrò iniziare questi lavaggi o non sono indispensabili?
Come devo comportarmi nel momento in cui questo plug cade/si scioglie prima della prossima visita di controllo?
Le mie domande nascono da una volontà di fare chiarezza in merito all'intervento a cui mi sono sottoposto e dal fatto che vorrei essere il più scrupoloso possibile nella cura e nella pulizia della ferita, in maniera tale da non incorrere più in altre recidive o in un'infezione.
Dico questo perché sinceramente negli ultimi due anni la qualità della mia vita è diminuita moltissimo a causa, in primis, dei dolori atroci causati dalle incisioni degli ascessi e poi anche dal costante timore di andare in giro con macchie di pus sui pantaloni causate dalla formazione della fistola.
Insomma, è stato un periodo non semplice nonostante la natura benigna della patologia.
Un'ultima domanda concerne la pratica sessuale.
Essendo io passivo per quanto tempo mi consigliereste di evitare i rapporti sessuali anali?
Inoltre, una volta guarito, questi potrebbero eventualmente contribuire alla formazione di altri ascessi?
O tramite una corretta igiene prima e dopo i rapporti sessuali tutto può essere tenuto maggiormente sotto controllo?
Io vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione e per il contributo che fornite con le risposte ai consulti online di questo sito, sempre molto informative.
Finalmente qualche giorno fa sono stato operato, in anestesia spinale, tramite tecnica vaaft e alla fine mi è stato applicato un plug per chiudere l'orifizio esterno del canale fistoloso.
Il mio consulto nasce da una confusione in merito a come pulire e "curare" a casa la ferita, fino alla prossima visita di controllo.
Mi spiego meglio; il chirurgo mi ha detto di fare più volte lavaggi della zona anale con un detergente antibatterico, evidentemente anche nella zona della fistola.
Tuttavia, informandomi in internet ho letto di medici che prescrivono una sorta di lavaggi interni della fistola per disinfettarla, a pazienti operati con vaaft.
Il mio dubbio è proprio questo.
A me non sono stati prescritti questi lavaggi in quanto il plug ci metterà un po' di tempo per sciogliersi/cadere?
Una volta caduto dovrò iniziare questi lavaggi o non sono indispensabili?
Come devo comportarmi nel momento in cui questo plug cade/si scioglie prima della prossima visita di controllo?
Le mie domande nascono da una volontà di fare chiarezza in merito all'intervento a cui mi sono sottoposto e dal fatto che vorrei essere il più scrupoloso possibile nella cura e nella pulizia della ferita, in maniera tale da non incorrere più in altre recidive o in un'infezione.
Dico questo perché sinceramente negli ultimi due anni la qualità della mia vita è diminuita moltissimo a causa, in primis, dei dolori atroci causati dalle incisioni degli ascessi e poi anche dal costante timore di andare in giro con macchie di pus sui pantaloni causate dalla formazione della fistola.
Insomma, è stato un periodo non semplice nonostante la natura benigna della patologia.
Un'ultima domanda concerne la pratica sessuale.
Essendo io passivo per quanto tempo mi consigliereste di evitare i rapporti sessuali anali?
Inoltre, una volta guarito, questi potrebbero eventualmente contribuire alla formazione di altri ascessi?
O tramite una corretta igiene prima e dopo i rapporti sessuali tutto può essere tenuto maggiormente sotto controllo?
Io vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione e per il contributo che fornite con le risposte ai consulti online di questo sito, sempre molto informative.
[#1]
Ho letto con attenzione la sua richiesta di consulto, ma purtroppo devo dirle che, in questi casi particolari dove l'orifizio esterno ed il tragitto fistoloso vengono occupati dal plug, non è possibile procedere
all' irrigazione del tragitto fistoloso trattato.
Solo chi ha adottato questa scelta ed è a conoscenza delle caratteristiche della sua fistola complessa potrà darle ulteriori informazioni su come gestire il post operatorio.
Plug o non plug
astensione dai rapporti sessuali anali fino a completa guarigione.
Cordiali saluti.
all' irrigazione del tragitto fistoloso trattato.
Solo chi ha adottato questa scelta ed è a conoscenza delle caratteristiche della sua fistola complessa potrà darle ulteriori informazioni su come gestire il post operatorio.
Plug o non plug
astensione dai rapporti sessuali anali fino a completa guarigione.
Cordiali saluti.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
[#2]
Utente
Buongiorno dottore, intanto la ringrazio per la cortese risposta. Volevo solo dirle che oggi ho fatto la visita di controllo e fortunatamente sta procedendo tutto bene; il chirurgo che mi ha operato mi ha inserito anche un piccolo setone superficiale, dato che qualche giorno fa il plug è caduto definitivamente, lasciando effettivamente scoperto un foro grande quanto la punta di un dito. Ho anche posto qualche domanda rispetto alla formazione degli ascessi e delle fistole, infatti mi ha detto che prima della formazione dell'ascesso e della fistola possono passare anche diversi anni in cui il processo di infezione della ghiandola dell'ano porta alla formazione del tragitto, ho capito bene? Inoltre purtroppo mi ha anche detto che non esistono modi specifici per evitare recidive e che quindi dipende un po' tutto dalla predisposizione genetica del proprio corpo. Davvero non esistono metodi di prevenzione della patologia? Devo semplicemente sperare che non capiti più? Ringrazio ancora per la disponibilità, buon proseguimento di giornata.
[#3]
Condivido quanto le è stato detto.
Prego.
Prego.
Dr.Giuseppe D'Oriano Docente Scuola Speciale A.C.O.I. di Coloproctologia. Chirurgo Colonproctologo.
www.drgiuseppedoriano.blogspot.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 917 visite dal 18/11/2023.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.