Aneurisma aorta addominale

Buongiorno, Gentilissimi Dottori, sono nuovo di questo gruppo, non ho mai scritto ma lo seguo da tempo.
Mi permetto di porvi alcune domande riguardo alla patologia in oggetto che riguarda mio padre di anni 71, con accertat, proprio pochi giorni fa dal chirurgo vascolare un aumento importante in tre mesi del suo aneurisma addominale già noto.
Siamo a 5. 6 cm (ultima misurazione 4. 9) ed è stato inserito in lista d’attesa per l’intervento che svolgerà speriamo entro ottobre.
Lo teniamo sotto controllo da oramai 5/6 anni periodicamente ed è sempre stato con crescita molto lenta pertanto non è mai stato preso in considerazione l’intervento.
Lui, pensionato, svolge una vita sana e regolare, però un po’ troppo sedentaria.

Avrei delle domande da porvi riguardo a questa patologia ed al suo decorso.
Mio padre alto circa 1. 72 peso 80 kg ex fumatore (non fuma da 13 anni ma prima fumava parecchio), da poco tempo diabetico ed in cura, sempre in cura per colesterolo alto da almeno 5 anni, in cura per ipertensione da altrettanti anni ma con periodi dell’anno con pressione non facile da tenere bassa con i farmaci in uso (in alcuni periodi la pressione schizza e bisogna cambiare/aumentare la cura sempre sotto indicazioni del cardiologo o del curante) soggetto a protrusioni nella zona lombare.
Stiamo ora attendendo di effettuare l’angio Tac su prescrizione del chirurgo per valutare la morfologia delle arterie ed in base a quello valutare il tipo di intervento, se open o endoscopico femorale.
Mi chiedevo, se non sia sempre meglio prediligere la tecnica endoscopica visti i rischi di un intervento open, e nel caso il chirurgo dovesse propendere per quest’ultima potrei chiedere un altro parere in un altro centro secondo voi?
La tecnica open, mi mette ansia sapendo che esistono tecniche decisamente più sicure e meno invasive.

Altra domanda.
In attesa dell’intervento, è meglio che mio padre rimanga a letto/riposo o può condurre una vita normale (nei limiti della sua patologia ovviamente) senza affaticarsi o fare sforzi perché risulta essere pericoloso?
Il chirurgo gli ha consigliato di camminare tutti i giorni ma per via delle protrusioni dovrebbe anche fare fisioterapia, potrebbe procedere?

L’aneurisma aortico è ereditario?

Grazie per l’attenzione e la pazienza nel leggermi.
[#1]
Dr. Andrea Xodo Chirurgo vascolare 194 9
Gentile Utente,

il tipo di tecnica chirurgica da prediligere (open o endovascolare) viene valutata caso per caso, prevalentemente in base alla età del paziente, alle comorbidità ed alla anatomia aortica.

La tecnica endovascolare viene vista (ed effettivamente è) una tecnica con un minore "impatto chirurgico" sul paziente nel periodo perioperatorio, tuttavia la chirurgia aperta è sicura e garantisce una durata nel tempo maggiore.

Il mio consiglio è di affidarsi ad un centro ad alto volume in grado di garantire entrambe le opzioni, sarà poi il chirurgo vascolare (dopo il colloquio con il paziente ed i familiari) ad esporvi la soluzione più adatta.

Può condurre una vita normale, tuttavia evitando sforzi che possano causare picchi di pressione alta. Non ci sono controindicazioni alla FKT.

Vi può essere una componente ereditaria ma nella maggioranza dei casi giocano a sfavore i fattori di rischio modificabili (pressione fumo colesterolo ecc ecc).

Un cordiale saluto ed un buon ferragosto,

Andrea Xodo, MD, FEBVS
Specialista in Chirurgia Vascolare ed Endovascolare

Si ricorda che il consulto on-line non sostituisce in alcun modo la vi

[#2]
Utente
Utente
Gentilissimo Dottore, la ringrazio per la risposta. Dovremo attendere l’esito della Angio Tac per sapere quale strada intraprendere. Io personalmente, rimanendo parecchio spaventato dalla chirurgia open per via dei suoi rischi anche post operatori, sinceramente incrocio le dita in una morfologia favorevole dei vasi (nonostante una lieve ecstasia e qualche calcificificazione nota) con tessuti utilizzabili e sicuri ai fini della riuscita di una EVAR. Diversamente dovremo accettare la open, sperando appunto non vi siano complicazioni non prevedibili, che purtroppo, possono capitare con danni a volte seri/gravi/drammatici sebbene in una bassa percentuale (intorno al 5%?!?) Sono certo che il centro in cui è seguito mio padre sia specializzato su questi interventi, vuoi per numeri, che per la presenza di equipe in grado di effettuare entrambe le tecniche. Grazie di nuovo ed auguro anche a Lei un buon Ferragosto .
Saluti
Roberto
[#3]
Dr. Andrea Xodo Chirurgo vascolare 194 9
dove è seguito il papà?

Andrea Xodo, MD, FEBVS
Specialista in Chirurgia Vascolare ed Endovascolare

Si ricorda che il consulto on-line non sostituisce in alcun modo la vi

[#4]
Utente
Utente
Noi siamo della provincia di Varese ed è seguito all’ospedale di Busto Arsizio U.O. Chirurgia Vascolare.
[#5]
Dr. Andrea Xodo Chirurgo vascolare 194 9
Non conosco i colleghi di Busto Arsizio ma conosco molto bene i colleghi del circolo di Varese, sono sicuro che in entrambi i centri possa essere seguito al meglio.

Un cordiale saluto

Andrea Xodo, MD, FEBVS
Specialista in Chirurgia Vascolare ed Endovascolare

Si ricorda che il consulto on-line non sostituisce in alcun modo la vi

[#6]
Utente
Utente
Buongiorno Egregi Dottori. Nel ringraziarvi del tempo che dedicate al forum ed a noi utenti, vorrei aggiornare l’evoluzione dell’aneurisma in oggetto. Mio padre è riuscito ad effettuare l’angiotac prescritta dallo specialista e volevo appunto riportare quanto refertato:

Aneurisma dell'aorta sottorenale di 55 mm (lume vero di 34 mm ed estensione cranio-caudale di 11 cm)
Aneurisma iliaco a destra di 28 mm (lume vero di 25 mmed estensione cranio-caudale di 3 cm).
Arteria polare renale superiore sinistra.
Nei limiti il resto.

Sono consapevole che il chirurgo vascolare valuterà (non ci ha ancora convocato) in funzione delle immagine più che dal referto, ma è giusto per mia voglia di conoscere che mi interessava qualche delucidazione riguardo alle terminologie utilizzate. Da quanto poco si apprende dallo scritto, secondo voi emerge qualche grosso impedimento per approccio di tipo EVAR ? Una volta che si interviene per l’addominale, non sarebbe il caso anche di intervenire in maniera preventiva sull’iliaca anche se non di dimensioni preoccupanti? Grazie per la vostra pazienza e cortesia nel rispondere. Distinti Saluti
[#7]
Utente
Utente
Buonasera. Il nostro chirurgo vascolare, dopo aver visionato in equipe le immagini dell’angiotac in questione, ci ha comunicato che purtroppo la tecnica EVAR non è possibile nel caso di mio papà in quanto non viene garantito il corretto posizionamento dell’endoprotesi e che se ci provassero, non andrebbe a buon fine nel tempo con il rischio di dover reintervenire tra qualche anno per la rimozione e l’intervento chirurgico . Ci ha detto che se volevamo potevamo chiedere ad un altro ospedale ma, sicuramente nessuno si azzarderebbe a proporre una EVAR, insomma non si può. Diciamo che non l’ha presa molto bene mio padre, ci sperava nella tecnica meno invasiva. Ora abbiamo iniziato l’iter delle analisi pre ricovero. Ci hanno spiegato un po’ sommariamente come avverrà l’intervento chirurgico open senza entrare nei dettagli, hanno detto che ripareranno sia l’aorta addominale sottorenale e l’iliaca anch’essa aneurismatica. Il chirurgo dice che è si un intervento importante ma se ne fanno tanti di questo genere e mi è sembrato molto sicuro di se . A me però rimane , molta apprensione per i rischi che ho trovato in rete riferiti all’intervento open. Spero di riuscire a fornire tutte le informazioni importanti riguardo alle patologie di mio padre in modo tale da rendere più preparata l’equipe. Qualcuno mi saprebbe aiutare a capire meglio come avviene l’intervento e perché sarà necessaria la terapia intensiva post intervento?È un intervento rischioso? Avrà bisogno di assistenza familiare in ospedale secondo voi? Al rientro a casa sarà in grado di camminare da solo devo prepararmi con degli ausili e fisioterapista? Grazie per le vostre risposte e per la pazienza che portate nel rispondere a delle domande, più ansiose del dovuto. Buona serata
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