Sospette vene varicose e perineo: a chi rivolgersi?
Salve, dopo un'ecografia pelvica e transvaginale mi è stata rilevata bilateralmente una raccolta fluida allungata nella zona del perineo, non è chiaro se di natura varicosa.
Il tutto dopo una sovrainfezione nel piccolo labbro avvenuta dopo la rimozione di una cisti di bartolini.
L'infezione locale è passata in fretta, nemmeno una settimana dopo, ma ho cominciato ad avvertire gonfiori lievi ma dolorosi ai fianchi, alle natiche e all'addome (tipo cellulite, ma dolorosa), poi agli arti inferiori e alla fine anche superiori (questi stavolta come gonfiori sodi e non dolenti che si riassorbivano con massaggi linfatici), con molto fastidio ai linfonodi inguinali, addominali, ascellari e sotto il seno.
Nella zona vaginale esternamente stavo bene, anche se mi sentivo indolenzita, ma il resto del corpo mi dava tutti questi sintomi.
Per la ginecologa è un linfedema ai genitali, per il quale mi ha rimandato a un controllo angiologico.
Il controllo angiologico con ecocolordoppler arterioso e venoso non ha rilevato alcuna anomalia.
Vene delle gambe perfette, no linfedema, no varicocele pelvico, tuttavia mi sono stati controllati solo gli arti inferiori e l'addome, e non i genitali e la raccolta fluida non bene identificata nella zona del perineo (che attualmente ho la sensazione che stia peggiorando, perché sento calore nella zona del perineo, ho fastidi fin dietro sulle natiche, e spesso andando in bagno mi esce un'emorroide più grande del normale, non dolente, ma fastidiosa, gonfia e calda che poi di solito rientra da sola in qualche giorno... ma ripeto non è normale per me avere sensazioni così accentuate là dietro ed emorroidi così grandi senza fare chissà quale sforzo).
Quello che non capisco è: da chi devo andare per fare degli accertamenti su questa cosa?
La ginecologa se n'è lavata le mani dicendo che non è di sua competenza e mandandomi da un angiologo... l'angiologo mi ha detto che lui di vagine e quelle zone lì non ne capisce niente.
Il medico di base è indifferente, perché dagli esami del sangue non risulta un rischio trombotico quindi per lui "sto bene".
Io sto vivendo un grande disagio perché questa situazione va avanti da più di un mese.
Non mi sembra normale e vorrei semplicemente fare degli accertamenti in quella zona (che non mi ha più controllato nessuno dopo l'ecografia citata all'inizio) e definire cosa sono queste raccolte fluide, se ci sono ancora e se sono vene varicose o altro.
Ma insomma, a chi devo rivolgermi?
Il tutto dopo una sovrainfezione nel piccolo labbro avvenuta dopo la rimozione di una cisti di bartolini.
L'infezione locale è passata in fretta, nemmeno una settimana dopo, ma ho cominciato ad avvertire gonfiori lievi ma dolorosi ai fianchi, alle natiche e all'addome (tipo cellulite, ma dolorosa), poi agli arti inferiori e alla fine anche superiori (questi stavolta come gonfiori sodi e non dolenti che si riassorbivano con massaggi linfatici), con molto fastidio ai linfonodi inguinali, addominali, ascellari e sotto il seno.
Nella zona vaginale esternamente stavo bene, anche se mi sentivo indolenzita, ma il resto del corpo mi dava tutti questi sintomi.
Per la ginecologa è un linfedema ai genitali, per il quale mi ha rimandato a un controllo angiologico.
Il controllo angiologico con ecocolordoppler arterioso e venoso non ha rilevato alcuna anomalia.
Vene delle gambe perfette, no linfedema, no varicocele pelvico, tuttavia mi sono stati controllati solo gli arti inferiori e l'addome, e non i genitali e la raccolta fluida non bene identificata nella zona del perineo (che attualmente ho la sensazione che stia peggiorando, perché sento calore nella zona del perineo, ho fastidi fin dietro sulle natiche, e spesso andando in bagno mi esce un'emorroide più grande del normale, non dolente, ma fastidiosa, gonfia e calda che poi di solito rientra da sola in qualche giorno... ma ripeto non è normale per me avere sensazioni così accentuate là dietro ed emorroidi così grandi senza fare chissà quale sforzo).
Quello che non capisco è: da chi devo andare per fare degli accertamenti su questa cosa?
La ginecologa se n'è lavata le mani dicendo che non è di sua competenza e mandandomi da un angiologo... l'angiologo mi ha detto che lui di vagine e quelle zone lì non ne capisce niente.
Il medico di base è indifferente, perché dagli esami del sangue non risulta un rischio trombotico quindi per lui "sto bene".
Io sto vivendo un grande disagio perché questa situazione va avanti da più di un mese.
Non mi sembra normale e vorrei semplicemente fare degli accertamenti in quella zona (che non mi ha più controllato nessuno dopo l'ecografia citata all'inizio) e definire cosa sono queste raccolte fluide, se ci sono ancora e se sono vene varicose o altro.
Ma insomma, a chi devo rivolgermi?
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CON I LIMITI DI UN CONSULTO A DISTANZA
Gentile Utente,
la condizione che descrive appare troppo complessa per una valutazione da remoto e richiederebbe la presa in carico di uno specialista di riferimento (Chirurgo? Altro Ginecologo?) oltre che un approfondimento diagnostico strumentale (TAC, RM).
Gentile Utente,
la condizione che descrive appare troppo complessa per una valutazione da remoto e richiederebbe la presa in carico di uno specialista di riferimento (Chirurgo? Altro Ginecologo?) oltre che un approfondimento diagnostico strumentale (TAC, RM).
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#2]
Utente
Salve,
non sto chiedendo una valutazione da remoto, vorrei solo sapere a quale professionista rivolgermi proprio per fare una valutazione in presenza.
L'angiologo non dovrebbe occuparsi di visitare anche la zona pelvica e dei genitali qualora ci fosse un sospetto di varici e/o linfedema in quella zona?
non sto chiedendo una valutazione da remoto, vorrei solo sapere a quale professionista rivolgermi proprio per fare una valutazione in presenza.
L'angiologo non dovrebbe occuparsi di visitare anche la zona pelvica e dei genitali qualora ci fosse un sospetto di varici e/o linfedema in quella zona?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 08/03/2023.
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