Trombosi venosa profonda

Grazie per le risposte. Dott. Mario Forzanini lei parla di una buona terapia , vorrei farle presente che sono due anni in cura ( calza elastica) ho fatto anche l'eparina e il coumadin sino a poco tempo fà.Io sono una ragazza sarda giovane che vuole cercare di risolvere questo problema, anche il lavoro mi stà creando qulche problema(cameriera) visto che anche con la calza mi si gonfia il polpaccio ,non posso assolutamente rimanere cosi la prego di aiutarmi a capire se c'e una soluzione. Lei che cosa mi consiglia? perchè quà a Sassari mi hanno detto che per tutta la vita dovrò portare la calza e che per il momento non c'e soluzione . Io sarei disponibile a fare una visita da lei . grazie .
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Dr. Alvise Cavallini Chirurgo generale, Angiologo 2
Gentile Sig.ra, mi permetto di rispondere anche se in ritardo (ero fuori Italia) ed anche se ha chiesto consigli specificatamente al dott. Forzanini, solo per aggiungere delle considerazioni alle già corrette risposte dei miei colleghi.

Prima di effettuare un intervento chirurgico di ricostruzione valvolare (e di sicuro Maleti è tra i Chirurghi più accreditati) bisogna infatti essere sicuri che i sintomi da Lei riferiti siano in relazione con una eventuale "sindrome post-trombotica".
Se ho ben capito:
1) Lei ha avuto una TVP causata da assunzione di estroprogestinici (che in una fumatrice possonono giustificare una TVP anche in assenza di alterazione dei fattori della coagulazione)
2) il trombo non è mai stato visualizzato, ma sono stati visualizzati gli esiti di una TVP femoro-poplitea (reflusso in vena poplitea e pareti ispessite in femorale con reflusso in femorale comune ma non in femorale superficiale)
3) dopo aver effettuato una lunga terapia anticoagulante (2 anni), lei adesso indossa una calza elastica
4) i sintomi da Lei riferiti sono dolore alla gamba ed alla coscia e gonfiore alla gamba nonostante l'elastocompressione

Di sicuro il "gonfiore" della gamba può essere correlato alla sindrome post-trombotica e forse anche i sintomi "dolorosi".
Bisogna approfondire però alcuni aspetti che sono poco chiari:
a) è stato escluso un problema osteoarticolare (ad es. una lombosciatalgia)? Da quanto tempo sono insorti i sintomi o si sono aggravati?
b) è stata effettuata una pletismografia o una reografia a luce riflessa per quantificare il deficit emodinamico globale in maniera da decidere la più idonea elastocompressione?(generalmente un gambaletto di II classe può essere sufficiente a correggere un eventuale deficit emodinamico, ma non sempre e soprattutto deve essere su misura -quindi misure prese ad arto sgonfio- ben gestito e cambiato ogni 5-6 mesi)
c) ha mai effettuato una terapia medica di supporto (ad es. mesoglicano o altri farmaci) e se si con quali risultati?

Solo una visita completa, associata agli esami strumentali, può dare risposta a tutti i quesiti.

Le consiglio quindi di effettuare una visita approfondita (in Sardegna vi sono numerosi bravi angiologi) per vedere formulata una corretta diagnosi e quindi decidere quale sia la terapia migliore per Lei.

Cordialmente,

Dr. alvise cavallini