Esame eco-color-doppler
Salve, voglio fare prima di tutto i complimenti a tutti per l'utilità del sito.
Passiamo al dunque, dopo la gravidanza (12 anni fà)ho visto comparire sulle caviglie ed a qualche altra sporadica parte delle gambe delle macchie (come delle vene capillari). Le macchie erano piccole ma col tempo si stanno allargando e specie sulle caviglie sono di circa 4/5 cm.
Consigliata dal mio medico di famiglia sono andata in uno studio medico ed ho fatto un esame eco-color-doppler.
E qui la sorpresa mi viene consigliato di fare 2 interventi uno per aspotare dalla gamba dx la vena safena, mentre alla sx per metà con un intervento laser.
Leggendo qui e anche su altri siti vi sono pareri discordanti su qusto tipo di intervento, ed ho dedotto che dipende da caso a caso, pertanto vi descrivo il risultato dell'esame per avere da voi un parere.
ASSE VENOSO PROFONDO:
Esplorato a livello di VFC, VFS, V. Poplitea, VV. tibiali posteriori ed anteriori, appare:
A destra pervio, senza segni di TVP in atto, continente, con flusso normomodulato agli atti respiratori e normoresponsivo alle manovre dinamiche.
A sinistra pervio, senza segni di TVP in atto, incontinente con reflusso a portata media in sede poplitea.
ASSE VENOSO SUPERFICIALE:
A sinistra.
Ostio safeno femorale pervio ed incontinente.
Vena safena interna intrafasciale, pervia ed incontinente con reflusso lungo di III grado, che in sede sottogenicolata si riversa nella vena antero mediale di gamba, ectasica.
Il diametro trasverso si mantiene costantemente al di sotto dei 10 mm. Reflussi corti multipli su vene collaterali ectasiche prevalentemente di gamba.
Ostio safeno popliteo pervio ed incontinente con reflusso safenico esterno, a portata medio elevata.
A destra.
Ostio safeno femorale pervio ed incontinente (incontinenza valvolare completa sia della valvola terminale che della pre terminale).
Vena safena interna intrafasciale. con diametro trasverso prevalentemente sui 10 mm. e che a livello del terzo inferiore di coscia raggiunge quasi i 14 mm., pervia , incontinente con reflusso lungo di IV grado ad elevata portata.
Reflussi corti multipli su vene collaterali ectasiche, prevalentemente di gamba.
Ostio safeno popliteo e vena safena esterna pervi e continenti.
Fiduciosa in una vs autorevole risposta vi saluto rinnovandvi i complimenti
Passiamo al dunque, dopo la gravidanza (12 anni fà)ho visto comparire sulle caviglie ed a qualche altra sporadica parte delle gambe delle macchie (come delle vene capillari). Le macchie erano piccole ma col tempo si stanno allargando e specie sulle caviglie sono di circa 4/5 cm.
Consigliata dal mio medico di famiglia sono andata in uno studio medico ed ho fatto un esame eco-color-doppler.
E qui la sorpresa mi viene consigliato di fare 2 interventi uno per aspotare dalla gamba dx la vena safena, mentre alla sx per metà con un intervento laser.
Leggendo qui e anche su altri siti vi sono pareri discordanti su qusto tipo di intervento, ed ho dedotto che dipende da caso a caso, pertanto vi descrivo il risultato dell'esame per avere da voi un parere.
ASSE VENOSO PROFONDO:
Esplorato a livello di VFC, VFS, V. Poplitea, VV. tibiali posteriori ed anteriori, appare:
A destra pervio, senza segni di TVP in atto, continente, con flusso normomodulato agli atti respiratori e normoresponsivo alle manovre dinamiche.
A sinistra pervio, senza segni di TVP in atto, incontinente con reflusso a portata media in sede poplitea.
ASSE VENOSO SUPERFICIALE:
A sinistra.
Ostio safeno femorale pervio ed incontinente.
Vena safena interna intrafasciale, pervia ed incontinente con reflusso lungo di III grado, che in sede sottogenicolata si riversa nella vena antero mediale di gamba, ectasica.
Il diametro trasverso si mantiene costantemente al di sotto dei 10 mm. Reflussi corti multipli su vene collaterali ectasiche prevalentemente di gamba.
Ostio safeno popliteo pervio ed incontinente con reflusso safenico esterno, a portata medio elevata.
A destra.
Ostio safeno femorale pervio ed incontinente (incontinenza valvolare completa sia della valvola terminale che della pre terminale).
Vena safena interna intrafasciale. con diametro trasverso prevalentemente sui 10 mm. e che a livello del terzo inferiore di coscia raggiunge quasi i 14 mm., pervia , incontinente con reflusso lungo di IV grado ad elevata portata.
Reflussi corti multipli su vene collaterali ectasiche, prevalentemente di gamba.
Ostio safeno popliteo e vena safena esterna pervi e continenti.
Fiduciosa in una vs autorevole risposta vi saluto rinnovandvi i complimenti
[#1]
gentile signora,
la malattia che lei ha, possiamo definirla così ha colpito le sue vene a livello di entrambe le gambe. purtroppo devo darle una notizia non piacevole e cioè non esiste al momento attuale alcun trattamento non invasivo per il tratta,mento radicale di tale patologia. un altra notizia riguarda quello che lei ha notato e cioè un lento ma progressivo deterioramento locale della situazione. cioè oltre al fattore etetico si possono verificare complicanze come ulcerazioni cutanee e trombosi delle vene e/o ancora delle infiammazioni delle vene, le varicoflebiti. queste complicanze possono essere gestite con antibiotici ed altri farmaci per superare solo la situazione acuta e la complicanza ma non la causa: le varici.
per quanto riguarda il tipo di trattamento proposto, questo può essere valutato solo da colui o coloro che hanno avuto la possibilità di averla visitata. stessa cos vale per porre dei suggerimenti alternativi. il sistema che stiamo utilizzando non si presta a sostituire la visita clinica.
in sintesi il suo medico curante se esperto di tali patologie o il chirurgo vascolare, sono le figure professionali più indicate per la decisione di fare o non fare e poi, nel primo caso caso: cosa fare e come fare. non so quindi chi potrebbe darle questi consigli nell'ambito dei professionisti che lei ha contattato.
le auguro un grosso in bocca al lupo, la ringrazio in anticipo qualora volesse tenermi aggiornato.
cordiali saluti
la malattia che lei ha, possiamo definirla così ha colpito le sue vene a livello di entrambe le gambe. purtroppo devo darle una notizia non piacevole e cioè non esiste al momento attuale alcun trattamento non invasivo per il tratta,mento radicale di tale patologia. un altra notizia riguarda quello che lei ha notato e cioè un lento ma progressivo deterioramento locale della situazione. cioè oltre al fattore etetico si possono verificare complicanze come ulcerazioni cutanee e trombosi delle vene e/o ancora delle infiammazioni delle vene, le varicoflebiti. queste complicanze possono essere gestite con antibiotici ed altri farmaci per superare solo la situazione acuta e la complicanza ma non la causa: le varici.
per quanto riguarda il tipo di trattamento proposto, questo può essere valutato solo da colui o coloro che hanno avuto la possibilità di averla visitata. stessa cos vale per porre dei suggerimenti alternativi. il sistema che stiamo utilizzando non si presta a sostituire la visita clinica.
in sintesi il suo medico curante se esperto di tali patologie o il chirurgo vascolare, sono le figure professionali più indicate per la decisione di fare o non fare e poi, nel primo caso caso: cosa fare e come fare. non so quindi chi potrebbe darle questi consigli nell'ambito dei professionisti che lei ha contattato.
le auguro un grosso in bocca al lupo, la ringrazio in anticipo qualora volesse tenermi aggiornato.
cordiali saluti
Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale
[#2]
Gentile Utente,
il quadro clinico che descrive (corona flebectasica e teleangectasie diffuse) è cosa ben diversa da quanto rilevato all'esame ecocolordoppler di cui riferisce l'esito, per cui risulta impossibile a distanza farsi un'idea della sua situazione.
D'altra parte l'indicazione all'intervento chirurgico e la scelta del tipo di metodica discendono dalla integrazione tra rilievi clinici (visita), sintomatoloiga lamentata ed esito di esami strumentali.
Prendendo unicamente in considerazione quanto riscontrato all'ecocolodoppler e CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA, l'indicazione all'intervento ci sarebbe.
Personalmente non sono favorevole alla termoablazione mediante laser endovascolare di cui non vedo particolari vantaggi rispetto alle metodiche tradizionali, mentre "intravedo" possibili svantaggi e indicazioni limitate.
il quadro clinico che descrive (corona flebectasica e teleangectasie diffuse) è cosa ben diversa da quanto rilevato all'esame ecocolordoppler di cui riferisce l'esito, per cui risulta impossibile a distanza farsi un'idea della sua situazione.
D'altra parte l'indicazione all'intervento chirurgico e la scelta del tipo di metodica discendono dalla integrazione tra rilievi clinici (visita), sintomatoloiga lamentata ed esito di esami strumentali.
Prendendo unicamente in considerazione quanto riscontrato all'ecocolodoppler e CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA, l'indicazione all'intervento ci sarebbe.
Personalmente non sono favorevole alla termoablazione mediante laser endovascolare di cui non vedo particolari vantaggi rispetto alle metodiche tradizionali, mentre "intravedo" possibili svantaggi e indicazioni limitate.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 10.2k visite dal 05/06/2009.
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