Operare o no?

Gentili dottori, mia mamma (76 anni) 5 anni fa ebbe un ictus, causato da una stenosi della carotide di destra e venne operata di endoarteriectomia.

L'operazione riuscì perfettamente e da allora va avanti con una terapia salvavita e ovviamente ogni 6 mesi controllo vascolare con ecocolordoppler alle carotidi.


L'ultima visita il chirurgo vascolare ci consigliò di fare un angio-tac, che abbiamo fatto una settimana fa, e vi riporto l'esito:

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ANGIOTAC ASSI CAROTIDEI EXTRACRANICI

Ateromasia parietale calcifica dell'arto aortico con rilievo di alcune apposizioni calcifiche in corrispondenza dell'origine dei TSA, non determinanti stenosi significative.

Regolare origine e decorso dei TSA.
Si segnala la presenza di multiple placche calcifiche a livello della biforcazione del tronco arterioso brachio-cefalico destro con riduzione del calibro luminale della carotide comune di destra del 47% e stenosi breve, pari a circa 80%, a livello dell'origine dell'arteria succlavia destra.


A DESTRA: carotide comune a decorso tortuoso nel tratto prossimale ove si apprezzano alcune placche calcifiche di parete determinanti stenosi luminale del 50%.
Bulbo di regolare calibro e pervietà in esiti di endoarteriectomia.
Normale calibro e pervietà dell'arteria carotide interna sino al forame carotideo con rilievo di alcune minute apposizioni calcifiche non stenosanti lungo la parete posteriore, a valle del bulbo.


A SINISTRA: carotide comune regolare per calibro, decorso ed opacizzazione del lume con rilievo di alcune placche ateromasiche calcifiche non stenosanti.
Multiple placche calcifiche si apprezzano in sede bulbare con stenosi all'origine dell'arteria carotide interna stimabile in circa 72%.
Ulteriori placche ateromasiche calcifiche non stenosanti si apprezzano a valle.
Conservata pervietà dell'arteria carotide interna sino al forame carotideo.


...

Questo è il referto dell'angio-tac.
L'attenzione ovviamente è rivolta a quel 72%.
Secondo voi, leggendo anche tutto il referto, la situazione è critica e va operata subito oppure si può ancora tamponare con la terapia salvavita e rimandare alla prossima visita?
O è a rischio?
Lei prende attualmente: PANTORC, TRIATEC, XARELTO, CARDICOR, CARDIOASPIRINA, TORVAST.

Ovviamente abbiamo chiesto anche al chirurgo vascolare ma lui sembra volersene lavare un po' le mani lasciando la decisione a noi (per lui si può sia operare che no: sinceramente da un chirurgo vascolare mi sarei aspettato più decisionalità).

Noi ora siamo completamente spaesati, probabilmente faremo altra valutazione da altro chirurgo, ma nel mentre voi, e ve ne prego, riuscite a darmi un parere chiaro e deciso sul da farsi?
Mia mamma ha una demenza vascolare, leggermente anemica e tendente a bronchiti (BPCO), quindi per operarla vorrei che fosse estremamente necessario.

Aspetto fiducioso da voi ciò che non è stato in grado di dirmi il chirurgo.
Grazie mille per l'attenzione.
[#1]
Dr. Andrea Xodo Chirurgo vascolare 194 9
Gentile Utente,

è difficile dare una valutazione senza visitare la mamma e senza visualizzare le immagini.

Tuttavia il fatto che lei soffra di una demenza e che abbia già avuto un ictus (con quali reliquati se ne ha?) potrebbe orientare verso una terapia conservativa, seppur la "giovane" età (un paziente di 76 anni per un chirurgo vascolare è ancora giovane).

In sintesi, l'indicazione chirurgica ci sarebbe (placca > 60%), tuttavia questa va correlata al quadro clinico della paziente (aspettativa di vita? demenza?).

Restando a disposizione, cordiali saluti,

Andrea Xodo, MD, FEBVS
Specialista in Chirurgia Vascolare ed Endovascolare

Si ricorda che il consulto on-line non sostituisce in alcun modo la vi

[#2]
Attivo dal 2021 al 2022
Ex utente
Gentile dottore, grazie per la risposta innanzitutto.
Il primo ictus ha lasciato poche conseguenze, è stata colpita l'aria dell'equilibrio e quindi cammina poggiandosi su un bastone, ma cammina.

Riguardo la demenza vascolare, in che modo può essere un rischio per il suo intervento al punto da far preferire una terapia conservativa?

Grazie sempre per l'attenzione
[#3]
Dr. Andrea Xodo Chirurgo vascolare 194 9
Gentile Utente,

L’intervento di endoarteriectomia carotidea ha lo scopo di prevenire il rischio di ictus; la demenza non è di per sé un rischio per l’intervento ma vanno valutati bene i rischi di quest’ultimo (in parole povere ha senso trattare un paziente con demenza per prevenire il rischio di un ictus?). Questa valutazione va fatta visitando il paziente e valutando le immagini Angio TC.

Restando a disposizione, un cordiale saluto e buona domenica
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