Terapia anticoagulante in paziente allettato.

Scrivo per avere un consiglio non per me ma per mio padre. E' un uomo di 83 anni che a seguito di un incidente è rimasto cerebroleso. Presenta una tetraparesi e durante la lunga degenza presso un centro di riabilitazione a causa di una pregressa vasculopatia ha subito l'amputazione di una gamba. Poi le sue condizioni internistiche sono via via migliorate e ad oggi è in buone condizioni fisiche. Come terapia anticoagulante somministriamo eparina a basso peso molecolare così come suggerito dalla dottoressa specialista che lo segue ormai da oltre 15 anni per i problemi inerenti la circolazione. Ora dopo ormai quasi 5 anni di terapia il mio medico curante mi comunica di non essere più disposto a prescrivere la succitata terapia poichè asserisce che non ci sono studi che hanno seguito pazienti che assumono eparina a basso peso molecolare per un periodo così lungo. La sua proposta è quella di sospendere l'eparina e di iniziare una cura con ticlopidina ma tale soluzione non trova d'accordo la dottoressa specialista. Premetto in ogni caso che le analisi del sangue di mio padre sono praticamente perfette e come già detto le sue condizioni sono abbastanza buone. Vorrei perciò capire se è strettamente necessario sospendere l'eparina tenendo conto che se avessero dovuto manifestarsi effetti indesiderati ormai credo che sarebbero sopraggiunti, e se il cambiare la terapia potrebbe causare problemi seri su un soggetto già abbastanza compromesso. Ringraziando anticipatamente porgo distinti saluti.
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
gentile signore,

questa è una cosa estremamente delicata e quindi non può essere coinvolto uno specialista che utilizza un mezzo estremamente limitato come computer.-internet.

inoltre non dichiara in che specializzazione la dottoressa sia specialista. comunque ritengo che la cosa migliore sarebbe quella di cercare una mediazione ed un incontro tra specialista e medico curante.

la consulenza di uno specialista in chirurgia vascolare sul posto, e non via internet, potrebbe essere un ulteriore aggiunta alla miscela che non deve essere assolutamente esplosiva ma dirimente la questione.

cordiali saluti

Marco Catani
http://www.marcocatani.it
Il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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Utente
Utente
La ringrazio per i suoi consigli, ma tuttavia anche se mi rendo perfettamente conto che si tratta di una questione assai delicata e che sicuramente va esaminata sul posto non Le nascondo che graderei un Suo parere!
Grazie!
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
qualunque parere potrebbe pendere verso un lato o l'altro della bilancia che è rappresentata da suo padre. è un parere che può chiedere senza dubbio ad un chirurgo vascolare suggerito dal medico curante stesso.

sto cercando di esserle d'aiuto, non d'intralcio e sicuramente non dannoso, sempre nei confronti suoi ma ancora più di suo padre.

cordiali saluti
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Utente
Utente
Grazie ancora per i consigli ma soprattutto grazie per avermi dedicato del tempo. Le difficoltà che si incontrano a gestire pazienti in uno stato così delicato sono moltissime e per noi famigliari e molto importante avere anche solo l'indicazione di una via giusta da seguire. Porterò prima possibile un altro specialista in chirurgia vascolare per riuscire a mettere a punto una giusta terapia. Grazie Dottore per la Sua squisita cortesia.
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
la capisco perfettamente ed è per questo che mi sono permesso di consigliarla in tal senso.

la ringrazierei in anticipo qualora volesse tenermi informato.

cordiali saluti
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Utente
Utente
Sarà mia cura informarLa non appena sarò riuscita a risolverere questo per me grande problema. Come Le ho già detto è molto importante avere qualcuno disposto ad ascoltarti. Troppo spesso in certe situazioni si ha la sensazione di essere completamente soli e purtroppo, da profani, quali siamo, ci si sente assaliti da dubbi e tanta paura, soprattutto dalla paura di sbagliare. Il rapporto medico-paziente in alcune situazioni non è affatto semplice e questo purtroppo ci porta a cercare altrove quello che invece credo si dovrebbe trovare presso il proprio medico curante! Mi perdoni lo sfogo e ancor di più mi perdoni per averLe sottratto troppo del Suo preziosissimo tempo.
Comunque La informerò prima possibile.
Ancora grazie!
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
analisi corretta, in realtà, nel rapporto che lei cita medico-paziente, cona sicuramente il paziente ma credo che il professionista sia fondamentale. ci vuole passione ed umanità.

cordiali saluti
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Utente
Utente
Gent.le dottore, ieri pomeriggio il mio papà è stato visitato da uno specialista in chirurgia vascolare e angiologia e viste le condizioni del paziente è rimasto alquanto scettico sul cambio della terapia propostaci dal nostro medico curante.Lo specialista ha tenuto conto sia degli esami del sangue e sia del fatto che essendo mio padre portatore di una PEG di diamestro molto piccolo (15 FR), della difficoltà che potremo incontrare nel passare compresse sgretolate nella PEG stessa. Lo specialista ci ha tuttavia confermato la tesi del nostro medico secondo la quale non esistono studi su pazienti in terapia con eparine a basso peso molecolare per periodi così lunghi. Tuttavia ci ha richiesto un esame del sangue più recente, l'ultilmo risale a circa 5 mesi fa, per vedere il valore delle piastrine, e se questo esame come l'altro dovesse essere normale lo specialista medesimo sarebbe propenso a prosegure la terapia già in atto e continuare a somministrare clexane 4000U/die.
Vorrei a questo punto capire se siamo sulla strada giusta o seppure sentire ancora qualche altre medico!
Lei che ne pensa? Gli esami richiesti saranno sufficienti per capire se l'eparina somministrata fino ad ora ha creato qualche ulteriore problema?
La ringrazio sin da ora e le porgo distinti saluti.
Marcella
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
gli esami che le sono stati richiesti non ci daranno indicazioni se la terapia finora eseguita ha provocato danni, ma se questa sta mantenendo i livelli richiesti dei fattori della coagulazione.

questo tipo di terapie sono somministrate per puntura sottocutanea, quella proposta dal medico si assume per bocca (o attraverso la peg).

cordiali saluti
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Utente
Utente
Intanto La ringrazio per la sollecitudine nella risposta. Non so perchè, però mi pare di capire che la visita specialistica ha lasciato Lei, ma non meno di me, poco soddisfatti! Onestamente sono in grande difficoltà, non so più a chi affidarmi. Il mio desiderio è solo quello di mantenere quel poco di salute che rimane a mio padre! Non potrei mai perdonarmi se dovesse succedergli qualcosa a causa di somministrazione di medicinali non consoni al suo stato! Ancora una cortesia..... mi dia ancora un consiglio!!!
Marcella
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
mi sembra che lei stia veramente facendo tutto e non credo che si possa o ancora peggio possa essere tacciata di lavorare a risparmio nei confronti di suo padre. cercherei una mediazione tra il suo curante e lo specialista.

in bocca al lupo

cordiali saluti
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Utente
Utente
La ringrazio di tutto e le chiedo scusa per averle sottratto del tempo per lei sicuramente prezioso. Auspico vivamente di riuscire a trovare la soluzione migliore che possa consentirmi di andare avanti serenamente lungo un percorso che molte volte si presenta impervio e tortuoso. Questa matina comunque ho sentito anche il gastroenterologo che segue papà per la gestione della PEG il quale sconsiglia fortemente il passaggio delle medicine nella PEG. Perciò ora mi chiedo anche come devo fare se dovrò sospendere l'eparia e passare ad una terapia che stando a quanto mi viene riferito è solo in compresse?
Comunque non le voglio rubare ulteriore tempo. La ringrazio ancora per la sua disponibilità e per la sua infinita cortesia!
Marcella
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Dr. Marco Catani Chirurgo generale, Chirurgo vascolare, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo d'urgenza 3.2k 75
certo il problema di somministrare le medicine attraverso la peg non è ben visto da nessuno visto che potrebbe andare incontro ad occlusione. esistono però degli stratagemmi come abbondanti lavaggi prima e dopo la somministrazione del farmaco che comunque dovrebbe essere frammentato in minutissimi particelle. un pò di lavoro in più "come se non bastasse".
sono sicuro che riuscirà nella mediazione.

in bocca al lupo, buon lavoro

cordiali saluti