Calze a compressione graduata

Buongiorno,
sono una ragazza di 23 anni e vi scrivo perché vorrei chiarire alcuni dubbi.

Alcuni anni fa ho notato la comparsa di capillari rotti e vene piuttosto evidenti sulle gambe.
Due anni e mezzo fa li ho fatti a vedere a un medico (dermatologo).
A quel tempo non avvertivo pesantezza o gonfiore, e il medico mi ha detto che si trattava di un problema esclusivamente estetico di tipo genetico e mi ha prescritto calze a compressione graduata 24 mmHg per prevenzione.


Un anno dopo ho iniziato ad avvertire sempre più spesso un senso di pesantezza alle gambe, tuttavia le calze mi permettevano di gestire bene il fastidio e non ho approfondito il problema.
 

Un anno fa, a causa della difficoltà a reperire nella mia zona i prodotti della marca indicata dal medico, ho deciso di usare calze di marche diverse.

Ho comprato calze più leggere 70 den 12-15 mmHg per la stagione calda, ma ho notato che in caso di gambe pesanti non mi danno nessun sollievo, e attualmente uso calze 140 den 19-22 mmHg, una compressione simile a quella prescritta.


Cercando informazioni su questo sito ho letto che è strano che calze elastiche 140 den vengano prescritte a persone giovani in assenza di patologie importanti, e sottolineo che a me sono state prescritte senza aver effettuato alcun esame.


Indossare calze con questa compressione in assenza di patologie conclamate potrebbe causarmi dei problemi?

Ci possono essere differenze rilevanti tra una marca di calze e un'altra oppure posso sceglierle considerando unicamente il grado di compressione?


Preciso che avverto senso di pesantezza alle gambe solo saltuariamente, ma quando accade gli arti sono davvero molto doloranti.
Inoltre ho sempre piedi e mani freddi e noto che continuano a rompersi capillari sulle cosce.
Da un anno è anche comparsa un'accentuata cellulite sulle gambe, e so che può essere associata a problemi di circolazione.

Da alcuni mesi ho ricominciato a svolgere attività fisica dopo un periodo di sedentarietà, ma temo che non sia sufficiente per risolvere questi problemi.

Cosa mi consigliate di fare?


Grazie per eventuali risposte e cordiali saluti.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
CON I LIMITI DI UN CONSULTO A DISTANZA

Gentile Utente,
la prescrizione di una calza elastica e la individuazione del modello adatto non possono prescindere dalla valutazione di un chirurgo vascolare con esatta valutazione emodinamica dello stato circolatorio con ecocolordoppler.
Le calze elastiche, salvo casi particolari, non vanno indossate nella stagione calda.
Esistono molte aziende produttrici, ma una calza adeguata deve rispondere a precisi parametri e standard internazionali, per cui è necessario affidarsi a marche di comprovata qualità.

Le accludo alcuni miei articoli che potrebbero chiarirle molti aspetti della questione:


https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-vascolare-e-angiologia/198-le-calze-elastiche.html

https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-vascolare-e-angiologia/97-eliminare-i-capillari-teleangectasie.html

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

[#2]
Utente
Utente
Gent.le dottore,
grazie per la risposta e per gli articoli, molto interessanti.
Ora smetterò di indossare le calze e appena possibile mi rivolgerò a un chirurgo vascolare.
Nel primo articolo Lei parla di "possibili effetti dannosi derivanti da un uso scorretto di presidi non adeguati al caso clinico": posso chiederle quali possono essere questi effetti dannosi? Ho sempre pensato che fossero dispositivi totalmente innocui.
A questo punto sono un po' perplessa per il fatto che nelle farmacie vengono vendute calze a compressione graduata a chiunque senza prescrizione, soprattutto durante la stagione estiva.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
In realtà i possibili effetti dannosi riguardano soprattutto i modelli con livelli di compressione più impegnativi qualora le indicazioni non siano corrette o vengano commessi errori nella scelta del modello, classe terapeutica e misura.
Nel suo caso si tratterebbe di valutare esclusivamente l'effettiva necessità della elastocompressione individuando il livello di compressione più utile (70 - 140 den) o stabilire se dovessero essere necessari diversi interventi terapeutici al di là della elastocompressione.
Per queste necessità la figura di riferimento è il chirurgo vascolare.
[#4]
Utente
Utente
Perfetto, la ringrazio molto per tutti i chiarimenti e per la cortesia.
Cordiali saluti