Ingrossamento ileo sinistro
Egregio Dottore, sono un uomo di 38 anni e da circa due soffro di un dolore ( dapprima sporadico ora perenne) nell'emitorace sinistro denominato ileo sinistro. Feci una visita dal cardiologo e risultò tutto nella norma. Da due mesi circa il dolore è insopportabile e mi sono recato al P.S.: lì, la lastra, evidenziò un addensamento dell'immagine ilare sx, non documentò lesioni flogistiche o falde pleuriche. Cuore nei limiti. Feci una tac con e senza liquido di contrasto come mi prescrisse il pneumologo: le scansioni TC non evidenziano masse espansive di natura linfoghiandolare nel mediastino. Non si osservano addensamenti alveolari o lesioni nodulari nè versamenti pleurici. L'incremento ilare sinistro non sembra corrispondere a nessuna patologia ed è verosimile espressione di struttua di natura vascolare (tratto terminale del ramo principale sx dell'arteria polmonare). Con referti alla mano chiedo al pneumologo come agire. mi sento dire che non ha mai visto un caso simile, che la mia arteria polmonare è grande quanto un palmo e di aspettare una 40ina di giorni e rifare l'RX.E di sospendere l'uso del Contramal per il dolore. Non ho parole.tanta attesa per gli esami x poi sentirmi dire NIENTE!!!..Le chiedo aiuto, non so più dove sbattere la testa perchè il dolore è davvero insopportabile. La ringrazio anticipatamente.
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Gentile Signore, la sua situazione è certamente degna di molta attenzione, sia per il dolore da lei riferito, sia per l'incertezza sulla diagnosi. Le consiglierei di affrontare subito il problema del dolore insieme al suo medico di fiducia,ed eventualmente, se sarà opportuno, anche consultando un anestesista presso un centro di terapia del dolore. Poi, appena possibile , senta un parere di un chirurgo toracico presso l'Ospedale di Circolo di Varese. Qualora il suo dolore sia da mettere in relazione con il reperto dalla TAC da lei eseguita, è il chirurgo toracico lo specialista che saprà dare seguito alla gestione del suo caso. Esiste anche la possibilità che i dati in suo possesso non siano sufficienti a formulare una diagnosi. Ed è comunque possibile che la causa del dolore risieda in un' altra patologia, diversa da quella che sembra emergere dagli esami finora eseguiti. Mi sembra più che mai il caso che lei si sottoponga ad un esame clinico che valuti direttamente la sede e le caratteristiche del suo dolore. La visita medica in questo caso è un momento indispensabile dell'iter diagnostico. Si muova con rapidità e decisione. Mi tenga informato.
Dott. ROBERTO PINI.
e-mail : robertopinitalia@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5k visite dal 11/03/2009.
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