Flebite in ragazza di 24 anni

Buongiorno, sono una ragazza di 24 anni (normopeso) e chiedo un parere medico per un problema che ho riscontrato da qualche mese. Due mesi fa, il giorno successivo a quello in cui avevo effettuato un viaggio in treno di 5 ore, ho avuto necessità di recarmi in ps a causa di un eccessivo dolore alla gamba dx che mi impediva di stare sdraiata o di camminare agevolmente. In quella sede mi fu diagnosticata una verosimile flebite iniziale e mi è stata effettuata una CUS con esito negativo; inoltre mi è stata prescritta la seleparina x 5 gg e una pomata da applicare sulla parte dolorante. Conclusa la terapia, il dolore non passava e il medico curante mi ha consigliato di continuare per altri giorni la seleparina e di effettuare un ecocolordoppler. Quest'ultimo non ha rivelato trombi o altro tipo di anomalia nella circolazione sanguigna. inoltre ho effettuato un prelievo dal quale non è emersa nessuna alterazione dell'emocromo e della VES, del fibrinogeno, del PT, del PTT e della proteina C reattiva. Ad oggi tuttavia, nonostante sia passata la fase acuta del dolore, avverto ancora fastidio/dolore, in particolar modo se faccio pressione, non solo alla gamba dx ma anche a quella sx. Preciso che nella zona della gamba dx in cui avverto dolore, a partire dall'insorgenza dei sintomi, sono comparse delle chiazze leggermente più scure rispetto al resto della mia carnagione e temo con con il tempo possano diventare sempre più evidenti. Potete darmi informazioni in merito, visto che ad oggi, non mi è stato spiegato il perché del protrarsi (seppur in maniera più limitata) dei sintomi?
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione e porgo cordiali saluti
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
“verosimile flebite iniziale” non è una diagnosi di certezza, per cui non vi sono elementi su cui basare valutazioni diagnostiche e soprattutto prognostiche.
Anche i sintomi che riferisce allo stato attuale sembrerebbero relativamente aspecifici e non sicuramente attribuibili a disordini di origine venosa.
La cosa più sensata potrebbe essere quella di rivalutare la cosa dal vivo in diverso ambiente specialistico.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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Utente
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Gentilissimo dott. Piscitelli,
la ringrazio per la sua solerte risposta. Ho sempre creduto che fosse un problema a carico delle vene sia per via della iniziale diagnosi (seppur non certa, come ha fatto giustamente notare), sia perché le chiazze più scure che al tatto sono dolenti e che che si intravedono alla gamba dx sembrerebbero segnare il corso di una o più vene; seppur con tutti i limiti della risposta data la vaghezza dei sintomi, se non è un problema di origine venosa, cosa potrebbe essere? E se è un problema di natura venosa, qual è l'iter che uno specialista dovrebbe seguire per diagnosticarlo?

Vorrei, inoltre, approfittare della sua competenza per porle un'altra domanda.
Mi è stato detto che la cera a caldo e il conseguente strappo provoca uno stress maggiore sia per la pelle sia per i capillari, per cui ho effettuato 2 sedute di luce pulsata alle gambe. Nel caso in cui il mio disturbo fosse di origine venosa è controindicato effettuare ulteriori sedute?

La ringrazio anticipatamente e le porgo cordiali saluti
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
Come già detto la cosa più sensata potrebbe essere una rivalutazione specialistica confortata da un ecocolordoppler.

Tutti i sistemi di depilazione in diversa misura comportano azione traumatica sui tegumenti. La cera a caldo è certamente il più dannoso!
La scelta dell'epilazione definitiva potrebbe essere valida, facendo tuttavia attenzione a rivolgersi a personale qualificato (medici) e dotato di attrezzatura idonea con efficace sistema di raffreddamento della cute (es. laser Alessandrite).
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