Mi chiedo se questa è l'unica via da seguire, si parla di chiva e radiofrequenze, laser ed altre
Buongiorno
Avendo avuto due episodi di trombosi nell'arco di un anno alla grande safena e alla piccola safena sx, lo specialista che sono in cura mi ha consigliato quando sara' ripristinato il flusso di eseguire lo stripping. Mi chiedo se questa è l'unica via da seguire, si parla di chiva e radiofrequenze, laser ed altre cure salvando la safena. Grazie per le vostre preziose risposte
Avendo avuto due episodi di trombosi nell'arco di un anno alla grande safena e alla piccola safena sx, lo specialista che sono in cura mi ha consigliato quando sara' ripristinato il flusso di eseguire lo stripping. Mi chiedo se questa è l'unica via da seguire, si parla di chiva e radiofrequenze, laser ed altre cure salvando la safena. Grazie per le vostre preziose risposte
Comprenderà la impossibilità di porre una indicazione chirurgica per via telematica.
In linea generale possiamo rappresentarLe che in campo flebologico hanno attualmente trovato affermazione diverse metodiche chirurgiche e non, per le quali, al di là di condizioni specifiche che le rendano di volta in volta più indicate, valgono la competenza e le convinzioni di chi le applica.
Ogni tecnica presenta infatti risultati variabili e può prestarsi a sequele e possibili complicazioni.
La chirurgia tradizionale (ablativa) nel corso degli anni, in mani esperte, è andata incontro a notevoli miglioramenti in termini di selezione delle indicazioni, estensione dell'atto chirurgico, invasività, possibilità di essere eseguita in regime di day-surgery (in qualche caso addirittura ambulatoriale), risultato funzionale ed estetico eccellente, impiego di metodiche che ne semplificano e rendono più conveniente l'applicazione (termoablazione con radiofrequenza o laser).
D'altro canto già da tempo nell'ambiente flebologico italiano è viva la discussione sull'impiego di metodiche non ablative (risparmio della Safena), anche se la grande maggioranza della comunità scientifica resta legata alla chirurgia tradizionale, sia pure ampiamente evoluta rispetto al passato, non più limitata alla sola safenectomia e con criteri di modulazione delle tecniche e della loro estensione in rapporto al singolo paziente ed allo specifico quadro clinico.
E' facile quindi che possa trovare nella rete (e non solo) opinioni diverse e contrastanti, per cui la scelta resta fondata sulla identificazione di un operatore esperto e affidabile, che sappia applicare tutte le tecniche disponibili scegliendo quella più approrpiata al singolo caso (piuttosto che quella sola a lui accessibile) e che soprattutto effettui un preciso "mappaggio" ecografico properatorio per una corretta programmazione della estensione e strategia dell'atto chirurgico.
In linea generale possiamo rappresentarLe che in campo flebologico hanno attualmente trovato affermazione diverse metodiche chirurgiche e non, per le quali, al di là di condizioni specifiche che le rendano di volta in volta più indicate, valgono la competenza e le convinzioni di chi le applica.
Ogni tecnica presenta infatti risultati variabili e può prestarsi a sequele e possibili complicazioni.
La chirurgia tradizionale (ablativa) nel corso degli anni, in mani esperte, è andata incontro a notevoli miglioramenti in termini di selezione delle indicazioni, estensione dell'atto chirurgico, invasività, possibilità di essere eseguita in regime di day-surgery (in qualche caso addirittura ambulatoriale), risultato funzionale ed estetico eccellente, impiego di metodiche che ne semplificano e rendono più conveniente l'applicazione (termoablazione con radiofrequenza o laser).
D'altro canto già da tempo nell'ambiente flebologico italiano è viva la discussione sull'impiego di metodiche non ablative (risparmio della Safena), anche se la grande maggioranza della comunità scientifica resta legata alla chirurgia tradizionale, sia pure ampiamente evoluta rispetto al passato, non più limitata alla sola safenectomia e con criteri di modulazione delle tecniche e della loro estensione in rapporto al singolo paziente ed allo specifico quadro clinico.
E' facile quindi che possa trovare nella rete (e non solo) opinioni diverse e contrastanti, per cui la scelta resta fondata sulla identificazione di un operatore esperto e affidabile, che sappia applicare tutte le tecniche disponibili scegliendo quella più approrpiata al singolo caso (piuttosto che quella sola a lui accessibile) e che soprattutto effettui un preciso "mappaggio" ecografico properatorio per una corretta programmazione della estensione e strategia dell'atto chirurgico.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

Utente
La ringrazio Dr. Piscitelli
Se ne sentono tanti di pareri, spesso di persone contrastati o meno, persone che hanno fatto lo stripping e ci sono state anche recidive, oppure difficoltà a deambulare. Tante incertezze
Grazie Dr. Lucio per la sua disponibilità grazie grazie di Cuore
Se ne sentono tanti di pareri, spesso di persone contrastati o meno, persone che hanno fatto lo stripping e ci sono state anche recidive, oppure difficoltà a deambulare. Tante incertezze
Grazie Dr. Lucio per la sua disponibilità grazie grazie di Cuore
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.2k visite dal 18/11/2017.
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