Trombosi venosa succlavia dx - indicazione centri specializzati
Gentili dottori,
ho 36 anni e 4 anni fa, a luglio del 2004, dopo alcuni mesi in cui sentivo sporadici formicolii alla mano dx, ho dovuto recarmi al pronto soccorso per un improvviso dolore a tutto il braccio dx diventato duro e rossastro. A seguito di RX toracia ed Ecodopler mi è stata diagnosticata una trombosi alla vena succlavia dx. La RX toracica pare non aver evidenziato problemi meccanici (non ho le lastre e/o i referti medici, ma dopo la RX è quanto mi ha detto il medico al pronto soccorso).
Fatti gli interventi di routine per 6 mesi ho assunto anticoagulanti (Warfarin) che hanno stabilizzato la situazione.
durante questo periodo ho anche effettuato test ed esami che hanno diagnosticato l'assenza di eventuali cause genetiche per la formazione di trombi.
La diagnosi dei medici che allora mi hanno visitato è che con tutta probabilità si tratta di un trauma da sforzo.
Dopo 4 anni, alcuni mesi fa, ho ripetuto ecodopler e angioTC che ha confermato la presenza del trombo senza un significativo miglioramento (ricanalizzazione).
Al momento quindi mi trovo ancora a dover "convivere" con questa situazione a dir poco disagevole, praticando sport abbastanza frequentemene (arti marziali) riesco a praticare ma evitando carichi alla zona pettorale/toracica (es piegamenti ecc.). Inoltre devo evitare ogni sforzo mediante l'uso delle braccia, il che, nonostante faccia lavoro d'ufficio, mi limita in altre attività.
Oltre a ciò vivo con il costante dubbio che "qualcosa" del trombo possa "staccarsi" con eventuali pericoli di maggiore entità.
Oltre ad eventuali indicazioni su cosa è possibile analizzare oltre a quanto già fatto (es limiti meccanici, ossei o muscolari) vi prego di indicarmi presso quale centro specializzato posso recarmi al fine di poter ottenere indicazioni e soluzioni al mio problema.
Fin'ora mi sono appoggiato alle strutture ospedaliere pubbliche e universitarie (entrambi di Udine) ma con indicazioni non soddisfacenti (ossia, detto in soldoni:"c'e l'ha, se la tenga").
Ringrazio per il supporto e, almeno qui, l'attenzione che mi prestate.
Cordialmente.
ho 36 anni e 4 anni fa, a luglio del 2004, dopo alcuni mesi in cui sentivo sporadici formicolii alla mano dx, ho dovuto recarmi al pronto soccorso per un improvviso dolore a tutto il braccio dx diventato duro e rossastro. A seguito di RX toracia ed Ecodopler mi è stata diagnosticata una trombosi alla vena succlavia dx. La RX toracica pare non aver evidenziato problemi meccanici (non ho le lastre e/o i referti medici, ma dopo la RX è quanto mi ha detto il medico al pronto soccorso).
Fatti gli interventi di routine per 6 mesi ho assunto anticoagulanti (Warfarin) che hanno stabilizzato la situazione.
durante questo periodo ho anche effettuato test ed esami che hanno diagnosticato l'assenza di eventuali cause genetiche per la formazione di trombi.
La diagnosi dei medici che allora mi hanno visitato è che con tutta probabilità si tratta di un trauma da sforzo.
Dopo 4 anni, alcuni mesi fa, ho ripetuto ecodopler e angioTC che ha confermato la presenza del trombo senza un significativo miglioramento (ricanalizzazione).
Al momento quindi mi trovo ancora a dover "convivere" con questa situazione a dir poco disagevole, praticando sport abbastanza frequentemene (arti marziali) riesco a praticare ma evitando carichi alla zona pettorale/toracica (es piegamenti ecc.). Inoltre devo evitare ogni sforzo mediante l'uso delle braccia, il che, nonostante faccia lavoro d'ufficio, mi limita in altre attività.
Oltre a ciò vivo con il costante dubbio che "qualcosa" del trombo possa "staccarsi" con eventuali pericoli di maggiore entità.
Oltre ad eventuali indicazioni su cosa è possibile analizzare oltre a quanto già fatto (es limiti meccanici, ossei o muscolari) vi prego di indicarmi presso quale centro specializzato posso recarmi al fine di poter ottenere indicazioni e soluzioni al mio problema.
Fin'ora mi sono appoggiato alle strutture ospedaliere pubbliche e universitarie (entrambi di Udine) ma con indicazioni non soddisfacenti (ossia, detto in soldoni:"c'e l'ha, se la tenga").
Ringrazio per il supporto e, almeno qui, l'attenzione che mi prestate.
Cordialmente.
[#1]
Gentile signore,
purtroppo per quanto lei abbia ogni ragione di voler cercare una soluzione al suo problema essa non può essere trovata, soprattutto a 4 anni dall'episodio acuto.
Attualmente il trombo è evoluto in una struttura fibrosa. Il flusso venoso sfrutta circoli alternativi che si potranno ulteriormente potenziare nel tempo. Il rischio che qualcosa possa dislocarsi è nullo dato che la situazione è fibrotica.
Il consiglio che le posso dare è di usare farmaci che rendano il sangue più fluido come antiaggreganti o farmaci proendoteliali come i mesoglicani che il suo medico penso conosca perfettamente. Proposte di soluzioni "interventistiche" sono da prendere con le molle.
Cordialità
purtroppo per quanto lei abbia ogni ragione di voler cercare una soluzione al suo problema essa non può essere trovata, soprattutto a 4 anni dall'episodio acuto.
Attualmente il trombo è evoluto in una struttura fibrosa. Il flusso venoso sfrutta circoli alternativi che si potranno ulteriormente potenziare nel tempo. Il rischio che qualcosa possa dislocarsi è nullo dato che la situazione è fibrotica.
Il consiglio che le posso dare è di usare farmaci che rendano il sangue più fluido come antiaggreganti o farmaci proendoteliali come i mesoglicani che il suo medico penso conosca perfettamente. Proposte di soluzioni "interventistiche" sono da prendere con le molle.
Cordialità
www.vascolaresacco.it
www.sinergiemediche.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 6.7k visite dal 17/12/2008.
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