Scompenso emodinamico venoso arti inferiori - terapia / intervento chirurgico

Buongiorno Dottore,

in seguito a palesarsi estivo di varici ad arti inferiori, con pesantezza, prurito, gonfiore ai malleoli, ho richiesto una visita angiologica ed ecd venoso arti inferiori, con il seguente referto e raccomandazioni terapeutiche:

- scompenso emodinamico in atto

- circolo venoso profondo: pervio tutti gli assi esplorati (FC, FS, Poplitea, distretto soleo-gemellare, vv. Tibiali) risultanti tutti comprimibili, con flusso modulato e continente; non si osservano immagini dirette o indirette riferibili a TVP pregresse o in atto. VV. perforanti principali di coscia sin. in ordine. Incontinenza delle perforanti di Dodd, Boyd e Cockett a dx. Non aneurisma popliteo né cisti di Baker.

- circolo venoso superficiale: crosses safeno-femorali e safeno-poplitea dx incontinenti con assi safenici interni ed esterni dilatati e refluenti. Ectasie multiple e diffuse di collaterali alla coscia ed alla gamba dx. Non rilevabili immagini dirette o indirette riferibili a TVS pregresse o in atto.

Terapia raccomandata: intervento chirurgico ad entrambi gli arti. Primo intervento da effettuarsi alla gamba dx, in particolare:
- safenectomia interna ed esterna dx;
- legatura di vene perforanti di coscia e gamba;
- varicectomie multiple di coscia e gamba dx;

Dettaglio dell'intervento alla gamba sx da definirsi in seguito.

In attesa dell'intervento seguente terapia: Daflon 500 (2 cmpr mattina e 2 sera) e vesto calze riposanti 18mmHg.

In base al referto sopra riportato gradirei un secondo parere sulla terapia proposta. Probabilmente quanto indicatomi dallo specialista é la strada giusta, purtroppo però era la prima volta che consideravo di avere un problema circolatorio alle gambe e quindi la necessità di ricorrere all'intervento chirurgico mi ha trovato impreparato.

Inoltre con l'intervento proposto quali sarebbero le ripercussioni, limitazioni, qualità di vita a lungo termine?

cordiali saluti
Paolo
[#1]
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
CON I LIMITI DI UN CONSULTO A DISTANZA

Gentile Utente,
sulla base di quanto riferisce e per quanto valutabile a distanza, l'indicazione posta sembrerebbe corretta e condivisibile.
L'indicazione potrebbe al più variare tra un tipo di tecnica ablativa e un'altra (safenectomia mediante stripping, termoablazione con radiofrequenza o laser), ma con lo stesso risultato emodinamico.
La cura della insufficienza venosa di cui è portatore porterebbe ad un miglioramento della circolazione venosa eliminando reflussi e stasi in vene ormai dilatate e non più in grado di indirizzare il sangue nella giusta direzione, mettendola al contempo al riparo dalle possibili complicazioni (varicoflebite, trombosi venosa profonda, dermatiti, ulcere cutanee, ecc.).
Va da sè che la chirurgia non elimina purtroppo la Sua costituzionale "debolezza" del sistema venoso e altre misure saranno necessarie per prevenire ulteriore evoluzione della malattia: controllo clinico periodico, riduzione del peso corporeo, adeguamento delle abitudini di vita, selezione di eventuali attività sportive, eventula elastocompressione, ecc..

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

[#2]
Utente
Utente
Gent.mo Dottor Piscitelli,
apprezzo moltissimo la Sua rapidità di risposta e La ringrazio per il Suo parere, mi é di sicuro supporto.
saluti
Paolo
[#3]
Dr. Pietrino Forfori Chirurgo generale, Chirurgo vascolare 166 3
gentile utente
nel confermarle quanto espresso dal dr Piscitelli, si potrebbe aggiungere:
secondo quanto da lei descritto, risulterebbe una insufficienza venosa superficiale safenica bilaterale, secondo la classificazione CEAP in C2;
- la calza elastocompressiva di cui avrebbe bisogno sarebbe una calza K2 (23-32 mmhg);
- secondo linee guida internazionali ormai condivise universalmente , il trattamento nettamente consigliato sarebbe quello endovascolare :
- Laser/ Radiofrequenza per i tronchi safenici
- foam scleroterapia per le varici non rettilinee ,
extrasafeniche ;
Come ben spiegato dal collega dr Piscitelli, la cura definitiva dell'insufficienza venosa non esiste, le terapie proposte hanno lo scopo di rallentare la progressione e fondamentalmente prevenire le complicanze che sono rappresentate da :
- TromboEmbolismoVenoso (TEV)
- Ulcere flebostatiche.
La calza elastocompressiva terapeutica rimane un presidio fondamentale, per lei in questo momento K2 , in futuro, dopo i trattamenti e conseguente regressione di classe CEAP alla C1 , K1 (18-21 mmHg).
Come si potrà intuire le classi di compressione preventive (<18 mmHg) per le persone al suo stadio, sarebbero insufficienti.
Con l'auspicio di esserle stato di aiuto
cordialmente

Dr. Pietrino Forfori

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