Placche arterie
Salve
A mia madre (73 anni) circa 10 anni fa, in seguito ad un dolore cronico ad una gamba, si è sottoposta ad una visita in cui all’ecodoppler è stata riscontrata la presenza di una placca. Ha iniziato immediatamente la terapia con cardio aspirina e pastiglia per il colesterolo riportando negli anni un buon compenso a detta del medico che ogni 6 mesi la visita. Alcuni anni a seguire, durante un controllo sono state riscontrate piccole placche anche alle carotidi. Fino ad ora comunque, il medico che la segue non ha ritenuto necessario l’intervento con l’introduzione di stent.
Parlando con un mio collega (quasi cinquantenne, magro, non fumatore, abbastanza dedito all’attività fisica) mi ha detto che ha avuto un principio di infarto quest’estate causa di alcune “sclerotizzazioni che si sono staccate”. La coronografia è risultata negativa ed ora prendere i farmaci che prende mia madre conducendo una vita normale.
Da qui ho iniziato a pensare al quadro clinico di mia madre e al fatto che le placche si possono staccare o rilasciare detriti in grado di creare situazioni pericolose.
Stupidamente in tutti questi anni non avevo mai pensato a questa prospettiva, leggendo i referti incoraggianti dello specialista di mia madre.
In merito, chiedo se la terapia farmacologica è sufficiente a scongiurare l'ipotesi del distacco placche ? Le probabilità di distacco totale o parziale di essa creando ostruzioni sono elevate ?
A mia madre (73 anni) circa 10 anni fa, in seguito ad un dolore cronico ad una gamba, si è sottoposta ad una visita in cui all’ecodoppler è stata riscontrata la presenza di una placca. Ha iniziato immediatamente la terapia con cardio aspirina e pastiglia per il colesterolo riportando negli anni un buon compenso a detta del medico che ogni 6 mesi la visita. Alcuni anni a seguire, durante un controllo sono state riscontrate piccole placche anche alle carotidi. Fino ad ora comunque, il medico che la segue non ha ritenuto necessario l’intervento con l’introduzione di stent.
Parlando con un mio collega (quasi cinquantenne, magro, non fumatore, abbastanza dedito all’attività fisica) mi ha detto che ha avuto un principio di infarto quest’estate causa di alcune “sclerotizzazioni che si sono staccate”. La coronografia è risultata negativa ed ora prendere i farmaci che prende mia madre conducendo una vita normale.
Da qui ho iniziato a pensare al quadro clinico di mia madre e al fatto che le placche si possono staccare o rilasciare detriti in grado di creare situazioni pericolose.
Stupidamente in tutti questi anni non avevo mai pensato a questa prospettiva, leggendo i referti incoraggianti dello specialista di mia madre.
In merito, chiedo se la terapia farmacologica è sufficiente a scongiurare l'ipotesi del distacco placche ? Le probabilità di distacco totale o parziale di essa creando ostruzioni sono elevate ?
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CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
gli esami ultrasonografici cui Sua madre viene periodicamente sottoposta servono a monitorare le dimensioni della placca (% di stenosi) e la sua morfologia; essi rappresentano attendibili (anche se in maniera non assoluta) elementi predittivi del rischio di complicazioni acute, la cui prevenzione è affidata alla terapia farmacologica e al controllo dei fattori di rischio (ipertensione, diabete, fumo, stress, eccesso ponderale, ecc.)
Gentile Utente,
gli esami ultrasonografici cui Sua madre viene periodicamente sottoposta servono a monitorare le dimensioni della placca (% di stenosi) e la sua morfologia; essi rappresentano attendibili (anche se in maniera non assoluta) elementi predittivi del rischio di complicazioni acute, la cui prevenzione è affidata alla terapia farmacologica e al controllo dei fattori di rischio (ipertensione, diabete, fumo, stress, eccesso ponderale, ecc.)
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.1k visite dal 07/10/2016.
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