vena dilatata sovra-inguinale
Buongiorno, vorrei avere un vostro parere in merito all'operabilita del Varicocele pelvico femminile.
Da gennaio, a seguito di una settimana molto faticosa al lavoro, ho riscontrato una tumefazione all'inguine al lato sx. La zona risultava anche dolorante , assieme a mal di schiena e dolore al basso ventre. Considerando che corrispondeva al ciclo e che io faccio la commessa e mi trovo a stare tante ore in piedi(anche 8-9 consecutive) non ho dato troppo peso alla cosa. Vedendo che non passava mi sono recata dal medico di base che ipotizza un' ernia crurale e mi manda dal chirurgo e successivamente a fare una ecografia. Da lì sono passata per vari specialisti , chirurgo ,fisioterapista, ginecologo e infine angiologo. Per farla breve non è un'ernia ma una vena dilatata sovra-inguinale in regione pubica non è fluente ma che determina ulteriore dilatazione alle manovre di valsalva( caso piuttosto raro a detta del ginecologo e angiologo).
Non essendo nella consueta sede in cui si sviluppa l'angiologo sostiene che non si può procedere chirurgicamente e che l' ideale sarebbe che io non stessi tante ore in piedi ferma, cosa piuttosto difficile considerando il mio lavoro. Mi prescrive intanto un integratore per un mese , ovvero Prisma. Io chiedo se può esserci correlazione con la sindrome del colon irritabile di cui soffro da circa un anno anche se non mi sono mai fatta vedere da un gastroenterologo , e mi dice che non aiuta sicuramente e mi consiglia di approfondire il discorso con uno specialista. Cosa che farò . Il ginecologo infine mi dice che non è da escludere che qualcuno intervenga chirurgicamente anche in casi simili , ma di provare prima altre strade. Infine il medico di base mi fa capire chiaramente che se non cambio lavoro non risolverò il mio problema. Ora io mi trovo a far fatica a lavorare anche solo tre giorni a settimana, ad avere dolori all'inguine e gonfiore che passa solo col riposo, dolore al basso ventre e schiena e le gambe molto pesanti. Ho cominciato la cura da una settimana circa, anche se per ora non ho visto risultati.
Ora le mie domande sono:
Non esistono effettivamente altre terapie non chirurgiche in merito?
È possibile che con un riposo prolungato il vaso torni a avere la sua naturale elasticità?
È pericoloso in caso di gravidanza e quanto si potrebbe aggravare?
Cambiare tipologia lavorativa è realmente l'unica valida alternativa ?
Esiste in effetti qualcuno che interviene chirurgicamente in casi simili?
Vi ringrazio in anticipo per la disponibilità e la vostra attenzione.
Saluti
Da gennaio, a seguito di una settimana molto faticosa al lavoro, ho riscontrato una tumefazione all'inguine al lato sx. La zona risultava anche dolorante , assieme a mal di schiena e dolore al basso ventre. Considerando che corrispondeva al ciclo e che io faccio la commessa e mi trovo a stare tante ore in piedi(anche 8-9 consecutive) non ho dato troppo peso alla cosa. Vedendo che non passava mi sono recata dal medico di base che ipotizza un' ernia crurale e mi manda dal chirurgo e successivamente a fare una ecografia. Da lì sono passata per vari specialisti , chirurgo ,fisioterapista, ginecologo e infine angiologo. Per farla breve non è un'ernia ma una vena dilatata sovra-inguinale in regione pubica non è fluente ma che determina ulteriore dilatazione alle manovre di valsalva( caso piuttosto raro a detta del ginecologo e angiologo).
Non essendo nella consueta sede in cui si sviluppa l'angiologo sostiene che non si può procedere chirurgicamente e che l' ideale sarebbe che io non stessi tante ore in piedi ferma, cosa piuttosto difficile considerando il mio lavoro. Mi prescrive intanto un integratore per un mese , ovvero Prisma. Io chiedo se può esserci correlazione con la sindrome del colon irritabile di cui soffro da circa un anno anche se non mi sono mai fatta vedere da un gastroenterologo , e mi dice che non aiuta sicuramente e mi consiglia di approfondire il discorso con uno specialista. Cosa che farò . Il ginecologo infine mi dice che non è da escludere che qualcuno intervenga chirurgicamente anche in casi simili , ma di provare prima altre strade. Infine il medico di base mi fa capire chiaramente che se non cambio lavoro non risolverò il mio problema. Ora io mi trovo a far fatica a lavorare anche solo tre giorni a settimana, ad avere dolori all'inguine e gonfiore che passa solo col riposo, dolore al basso ventre e schiena e le gambe molto pesanti. Ho cominciato la cura da una settimana circa, anche se per ora non ho visto risultati.
Ora le mie domande sono:
Non esistono effettivamente altre terapie non chirurgiche in merito?
È possibile che con un riposo prolungato il vaso torni a avere la sua naturale elasticità?
È pericoloso in caso di gravidanza e quanto si potrebbe aggravare?
Cambiare tipologia lavorativa è realmente l'unica valida alternativa ?
Esiste in effetti qualcuno che interviene chirurgicamente in casi simili?
Vi ringrazio in anticipo per la disponibilità e la vostra attenzione.
Saluti
[#1]
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
comprenderà la difficolta di fare a distanza valutazioni che risultino più attendibili di quelle dei numerosi specialisti che hanno potuto osservarLa dal vivo.
La possibilità che i sintomi lamentati possano essere espressione di un varicocele pelvico è possibile, ma va verificata mediante un attento studio ecografico (ecocolordoppler, ecografia pelvica transvaginale) e, se necessrio angio risonanza.
Una volta stabilita con certezza la diagnosi e soprattutto il nesso causale con i sintomi lamentati si potrebbe pianificare il trattamento.
Gentile Utente,
comprenderà la difficolta di fare a distanza valutazioni che risultino più attendibili di quelle dei numerosi specialisti che hanno potuto osservarLa dal vivo.
La possibilità che i sintomi lamentati possano essere espressione di un varicocele pelvico è possibile, ma va verificata mediante un attento studio ecografico (ecocolordoppler, ecografia pelvica transvaginale) e, se necessrio angio risonanza.
Una volta stabilita con certezza la diagnosi e soprattutto il nesso causale con i sintomi lamentati si potrebbe pianificare il trattamento.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
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