Ulcera vena
Buongiorno, avrei bisogno di un consiglio per mia madre. Ha avuto una trombo embolia polmonare a fine maggio, probabilmente dovuta alla cattiva circolazione degli arti inferiori, ma dall'ecodoppler non è risultato niente di significativo e ora è trattata con anticoagulanti che dovrà prendere per un anno.
Questo venerdì si è verificata una piccola ulcera nella vena all'altezza della caviglia, il sangue è uscito a zampilli e non riusciva a fermarlo a causa degli anticolagulanti, Dopo aver (per molto tempo) tamponato e stretto fortemente la gamba è riuscita a fermare l'emorragia. Si è rivolta poi al medico di famiglia che le ha detto che non è possibile fare nulla, o smette i farmaci o si può verificare nuovamente, l'ha inoltre rimproverata di aver stretto troppo la gamba, ma lei non riusciva a fermare il sangue in altro modo.
Mia madre vorrebbe un consiglio su come è meglio intervenire qualora si riverificasse, anche perché ora le è rimasta una bollicina scura che teme potrebbe staccarsi.
Purtroppo io vivo molto lontano da lei che quindi è sola, e mi chiedo se è possibile aiutarla in qualche modo. Vi ringrazio anticipamente.
Questo venerdì si è verificata una piccola ulcera nella vena all'altezza della caviglia, il sangue è uscito a zampilli e non riusciva a fermarlo a causa degli anticolagulanti, Dopo aver (per molto tempo) tamponato e stretto fortemente la gamba è riuscita a fermare l'emorragia. Si è rivolta poi al medico di famiglia che le ha detto che non è possibile fare nulla, o smette i farmaci o si può verificare nuovamente, l'ha inoltre rimproverata di aver stretto troppo la gamba, ma lei non riusciva a fermare il sangue in altro modo.
Mia madre vorrebbe un consiglio su come è meglio intervenire qualora si riverificasse, anche perché ora le è rimasta una bollicina scura che teme potrebbe staccarsi.
Purtroppo io vivo molto lontano da lei che quindi è sola, e mi chiedo se è possibile aiutarla in qualche modo. Vi ringrazio anticipamente.
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CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
in presenza di una varicorragia (sanguinamento da una varice) la prima misura da mettere in atto è quella di assumere la posizione supina (distesa) e sollevare l'arto. Ogni movimento aumenta il sanguinamento, mentre il sollevamento dell'arto riduce o azzera la pressione nella vena interrotta.
Una compressione va poi posizionata sulla lesione di continuo sede del sanguinamento e NON sull'arto, dove ha effetto controproducente per ostacolo al deflusso venoso.
Va poi con calma applicata una fasciatura elastocompressiva possibilmente ad opera di personale esperto.
Gentile Utente,
in presenza di una varicorragia (sanguinamento da una varice) la prima misura da mettere in atto è quella di assumere la posizione supina (distesa) e sollevare l'arto. Ogni movimento aumenta il sanguinamento, mentre il sollevamento dell'arto riduce o azzera la pressione nella vena interrotta.
Una compressione va poi posizionata sulla lesione di continuo sede del sanguinamento e NON sull'arto, dove ha effetto controproducente per ostacolo al deflusso venoso.
Va poi con calma applicata una fasciatura elastocompressiva possibilmente ad opera di personale esperto.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.7k visite dal 05/08/2015.
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