Un voluminoso angioma cavernoso
SALVE SONO UNA RAGAZZA DI 37 ANNI, VORREI CHIEDERE UN VOSTRO GENTILE PARERE ,UN CONSIGLIO SUL DA FARSI , E DOVE MI POSSO RIVOLGERE PERCHE' SONO PREOCCUPATISSIMA IN RELAZIONE AD UN ESITO TC ADDOME CHE HO EFFETTUATO PRESSO UN ISTITUTO DIAGNOSTICO . GRAZIE
L' esame e' stato condotto in condizioni basali e in corso di somministrazione rapida di mezzo di contrasto in presenza di medico anestesista rianimatore , l'esame e' stato condotto con tecnica plurifasica.
In corfrispiondenza del VII – VIII segmento del fegato si apprezza una voluminosa formazione espansiva di circa 10 cm. Che appare omogeneamente ipodensa nelle condizioni basali e che in fase contrastografica risulata caratterizzata da un arrichimento vascolare progressivamente crescente dall' anello periferico verso il centro ; tale reperto risulta compatibile con la presenza di un voluminoso angioma cavernoso di cui , anche in rapporto alle dimensioni .
La lesione appare unica in ambito epatico e determina una lieve compressione sul ramo portale di destra .
Le vie biliari intra ed extraepatiche non sono dilatate; la colecisti non contiene calcoli:
L' asse spleno - portale presenta regolare calibro e pervieta'.
Il pancreas ben visualizzato in tutte le sue porzioni , non appare ingrandito e non presenta processi espansivi o aree di anomalo arricchimento vascolare .
La milza , i surreni e di reni presentano regolare morfologia tomodensitometria e impregnazione contrastografica.
La cavita' escretrici renali non sono dilatate.
Non si rileva versamento endoperitoneale libero o saccato ne' adenopatia con dimensioni e significato patologico in sede para- aorto – cavate , nei livelli esaminati.
L' esame e' stato condotto in condizioni basali e in corso di somministrazione rapida di mezzo di contrasto in presenza di medico anestesista rianimatore , l'esame e' stato condotto con tecnica plurifasica.
In corfrispiondenza del VII – VIII segmento del fegato si apprezza una voluminosa formazione espansiva di circa 10 cm. Che appare omogeneamente ipodensa nelle condizioni basali e che in fase contrastografica risulata caratterizzata da un arrichimento vascolare progressivamente crescente dall' anello periferico verso il centro ; tale reperto risulta compatibile con la presenza di un voluminoso angioma cavernoso di cui , anche in rapporto alle dimensioni .
La lesione appare unica in ambito epatico e determina una lieve compressione sul ramo portale di destra .
Le vie biliari intra ed extraepatiche non sono dilatate; la colecisti non contiene calcoli:
L' asse spleno - portale presenta regolare calibro e pervieta'.
Il pancreas ben visualizzato in tutte le sue porzioni , non appare ingrandito e non presenta processi espansivi o aree di anomalo arricchimento vascolare .
La milza , i surreni e di reni presentano regolare morfologia tomodensitometria e impregnazione contrastografica.
La cavita' escretrici renali non sono dilatate.
Non si rileva versamento endoperitoneale libero o saccato ne' adenopatia con dimensioni e significato patologico in sede para- aorto – cavate , nei livelli esaminati.
[#1]
Gentile Utente.L'angioma cavernoso è una lesione benigna ed è, il più delle volte, un reperto occasionale (les congenita).Vorrei tranquirlizzarLa,proprio la settimana scorsa ne ho riscontrato uno ad una nonnina di 90 anni di 7 cm al V segmento epatico.
L'unico problema dell'angioma è un sanguinamento in seguto ad evento traumatico diretto.
Tre sono le strategie da prendere in considerazione, ma chieda ovvimente un consiglio anche al suo medico: 1) intervento chirurgico 2) niente,(controlli ecografici) 3) embolizzazione con microparticelle.Io consiglierei la 2 o la 3 ipotesi.
Poi ve n'è una quarta cioè l'alcolizzazione percutanea (pei) ma è sconsiglibile viste le dimensioni.
Distinti Saluti
L'unico problema dell'angioma è un sanguinamento in seguto ad evento traumatico diretto.
Tre sono le strategie da prendere in considerazione, ma chieda ovvimente un consiglio anche al suo medico: 1) intervento chirurgico 2) niente,(controlli ecografici) 3) embolizzazione con microparticelle.Io consiglierei la 2 o la 3 ipotesi.
Poi ve n'è una quarta cioè l'alcolizzazione percutanea (pei) ma è sconsiglibile viste le dimensioni.
Distinti Saluti
DR Raffaele Prudenzano
Alta Prof. in Rad. Vasc. e Interv.UOC di Neuroradiologia H. V Fazzi Lecce
[#3]
sicuramente l'angiomatosi epatica è di frequente riscontro e per la massima aprte va solo tenuta sotto controllo ecografico.
In rari casi (continuo e progressivo aumento di volume, posizione compressiva, sanguinamenti ecc...) si può pensare ad un trttamento, spesso miniinvasivo (come la embolizzazione, che consiste nel 'chiudere' l'angioma iniettandovi delle microparticelle di idoneo materiale biocompatibile.
In rari casi (continuo e progressivo aumento di volume, posizione compressiva, sanguinamenti ecc...) si può pensare ad un trttamento, spesso miniinvasivo (come la embolizzazione, che consiste nel 'chiudere' l'angioma iniettandovi delle microparticelle di idoneo materiale biocompatibile.
dr. M. Forzanini - Specialista in Angiologia e Chirurgia Vascolare -
Brescia
Sito Web: www.forzanini.it
[#7]
premetto che, pur trattandosi di una lesione di natura vascolare, la sua gestione è di competenza di epatologi e chirughi epatobiliari; ragion per cui il ruolo del vascolare è marginale se non sono presenti altre lesioni del distretto circolatorio.
A torino consiglio di consultare l'equipe del prof. Salizzoni, noto trapiantologo epatico, oppure la Gastroenterologia del prof Rizzetto ( dr. Brunello epatologo), entrambi all'Ospedale Molinette.
cordialmente.
gianfranco Varetto
Dr. Gianfranco Varetto
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 11.8k visite dal 17/09/2008.
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