T.i.a. e occlusione carotide interna dx

Salve a tutti.
Mio padre, 69 anni di età ed un infarto del miocardio nel 1982 alle spalle (guarito perfettamente e senza alcuno strascico) ieri ha avuto una T.I.A.
Per circa 3-4 minuti ha avuto afasia (con bocca tirata verso dx) e difficoltà nel muovere il braccio sinistro.
Poi è tutto passato senza lasciare conseguenze, per fortuna !!!
E' stato immediatamente ricoverato ed ha subito questi controlli:
* Pressione 130 max 80 min (misurata nell'immediatezza)
* TAC - negativa (nessuna lesione, focolare o emorragia)
* Elettrocardiogramma - normale
* Esame del sangue - tutti i valori nella norma
* Eco Color Doppler dei TSA, copio testualmente il referto:
A sin: Carotide Comune di diametro normale, ipopulsante, con presenza di diffusi ispessimenti intimali. Presenza all'origine della Carotide Interna di una placca disomogenea poco stenosante il lume (stenosi del 10%)
A dx: Carotide Comune di diametro normale, ipopulsante, con ispessimenti intimali diffusi. Presenza all'origine della Carotide Interna di materiale trombotico che occlude completamente il lume.
Al contro doppler color e P.W.: turbolenze di flusso alla biforcazione sinistra. Curve velocimetriche di ampiezza ridotta con assenza di flusso diastolico a livello della Carotide Comune destra; flusso non registrabile a livello della Carotide Interna destra.
A. Vertebrali con flusso aumentato specialmente a destra.
CONCLUSIONI: Occlusione della Carotide Interna destra.
E' stato dimesso oggi.
Il cardiologo ospedaliero ritiene che l'occlusione sia la causa della TIA ma che al tempo stesso sia un evento pregresso, cronico.
Ha consigliato di fare un AngiografiaTAC o AngiografiaRM per valutare meglio la situazione.
Per la terapia mio padre assume già da tempo Tiklid, Tildiem, Carvedilolo, Diuretici e pillole anticolesterolo. Ha ritenuto la terapia sufficiente per ora.
Ha sconsigliato intervento chirurgico perchè ritiene che potrebbe essere rischioso. Ma io voglio avere tutti i pareri possibili perchè ho visto che la tecnica chirurgica in questo campo ha fatto passi da gigante.
Esprimetemi un parere in merito:
1 - quali test diagnostici fare ancora ?
2 - è consigliabile l'intervento con la tecnica del bi-pass?
3 - quale centri sono più consigliabili per noi che viviamo in provincia di Caserta ?
Grazie in anticipo per l'attenzione che mi dedicherete e complimenti per il Vs. servizio che fa onore alla Vs. categoria.
Cordialità
[#1]
Dr. Giuseppe Finzi Medico internista, Ematologo, Oncologo, Angiologo, Cardiologo 332 11
Attualmente NON ci sono indicazioni ad operare, con qualunque tecnica, una carotide occlusa da tempo. In questi casi bisogna ottimizzare la terapia medica, ed il suo Cardiologo sa come fare.
Auguri.
[#2]
Utente
Utente
Grazie di cuore per la risposta.
Lunedì si sottoporrà ad un AngioTAC con mezzo di contrasto e domani alle ulteriori analisi preparatorie.
Poi valuteremo la migliore terapia possibile con angiologo e chirurgo vascolare.
La terrò informato.
[#3]
Utente
Utente
Ho avuto l'esito dell'AngioTAC con m.d.c. che riporto:
"regolare calibro e decorso delle arterie carotidi comuni.
Trombosi dell'arteria carotide interna destra.
Nella norma il calibro dei loro principali rami di divisione carotidea sinistra con decorso tortuoso dell'arteria carotide interna omolaterale.
Simmetriche le arterie vertebrali.
Non si rilevano malformazioni vascolari."

Da quello che mi dicono i vari Medici interpellati, si è creato il giusto compenso emodinamico nel Circolo di Willis, grazie alla totale pervietà degli altri vasi.
A questo punto non ci resta che il consulto da parte del chirurgo vascolare per valutare l'eventuale fattibilità di un intervento di rivascolarizzazione tramite by-pass.
Ma il cardiologo ritiene opportuno:
1-ottimizzare la terapia farmacologica;
2-migliorare la circolazione attraverso un moderato ma costante esercizio fisico;
3-ridurre il peso corporeo (mio padre è obeso);
4-tenere sempre sotto controllo pressione (per fortuna mio padre non ha mai avuto problemi in tal senso) e valori del sangue.

Considerando che mio padre non ha avuto conseguenze di alcun genere finora, ritenete opportuno procedere in questo modo, oppure avete altri consigli che possano consentirgli di affrontare il futuro (magari riguardo l'intervento chirurgico ?)
Grazie in anticipo.
[#4]
Dr. Giuseppe Finzi Medico internista, Ematologo, Oncologo, Angiologo, Cardiologo 332 11
Il Cardiologo ha ragione.
Nessuna, ripeto nessuna, indicazione cirurgica.
[#5]
Utente
Utente
Salve, dopo circa due mesi la situazione è radicalmente mutata.
Il 1 novembre mio padre ha avuto un'ischemia (senza emorragia) nell'emisfero sinistro che gli ha provocato inizialmente problemi quali disfagia, disartria, afasia ed emiplegia. Ora, a distanza di un mese e mezzo, ha avuto grossi miglioramenti.
La disfagia e la disartria sono guariti. La emiplegia si è trasformata in lieve ipostenia e l'afasia è migliorata molto.
Ciò nonostante è ancora ricoverato (dall'evento) presso il centro Nueromed di Pozzilli (IS).
Già dall'ecocolordoppler effettuato nella fase iperacuta dell'ischemia, risultava chiaro che l'occlusione della Carotide Interna dx si era parzialmente ricanalizzata, diagnosi confermata dagli ulteriori esami (Angio TC con m.d.c., Angio RMN, e diversi ECD TSA) effettuati a Pozzilli.
Sembra che il raddoppio del Ticlid abbia favorito la ricanalizzazione spontanea ma ciò nonostante i medici brancolano nel buio circa le cause dell'ischemie.
Il punto è questo: il cuore funziona bene (ECG, Holter, Ecocardiografia ed RX torace non hanno evidenziato problemi).
Gli esami del sangue sono nella norma (sebbene ho notato che quando gli fanno i prelievi il sangue coagula molto in fretta). Glicemia, colesterolo e valori dell'emocromo sono normali.
E' stato ispezionato tutto l'arco aortico e non ci sono segni di placche, ulcerazioni o altre fonti emboligene.
La carotide interna di sinistra ha una placca disomogenea del 10% circa.
Le carotidi comuni (sx e dx) sono pervie ma con diffusi ispessimenti intimali.
Le carotidi esterne sono pervie.
Le vertebrali sono pervie ma con flusso da sclerosi.
Ricordo che mio padre ha 69 anni, un infarto antero-settale nel 1982, è obeso ma non fuma.
I medici hanno deciso di sottoporlo ad una angiografia cerebrale tridimensionale per escludere la presenza di stenosi nei vasi intracranici.
Concludo il quadro con la situazione cerebrale. La lesione dovrebbe (il condizionale è d'obbligo visto che è passato poco tempo dall'evento) essere di circa 4 mm localizzata nell'area 56 del cervello, emisfero sinistro.
Negli esami in fase iperacuta la cerebrale media aveva un aspetto iperdenso.
Ecco le domande:
1-) la ricanalizzazione della carotide interna dx può essere correlata all'ischemia nell'emisfero sinistro (magari per la formazione di circoli collaterali o per lo squilibrio emodinamico conseguente alla ricanalizzazione) ?
2-) se ci fossero stenosi intracraniche non sarebbero già emerse con AngioTC con mdc ?
3-) In casi del genere è necessario ricorrere ad un esame invasivo come l'angiografia ?
4-) se dovesse risultare che la CIDx non c'entra, sarebbe opportuno valutare la fattibilità di una TEA oppure è meglio stabilizzarla farmacologicamente e monitorarla ?
5-) forse dico una cosa errata, ma la coagulazione così veloce, anche in presenza di valori emocromo normali, non può essere in qualche modo collegata all'evento ?
Grazie di cuore, in anticipo per le risposte.

PS: premetto che ho piena fiducia nei medici del Neuromed ma in questi casi (si parla della vita di mio padre) voglio sentire più pareri. Grazie ancora.