Tecniche chirurgiche vs tecnica chiva (scopo estetico)? dubbio di logica
Salve,
domanda1)
volevo chiedere se la tecnica chiva è utilizzabile anche solo nel caso di una dilatazione della vena safena (poco meno di 2 cm circa) nella zona tra piede e gamba (destra). Le valvole funzionano bene in entrambe le gambe e c'è ritorno venoso, per cui l'operazione avrebbe il solo scopo estetico di risolvere la dilatazione della vena in quel tratto.
Mi è stato detto che la chiva si applica solo nel caso il ritorno venoso non funzioni bene (logicamente) e quindi (?) mi è stato detto che al massimo avremmo potuto asportare una piccola parte di safena o fare altre operazioni (comunque non conservative) anche se ovviamente tutte sconsigliate perchè per ora è un danno solo estetico quello che ho.
Però la cosa che non mi quadra è: anche le terapie chirurgiche (come l'asportazione) ovviamente dovrebbero essere applicate solo quando non c'è un buon ritorno venoso. Quindi se a livello estetico mi è stata proposta una terapia chirurgica, perchè non dovrebbe andare bene (al solo scopo di migliorare l'estetica) anche un'operazione conservativa come la chiva? Mi sfugge qualcosa di particolare?
grazie.
domanda2) esistono delle calze preventive (gambaletti nel mio caso) più spesse che tengano al caldo? le uniche che ho trovato sono compressive ma sottili, ad un negozio mi hanno quindi consigliato di indossare sopra alle compressive un secondo paio di calze più calde , ma temo che così facendo si perda lo scopo delle calze compressive (se questo secondo paio di calze comprime un po' il piede come fanno di solito tutte le calze normali) .
domanda3) che calze potrei usare per fare jogging? preventive? preventive+altro paio sopra? calze da running e basta?
grazie
domanda1)
volevo chiedere se la tecnica chiva è utilizzabile anche solo nel caso di una dilatazione della vena safena (poco meno di 2 cm circa) nella zona tra piede e gamba (destra). Le valvole funzionano bene in entrambe le gambe e c'è ritorno venoso, per cui l'operazione avrebbe il solo scopo estetico di risolvere la dilatazione della vena in quel tratto.
Mi è stato detto che la chiva si applica solo nel caso il ritorno venoso non funzioni bene (logicamente) e quindi (?) mi è stato detto che al massimo avremmo potuto asportare una piccola parte di safena o fare altre operazioni (comunque non conservative) anche se ovviamente tutte sconsigliate perchè per ora è un danno solo estetico quello che ho.
Però la cosa che non mi quadra è: anche le terapie chirurgiche (come l'asportazione) ovviamente dovrebbero essere applicate solo quando non c'è un buon ritorno venoso. Quindi se a livello estetico mi è stata proposta una terapia chirurgica, perchè non dovrebbe andare bene (al solo scopo di migliorare l'estetica) anche un'operazione conservativa come la chiva? Mi sfugge qualcosa di particolare?
grazie.
domanda2) esistono delle calze preventive (gambaletti nel mio caso) più spesse che tengano al caldo? le uniche che ho trovato sono compressive ma sottili, ad un negozio mi hanno quindi consigliato di indossare sopra alle compressive un secondo paio di calze più calde , ma temo che così facendo si perda lo scopo delle calze compressive (se questo secondo paio di calze comprime un po' il piede come fanno di solito tutte le calze normali) .
domanda3) che calze potrei usare per fare jogging? preventive? preventive+altro paio sopra? calze da running e basta?
grazie
[#1]
Gentile Utente,
molto in generale, il presupposto che starebbe alla base della CHIVA sarebbe quello della riduzione del carico pressorio sui segmenti venosi ectasici tramite la segmentazione della colonna idrostatica che vi grava. Tale funzione, in un sistema integro, è assolto, sebbene con modalità diverse, dalle valvole venose. In una condizione di integrità anatomica e funzionale del sistema valvolare, il presupposto verrebbe meno. Ritengo sia quato il motivo per quale Le abbiano detto che non vi è indicazione alla CHIVA.
Riguardo alla calza elastica ed alla temperatura, di solito il problema, con calze terapeutiche a compressione decrescente è sentito in maniera opposta; viene cioè lamentata la difficoltà a smaltire il calore. Nondimeno, non vi è alcuna controindicazione nell'usare una calza (ad es. di lana) sopra la calza elastica. Di solito le normali calze non esercitano una compressione significativa; e comunque la pressione da esse esercitate si somma a quella della calza elastica, la quale continua quindi ad esercitare una compressione decrescente.
Per quel che riguarda il jogging, infine, in linea teorica durante tale pratica, specialmente se eseguita con basso carico di lavoro, falcata corta e frequenza relativamente elevata, un sistema valvolare integro garantisce una riduzione della pressione nel sistema venoso superficiale, non un aumento. Pertanto, se la situazione è quella che Lei descrive, non sarebbe necessaria alcuna calza.
Cordialità
Vincenzo Scrivano
molto in generale, il presupposto che starebbe alla base della CHIVA sarebbe quello della riduzione del carico pressorio sui segmenti venosi ectasici tramite la segmentazione della colonna idrostatica che vi grava. Tale funzione, in un sistema integro, è assolto, sebbene con modalità diverse, dalle valvole venose. In una condizione di integrità anatomica e funzionale del sistema valvolare, il presupposto verrebbe meno. Ritengo sia quato il motivo per quale Le abbiano detto che non vi è indicazione alla CHIVA.
Riguardo alla calza elastica ed alla temperatura, di solito il problema, con calze terapeutiche a compressione decrescente è sentito in maniera opposta; viene cioè lamentata la difficoltà a smaltire il calore. Nondimeno, non vi è alcuna controindicazione nell'usare una calza (ad es. di lana) sopra la calza elastica. Di solito le normali calze non esercitano una compressione significativa; e comunque la pressione da esse esercitate si somma a quella della calza elastica, la quale continua quindi ad esercitare una compressione decrescente.
Per quel che riguarda il jogging, infine, in linea teorica durante tale pratica, specialmente se eseguita con basso carico di lavoro, falcata corta e frequenza relativamente elevata, un sistema valvolare integro garantisce una riduzione della pressione nel sistema venoso superficiale, non un aumento. Pertanto, se la situazione è quella che Lei descrive, non sarebbe necessaria alcuna calza.
Cordialità
Vincenzo Scrivano
dr Vincenzo Scrivano
ANGIOLOGO
[#2]
Utente
Buongiorno, innanzitutto grazie mille per la risposta.
1) capisco le motivazioni che indichino che la chiva non sarebbe indicata in questo caso (estetico). Però quasi le stesse motivazioni credo potrebbero essere usate per sconsigliare anche le altre terapie chirurgiche in questo caso.
Nelle altre tecniche chirurgiche è vero che non abbiamo una segmentazione della colonna idrostatica, ma comunque abbiamo un'interruzione del sangue in un tratto della safena, sangue che dovrà comunque passare da altre parti. Quindi se le valvole funzionano bene anche questi altri metodi dovrebbero essere controindicati (in un'operazione a solo scopo estetico).
Ed ora arrivo al punto: mi è stato detto che nel mio caso è comunque sconsigliato operare, giustamente, ma mi è stato detto che se proprio volessi farlo sarebbe meglio usare un'altra tecnica chirurgica e non la chiva. Perchè? cosa avrebbero in più (a livello estetico) le altre tecniche rispetto alla chiva? (magari vantaggi a lungo termine, qualcosa in particolare, non saprei). E' questo che non mi quadra.
2) di solito con i gambaletti elastici a me suda il piede (in zona plantare) ed è un po' freddo. Per questo volevo provare a mettere delle calze normali sopra (più corte del gambaletto, in sostanza in modo che vadano a coprire piede e caviglia e non di più). E finchè uso calze normali, come giustamente ha detto lei, non dovrebbe esserci una compressione così significativa quindi non dovrei aver problemi. Ma se usassi delle calze particolari oppure ad esempio da running credo che queste abbiano una compressione più accentuata (non so di quanto), e dal momento che le calze preventive/terapeutiche comprimono di più a livello del polpaccio e man mano verso il piede devono comprimere di meno.., mi viene da pensare che usando una calza da running (che arriva solo fino alla caviglia e comprime di più rispetto alle calze normali) ostacolerei il funzionamento del gambaletto, vanificandone i risultati.
3) La safena quindi fa parte del sistema venoso superficiale? in questo caso allora in effetti potrei evitare il gambaletto compressivo e usare solo calze da running, dato che la pressione diminuirebbe durante la corsa. (che farei comunque a basso carico). Quindi sarebbe addirittura consigliata la corsa, immagino.
Grazie mille per la disponibilità e buona giornata (e buone feste).
1) capisco le motivazioni che indichino che la chiva non sarebbe indicata in questo caso (estetico). Però quasi le stesse motivazioni credo potrebbero essere usate per sconsigliare anche le altre terapie chirurgiche in questo caso.
Nelle altre tecniche chirurgiche è vero che non abbiamo una segmentazione della colonna idrostatica, ma comunque abbiamo un'interruzione del sangue in un tratto della safena, sangue che dovrà comunque passare da altre parti. Quindi se le valvole funzionano bene anche questi altri metodi dovrebbero essere controindicati (in un'operazione a solo scopo estetico).
Ed ora arrivo al punto: mi è stato detto che nel mio caso è comunque sconsigliato operare, giustamente, ma mi è stato detto che se proprio volessi farlo sarebbe meglio usare un'altra tecnica chirurgica e non la chiva. Perchè? cosa avrebbero in più (a livello estetico) le altre tecniche rispetto alla chiva? (magari vantaggi a lungo termine, qualcosa in particolare, non saprei). E' questo che non mi quadra.
2) di solito con i gambaletti elastici a me suda il piede (in zona plantare) ed è un po' freddo. Per questo volevo provare a mettere delle calze normali sopra (più corte del gambaletto, in sostanza in modo che vadano a coprire piede e caviglia e non di più). E finchè uso calze normali, come giustamente ha detto lei, non dovrebbe esserci una compressione così significativa quindi non dovrei aver problemi. Ma se usassi delle calze particolari oppure ad esempio da running credo che queste abbiano una compressione più accentuata (non so di quanto), e dal momento che le calze preventive/terapeutiche comprimono di più a livello del polpaccio e man mano verso il piede devono comprimere di meno.., mi viene da pensare che usando una calza da running (che arriva solo fino alla caviglia e comprime di più rispetto alle calze normali) ostacolerei il funzionamento del gambaletto, vanificandone i risultati.
3) La safena quindi fa parte del sistema venoso superficiale? in questo caso allora in effetti potrei evitare il gambaletto compressivo e usare solo calze da running, dato che la pressione diminuirebbe durante la corsa. (che farei comunque a basso carico). Quindi sarebbe addirittura consigliata la corsa, immagino.
Grazie mille per la disponibilità e buona giornata (e buone feste).
[#3]
1) Non capisco bene l'obiezione. Le tecniche chirurgiche diverse dalla CHIVA tendono ad eliminare il vaso ectasico; che questo avvenga asportandolo, obliterandone il lume o resecandolo, è un dettaglio, per quel che riguarda questo aspetto, secondario. La CHIVA, alternativamente a queste tecniche, si propone di ridurre il carico sulla parete lasciando il vaso in situ; se il carico è già ridotto dalla presenza della valvola, che strategia CHIVA potrebbe mai adottarsi? COSA esattamente dovrebbe venire mappato se il sistema valvolare è integro? Riguardo al fatto che il sangue "dovrà comunque passare da altre parti", il concetto non può essere espresso in questi termini; occorre conoscere i principi fisiopatologici sui quali si basa il ritorno venoso dall'arto inferiore, e le funzioni del sistema superficiale e profondo.
2) ed a proposito di principi fisiopatologici, la calza elastica è strutturata seguendo un principio esattamente opposto a quello che ha enunciato: la pressione è maggiore al piede, e minore al polpaccio; fosse come Lei dice, il ritorno venoso ne verrebbe ostacolato. Si creerebbe un'insufficienza venosa distale, o si aggraverebbe quella già presente. L'effetto sarebbe l'opposto di ciò che si cerca di ottenere. Sommando una pressione costante a quella decrescente creata dalla calza, il gradiente rimane invariato; viene solo spostato su valori maggiori in assoluto. Oltretutto la compressione creata da (alcune) calze da jogging resta tutto sommato molto modesta; la maggior parte non comprime affatto. Diversi modelli di marchi che vanno per la maggiore non si sentono affatto; sono però forse troppo leggeri per l'attività in periodo invernale condotta in regioni fredde.
3) certamente fa parte del sistema venoso superficiale. Nel caso di sistema valvolare integro, la pressione nella safena interna ha un picco all'inizio della deambulazione, per poi scendere a livelli inferiori della pressione idrostatica e mantenersi così per tutto il tempo dell'attività. E' stato dimostrato dagli studi di Bjordal già negli anni Cinquanta del secolo scorso. Il jogging a basso carico segue principi analoghi
Ricambio gli auguri
2) ed a proposito di principi fisiopatologici, la calza elastica è strutturata seguendo un principio esattamente opposto a quello che ha enunciato: la pressione è maggiore al piede, e minore al polpaccio; fosse come Lei dice, il ritorno venoso ne verrebbe ostacolato. Si creerebbe un'insufficienza venosa distale, o si aggraverebbe quella già presente. L'effetto sarebbe l'opposto di ciò che si cerca di ottenere. Sommando una pressione costante a quella decrescente creata dalla calza, il gradiente rimane invariato; viene solo spostato su valori maggiori in assoluto. Oltretutto la compressione creata da (alcune) calze da jogging resta tutto sommato molto modesta; la maggior parte non comprime affatto. Diversi modelli di marchi che vanno per la maggiore non si sentono affatto; sono però forse troppo leggeri per l'attività in periodo invernale condotta in regioni fredde.
3) certamente fa parte del sistema venoso superficiale. Nel caso di sistema valvolare integro, la pressione nella safena interna ha un picco all'inizio della deambulazione, per poi scendere a livelli inferiori della pressione idrostatica e mantenersi così per tutto il tempo dell'attività. E' stato dimostrato dagli studi di Bjordal già negli anni Cinquanta del secolo scorso. Il jogging a basso carico segue principi analoghi
Ricambio gli auguri
[#4]
Utente
1) pensavo che la CHIVA potesse essere utilizzata (un po' impropriamente, me ne rendo conto) per diminuire la dilatazione della mia vena safena in quel breve tratto vicino al malleolo (anche se continente). Ma mi pare ora di capire che non avrebbe gli effetti sperati, e non si riuscirebbe nemmeno ad applicarla
2) e 3):
In effetti il principio di funzionamento della calza elastica che ho dato aveva davvero molto poco senso (un po' anche per questo ho preferito chiedere qui). Non sono riuscito a trovare il sito dove mi ero informato ma probabilmente avrò letto male.
La ringrazio molto per tutte le spiegazioni e per la disponibilità. Le auguro una buona giornata.
2) e 3):
In effetti il principio di funzionamento della calza elastica che ho dato aveva davvero molto poco senso (un po' anche per questo ho preferito chiedere qui). Non sono riuscito a trovare il sito dove mi ero informato ma probabilmente avrò letto male.
La ringrazio molto per tutte le spiegazioni e per la disponibilità. Le auguro una buona giornata.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.9k visite dal 19/12/2014.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su AIDS-HIV
L'AIDS è la sindrome da immunodeficienza acquisita, malattia che deriva dall'infezione del virus HIV (Human Immunodeficiency Virus): quali sono le situazione di rischio e come evitare il contagio?