Stinco gonfio
Buonasera,
Premetto che ho già effettuato l'intervento di asportazione di entrame le safene.
Circa un mese e mezzo fa, in seguito ad una caduta, ho battuto contro una scala sullo stinco, immediatamente si è gonfiato da non riuscire più a camminare.
Recata i in PS mi hanno detto che non c'era nulla di rotto e mi hanno prescritto ghiaccio e degli antibiotici.
Nei giorni successivi però il dolore era anomalo e sono andata da un angiologo il quale mi ha inciso perché c'era un'infezione. Dopo un mese però lo stinco è ancora gonfio e dolente, presenta un bozzo, la pelle tirata e sembra pure, da oggi, che trasudi. Mi chiedevo è normale o debbo richiedere un altro parere? L'angioligo che mi ha visto, peraltro non mi ha neanche fatto un doppler, dice che dovrei portare le calze elastiche.
Grazie
Premetto che ho già effettuato l'intervento di asportazione di entrame le safene.
Circa un mese e mezzo fa, in seguito ad una caduta, ho battuto contro una scala sullo stinco, immediatamente si è gonfiato da non riuscire più a camminare.
Recata i in PS mi hanno detto che non c'era nulla di rotto e mi hanno prescritto ghiaccio e degli antibiotici.
Nei giorni successivi però il dolore era anomalo e sono andata da un angiologo il quale mi ha inciso perché c'era un'infezione. Dopo un mese però lo stinco è ancora gonfio e dolente, presenta un bozzo, la pelle tirata e sembra pure, da oggi, che trasudi. Mi chiedevo è normale o debbo richiedere un altro parere? L'angioligo che mi ha visto, peraltro non mi ha neanche fatto un doppler, dice che dovrei portare le calze elastiche.
Grazie
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CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
la regione pretibiale rappresenta un punto particolarmente sensibile ai traumi contusivi ove l'azione lesiva si esplica per effetto della prominenza della cresta tibiale.
Ciò determina spesso, verosimilmente anche nel suo caso, lacerazioni a carco dei tessuti molli anche più estese di quanto si renda evidente in superficie, condizionando tempi di guarigione prolungati. L'assunzione di certi farmaci (antiaggreganti, anticoagulanti) può amplificare gli effetti del trauma.
L'applicazione di borsa calda potrebbe favorire il drenaggio della raccolta (ematoma, liponecrosi).
Un ecocolordoppler potrebbe in ogni caso essere opportuno per escludere compartecipazione delle strutture vadcolari.
Anche una valutazione ortopedica ed una ecografia dei tessuti molli potrebbero rivelarsi indicate.
Gentile Utente,
la regione pretibiale rappresenta un punto particolarmente sensibile ai traumi contusivi ove l'azione lesiva si esplica per effetto della prominenza della cresta tibiale.
Ciò determina spesso, verosimilmente anche nel suo caso, lacerazioni a carco dei tessuti molli anche più estese di quanto si renda evidente in superficie, condizionando tempi di guarigione prolungati. L'assunzione di certi farmaci (antiaggreganti, anticoagulanti) può amplificare gli effetti del trauma.
L'applicazione di borsa calda potrebbe favorire il drenaggio della raccolta (ematoma, liponecrosi).
Un ecocolordoppler potrebbe in ogni caso essere opportuno per escludere compartecipazione delle strutture vadcolari.
Anche una valutazione ortopedica ed una ecografia dei tessuti molli potrebbero rivelarsi indicate.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.3k visite dal 10/12/2014.
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