Lividi spontanei
Salve, gentilissimi dottori della sezione Chirurgia vascolare e angiologia. Stamattina recandomi da mia nonna, quasi 97 anni, ho notato una strana cosa sulla zona sinistra della fronte. Un'enorme macchia tipica di un livido che si concentra sulla fronte e poi scende giù sino alla palpebra dell'occhio con un colorito tendente al blu. Il livido non ha destato dolore a mia nonna ma naturalmente dopo averlo scoperto se la parte viene toccata risulta dolente.
Qualche altra volta episodi simili si erano verificati sulle mani o sugli avambracci ma li abbiamo attribuiti a problemi di debolezza capillare. Mia nonna non accusa malesseri o sintomi generali connessi a questo ematoma e non riporta problemi all'occhio sulla cui palpebra è presente quel riversamento di sangue bluastro. C'è da preoccuparsi in questo caso, vista la delicatezza della zona? O anche in questo caso, il tutto è attribuibile alla fragilità capillare?
Qualche altra volta episodi simili si erano verificati sulle mani o sugli avambracci ma li abbiamo attribuiti a problemi di debolezza capillare. Mia nonna non accusa malesseri o sintomi generali connessi a questo ematoma e non riporta problemi all'occhio sulla cui palpebra è presente quel riversamento di sangue bluastro. C'è da preoccuparsi in questo caso, vista la delicatezza della zona? O anche in questo caso, il tutto è attribuibile alla fragilità capillare?
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CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
non è infrequente che in soggetti anziani si osservino queste manifestazioni spontanee o in occasione di piccoli traumi inadeguati a generarle.
Si tratta per lo più di stati di fragilità legati a ridotto assorbimento di principi vitaminici o alla assunzione di taluni farmaci (antiaggreganti, cortisone, ecc.).
È comunque opportuno che la condizione venga verificata dal Suo Medico, anche eventualmente con il conforto di controlli ematochimici (conta piastrine, test emocoagulativi).
Gentile Utente,
non è infrequente che in soggetti anziani si osservino queste manifestazioni spontanee o in occasione di piccoli traumi inadeguati a generarle.
Si tratta per lo più di stati di fragilità legati a ridotto assorbimento di principi vitaminici o alla assunzione di taluni farmaci (antiaggreganti, cortisone, ecc.).
È comunque opportuno che la condizione venga verificata dal Suo Medico, anche eventualmente con il conforto di controlli ematochimici (conta piastrine, test emocoagulativi).
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 4.7k visite dal 23/06/2014.
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