Insufficienza venosa e trap

Buongiorno dottori.
Ho 39 anni, sportivo (nuoto), non sovrappeso (190 x 75), non fumo, alimentazione regolare. Familiarità per malattia venosa arti inferiori (nonna e mamma).
Circa cinque anni fà mi reco dal chirurgo vascolare per due piccoli rigonfiamenti sui polpacci. Mi diagnostica lieve insufficienza venosa arti inferiori, per cui avrei dovuto mettere calze elastiche e assumere Angiovein durante la stagione calda.
Nell'ultimo periodo effettuo altra visita di controllo da altro chirurgo vascolare, che mi conferma la diagnosi e mi dice di sostituire l'Angiovein con Blunorm, e naturalmente di indossare calze elastiche oltre che a tenere sotto controllo l'evoluzione delle vene ingrossate (premetto che a distanza di 5 anni mi è stata riconfermata una "iniziale insufficienza venosa"). Mi dice anche che queste vene, essendo vicine alla safena, non sono trattabili con scleroterapia in quanto potrebbe non essere risolutiva. L'unica cosa da fare, con l'eventuale peggioramento nel corso degli anni sarebbe un classico intervento di stripping.
A differenza di 5 anni fa mi sono però comparse delle venuzze bluastre sulla piega posteriore delle gambe e sul lato esterno, che si evidenziano da vicino dopo esser stato un pò in posizione eretta. Dopo aver nuotato o camminato tanto sembra essere tutto sparito, inclusi i rigonfiamenti sui polpacci.
Volendo evitare un futuro intervento di stripping, vi chiedo cortesemente se nel mio caso possa essere utile il metodo TRAP, che mi pare significhi fleboterapia rigenerativa ambulatoriale (il chirurgo non sembrava entusiasta, mi ha detto che non c'è abbastanza letteratura in merito).
A vostro parere potrebbe aiutare a rallentare l'evoluzione della malattia e darmi un aiuto estetico eliminando le venuzze bluastre?

Vi ringrazio tanto per l'attenzione e la cortesia.
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
andiamo per ordine:

"Iniziale insufficienza venosa" non è una diagnosi in grado di orientare un trattamento chirurgico.
Premesso che vene dilatate ai polpacci in un soggetto di sesso maschile longilineo e sportivo non necessariamente costituiscono un dato patologico, la Sua condizione richiede un preeciso inquadramento mediante rilevi clinici accurati ed ecocolordoppler.
Solo in questo modo sarà possibile stabilire SE è necessario un trattamento e di che tipo (medico, chirurgico, scleroterapico), tenendo presente che la chirurgia, ove indicata, non necessariamente prevede sempre (anzi sempre molto meno spesso) l'asportazione della Safena.
Riguardo il "metodo TRAPP" devo rappresentarLe che esso non rientra tra quelli validati dalle linee guida delle principali società scientifiche.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
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