Tromboflebite post intervento
Salve.
Sono un ragazzo di 29 anni, 1.70 per 65 Kg, e giorno 2 Maggio mi sono sottoposto ad un intervento di ricostruzione LCA con semitendinoso e gracile e meniscectomia selettivain artroscopia.
Già il giorno dopo l'intervento i sanitari mi sottoponevano a clexane 4000, e, dimesso il giorno dopo ho continuato ogni mattina con clexane 4000.
Dopo il naturale sgonfiarsi della gamba mi ritrovavo con una "pallina" in sede malleolare e l'ecodoppler rivela:
L'esame ecocolor doppler venoso degli arti inferiori con sonda lineare ad alta frequenza rileva:
Assi femoro poplitei pervi, normocomprimibili con flusso fasico col respiro
buona riposta dei rami tibiali dopo attivazione
ritardo di chiusura dell'ostio safenofemorale destro
osteio safeno femorale sinistra lievemente incontinente dopo Valsalva
In corrispondenza del reperto obiettivo versante malleolare interno, sede di ectasia venosa si pertinenza del circolo safenico interno si evidenzia materiale trombotico endoluminale a carico della stessa, esteso in senso cranio caudale per 3,6 cm. In atto il suddetto tratto ectasico si presenta incomprimibile alla sondo-pressione.
Consultatomi la settimana scorsa con un angiologo lo stesso riportava:
Tromboflebite segmentaria della safena interna sinistra (tratto distale di gamba preimalleolare interna) insoggetto sottoposto di recente ad intervento di ginocchio in artroscopia.
Al controllo ecodoppler di conferma la trombosi superficiale.....(parole incomprensibili scusate)
Si consiglia terapia con eparina 0,4
riposo precauzionale sino a miglioramento obiettivo.
Pochi giorni fa a visita di controllo ortopedica il dottore mi aumenta l'eparina dicendomi di prendere per dieci giorni clexane 6000 e poi ritornare al 4000.
In sede locale applico hirudoid 3 volte al giorno.
A distanza ormai di parecchi giorni il trombo è uguale e non accenna a regredire, e per di più compromette la mia riabilitazione al ginocchio in quanto non riesco a piegare la caviglia per il male che mi procura.
Sono praticamente disteso a letto tutto il giorno.
Cosa mi consigliate di fare? La terapia è giusta? Inoltre il trombo può creare problemi ben più gravi staccandosi? Grazie mille
Sono un ragazzo di 29 anni, 1.70 per 65 Kg, e giorno 2 Maggio mi sono sottoposto ad un intervento di ricostruzione LCA con semitendinoso e gracile e meniscectomia selettivain artroscopia.
Già il giorno dopo l'intervento i sanitari mi sottoponevano a clexane 4000, e, dimesso il giorno dopo ho continuato ogni mattina con clexane 4000.
Dopo il naturale sgonfiarsi della gamba mi ritrovavo con una "pallina" in sede malleolare e l'ecodoppler rivela:
L'esame ecocolor doppler venoso degli arti inferiori con sonda lineare ad alta frequenza rileva:
Assi femoro poplitei pervi, normocomprimibili con flusso fasico col respiro
buona riposta dei rami tibiali dopo attivazione
ritardo di chiusura dell'ostio safenofemorale destro
osteio safeno femorale sinistra lievemente incontinente dopo Valsalva
In corrispondenza del reperto obiettivo versante malleolare interno, sede di ectasia venosa si pertinenza del circolo safenico interno si evidenzia materiale trombotico endoluminale a carico della stessa, esteso in senso cranio caudale per 3,6 cm. In atto il suddetto tratto ectasico si presenta incomprimibile alla sondo-pressione.
Consultatomi la settimana scorsa con un angiologo lo stesso riportava:
Tromboflebite segmentaria della safena interna sinistra (tratto distale di gamba preimalleolare interna) insoggetto sottoposto di recente ad intervento di ginocchio in artroscopia.
Al controllo ecodoppler di conferma la trombosi superficiale.....(parole incomprensibili scusate)
Si consiglia terapia con eparina 0,4
riposo precauzionale sino a miglioramento obiettivo.
Pochi giorni fa a visita di controllo ortopedica il dottore mi aumenta l'eparina dicendomi di prendere per dieci giorni clexane 6000 e poi ritornare al 4000.
In sede locale applico hirudoid 3 volte al giorno.
A distanza ormai di parecchi giorni il trombo è uguale e non accenna a regredire, e per di più compromette la mia riabilitazione al ginocchio in quanto non riesco a piegare la caviglia per il male che mi procura.
Sono praticamente disteso a letto tutto il giorno.
Cosa mi consigliate di fare? La terapia è giusta? Inoltre il trombo può creare problemi ben più gravi staccandosi? Grazie mille
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CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
il trattamento cui è sottoposto sembrerebbe adeguato e condivisibile, anche se andrebbe associato ad una adeguata elastocompressione e mobilizzazione.
Il potenziale emboligeno di una trombosi venosa superficiale in quella sede è minimo.
Gentile Utente,
il trattamento cui è sottoposto sembrerebbe adeguato e condivisibile, anche se andrebbe associato ad una adeguata elastocompressione e mobilizzazione.
Il potenziale emboligeno di una trombosi venosa superficiale in quella sede è minimo.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#2]
Utente
Grazie per la risposta.
Quanto tempo può passare per il trombo sciogliersi? Ha la dimensione di una mandorla diciamo... Io non vedo nessun miglioramento, ma soprattutto se non inizia a sciogliersi non posso muovere proprio la caviglia per poter iniziare la fisio per l'intervento.
Grazie ancora
Quanto tempo può passare per il trombo sciogliersi? Ha la dimensione di una mandorla diciamo... Io non vedo nessun miglioramento, ma soprattutto se non inizia a sciogliersi non posso muovere proprio la caviglia per poter iniziare la fisio per l'intervento.
Grazie ancora
[#3]
I tempi di evoluzione della tromboflebite fino al completo riassorbimento del trombo sono imprevedibili.
Il lasso di tempo trascorso dalle prime manifestazioni lasciano presupporre l'impossiblità di procedere ormai ad una flebotomia (incisione della vena) ed evacuzione del trombo, manovra generalmente poco praticata, ma che avrebbe probabilmente accelerato l'evoluzione della Sua condizione.
Mi permetto di insistere su una adeguata compressione elastica.
Il lasso di tempo trascorso dalle prime manifestazioni lasciano presupporre l'impossiblità di procedere ormai ad una flebotomia (incisione della vena) ed evacuzione del trombo, manovra generalmente poco praticata, ma che avrebbe probabilmente accelerato l'evoluzione della Sua condizione.
Mi permetto di insistere su una adeguata compressione elastica.
[#5]
In evenienze del genere viene generalmente prescitta una compressione K2, ma questa scelta, come pure la identificazione del modello più adatto (calzerotto, coscia, monocollante, ecc.), va fatta necessariamente dallo specialista, raccordandosi in questo caso anche con le indicazioni dell'Ortopedico.
Le accludo un link che potrebbe esserLe utile:
https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-vascolare-e-angiologia/198-le-calze-elastiche.html
Le accludo un link che potrebbe esserLe utile:
https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-vascolare-e-angiologia/198-le-calze-elastiche.html
[#6]
Utente
Salve dottore. Sono andato a controllo dall'angiologo il quale mi ha detto che le calze non le consiglia in quanto la vena è infiammata perchè soggetta a trombosi.
Mi ha detto di continuare con clexane 6000 per ulteriori 15 giorni in attesa il trombo si sciolga. Spero lei condivida questa indicazione.
Distinti Saluti
Mi ha detto di continuare con clexane 6000 per ulteriori 15 giorni in attesa il trombo si sciolga. Spero lei condivida questa indicazione.
Distinti Saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 9.1k visite dal 25/05/2013.
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