Sindrome delle dita blu
Gentili Dottori, mia madre (61 anni ) è affetta da ischemia delle dita con necrosi apicale del 4° dito dx e lesione apicale del 4° dito sx.
In anamnesi: diabete tipo 2 insulinotrattato; cardiopatia ischemica evoluta in dilatativa, sottoposta a CABG; IERC (creatinina fino a 4, attualmente 1,48 mg%); già sottoposta a PTA arto inferiore sx.
Le hanno diagnosticato la sindrome delle dita blu, da embolizzazione periferica e le hanno consigliato: ciclo di terapia vasoattiva con Prostavasin; terapia anticoagulante orale con obiettivo INR tra 3 e 3,5.
All’ecocolordoppler, a fronte di una modesta ateromasia femoropoplitea e sottopoplitea, mai emodinamica, bilateralmente vi siano buoni flussi in tutto l’asse fino al piede. Dall’ecocardiografia e dall’ecografia arco aortico e aorta addominale non sono emersi focolai emboligeni.
Vi chiedo, allora, quale potrebbe essere la causa dell’ischemia, e quali ulteriori accertamenti consigliate di fare.
Grazie mille e cordiali saluti.
In anamnesi: diabete tipo 2 insulinotrattato; cardiopatia ischemica evoluta in dilatativa, sottoposta a CABG; IERC (creatinina fino a 4, attualmente 1,48 mg%); già sottoposta a PTA arto inferiore sx.
Le hanno diagnosticato la sindrome delle dita blu, da embolizzazione periferica e le hanno consigliato: ciclo di terapia vasoattiva con Prostavasin; terapia anticoagulante orale con obiettivo INR tra 3 e 3,5.
All’ecocolordoppler, a fronte di una modesta ateromasia femoropoplitea e sottopoplitea, mai emodinamica, bilateralmente vi siano buoni flussi in tutto l’asse fino al piede. Dall’ecocardiografia e dall’ecografia arco aortico e aorta addominale non sono emersi focolai emboligeni.
Vi chiedo, allora, quale potrebbe essere la causa dell’ischemia, e quali ulteriori accertamenti consigliate di fare.
Grazie mille e cordiali saluti.
[#1]
Gentile Utente,
una necrosi delle estremità degli arti superiori può riconoscere una genesi emboligena ma possono esserci dei problemi dei microcircolo locale.
Sarebbe importante conoscere quando è stato eseguito il BPAC, da quanto tempo sono presenti le lesioni e quale è stato il motivo dell'ultimo rialzo della creatinina.
Per inciso, perchè è stata eseguita una PTA dell'arto inferiore se è presente solo una modesta ateromasia femoro-poplitea?
Saluti
una necrosi delle estremità degli arti superiori può riconoscere una genesi emboligena ma possono esserci dei problemi dei microcircolo locale.
Sarebbe importante conoscere quando è stato eseguito il BPAC, da quanto tempo sono presenti le lesioni e quale è stato il motivo dell'ultimo rialzo della creatinina.
Per inciso, perchè è stata eseguita una PTA dell'arto inferiore se è presente solo una modesta ateromasia femoro-poplitea?
Saluti
Dott. Simone Carulli
[#2]
Utente
Caro Dottore, la ringrazio innanzitutto per la tempestività della sua risposta e mi scuso se sono stata poco chiara nella descrizione della patologia di mia madre.
Le preciso quindi che le lesioni sono alle dita dei piedi ed ha eseguito la PTA nel 2005 quando le hanno riscontrato un'arteriopatia obliterante perifica. Circa sei mesi fa è comparsa la prima lesione al piede destro, ormai necrosi, e da circa due mesi la lesione al piede sinistro. A fronte di tutti gli esami che già le ho descritto i medici che l'hanno visitata hanno escluso la patologia del piede diabetico ed hanno parlato della sindrome delle dita blu.
Sinceramente la sola parola "sindrome" mi preoccupa molto perchè ho come la senzazione che non esista ancora una valida terapia.
La prego perciò di rivalutare il caso di mia madre e di inviarmi la sua opinione.
N.B.: il rialzo della creatinina a 4 risale sempre al 2005 e in seguito i valori si sono mantenuti tra 1,48 e 1,51.
A presto e cordiali saluti.
Le preciso quindi che le lesioni sono alle dita dei piedi ed ha eseguito la PTA nel 2005 quando le hanno riscontrato un'arteriopatia obliterante perifica. Circa sei mesi fa è comparsa la prima lesione al piede destro, ormai necrosi, e da circa due mesi la lesione al piede sinistro. A fronte di tutti gli esami che già le ho descritto i medici che l'hanno visitata hanno escluso la patologia del piede diabetico ed hanno parlato della sindrome delle dita blu.
Sinceramente la sola parola "sindrome" mi preoccupa molto perchè ho come la senzazione che non esista ancora una valida terapia.
La prego perciò di rivalutare il caso di mia madre e di inviarmi la sua opinione.
N.B.: il rialzo della creatinina a 4 risale sempre al 2005 e in seguito i valori si sono mantenuti tra 1,48 e 1,51.
A presto e cordiali saluti.
[#3]
Gentile Utente,
in effetti ora è più chiaro anche se a dire il vero anch'io non ho brillato per intuizione!
Dal suo racconto immagino che sia stata sottoposta ad una PTA delle arterie tibiali e quindi penso che qualche grado di malattia a questo livello ci sia.
Il quadro descritto è probabilmente l'esito di una embolizzazione ma potrebbe anche essere la progressione di una arteriopatia diabetica ultra-periferica.
Andrebbero osservate bene la lesioni per vedere se hanno una evoluzione in gangrena umida o se sono ben asciutte; valutato il dolore che queste provocano alla paziente.
Non mi è chiara l'utilità della terapia anticoagulante orale vista l'assenza di focolai embologeni cardiaci, mi domando invece se esiste la possibilità di rivascolarizzare queste lesioni, magari indirettamente tramite una gangliectomia lombare, piuttosto che eseguire una terapia con prostanoidi in una paziente affetta da cardiomiopatia dilatativa.
Queste valutazioni possono essere eseguite con una visita specialistica; le consiglio di rivolgersi ad un centro che tratta nello specifico la terapia del salvataggio d'arto.
in effetti ora è più chiaro anche se a dire il vero anch'io non ho brillato per intuizione!
Dal suo racconto immagino che sia stata sottoposta ad una PTA delle arterie tibiali e quindi penso che qualche grado di malattia a questo livello ci sia.
Il quadro descritto è probabilmente l'esito di una embolizzazione ma potrebbe anche essere la progressione di una arteriopatia diabetica ultra-periferica.
Andrebbero osservate bene la lesioni per vedere se hanno una evoluzione in gangrena umida o se sono ben asciutte; valutato il dolore che queste provocano alla paziente.
Non mi è chiara l'utilità della terapia anticoagulante orale vista l'assenza di focolai embologeni cardiaci, mi domando invece se esiste la possibilità di rivascolarizzare queste lesioni, magari indirettamente tramite una gangliectomia lombare, piuttosto che eseguire una terapia con prostanoidi in una paziente affetta da cardiomiopatia dilatativa.
Queste valutazioni possono essere eseguite con una visita specialistica; le consiglio di rivolgersi ad un centro che tratta nello specifico la terapia del salvataggio d'arto.
[#5]
Gentile Utente,
penso che la sua possa essere una buona scelta.
Mi tenga informato su come andrà a finire, le faccio i miei migliori auguri e resto a sua disposizione nel caso volesse altre precisazioni, indicazioni per altri centri o, perchè no,una valutazione diretta.
Saluti
penso che la sua possa essere una buona scelta.
Mi tenga informato su come andrà a finire, le faccio i miei migliori auguri e resto a sua disposizione nel caso volesse altre precisazioni, indicazioni per altri centri o, perchè no,una valutazione diretta.
Saluti
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 18.6k visite dal 19/05/2008.
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