Claudicatio coscia destra posteriore dopo aneurismectomia

Scrivo per un problema di mio padre, di 78 anni, di claudicatio alla coscia destra posteriore. Questo problema è comparso immediatamente dopo una operazione di aneurismectomia. Il dolore compare solo durante la camminata, in genere dopo 20/40metri, e scompare a riposo. Inoltre il dolore non compare durante l'uso della biciletta e della ciclette.

Di seguito riporto l'intervento e le analisi fatte da allora.

Il 9 marzo 2011 ha fatto un intervento chirurgico di aneurismectomia con innesto protesico aorto-bisiliaco. Nei giorni dopo l'operazione è comparso claudicatio alla coscia destra.

Il 15 giugno 2011 ha fatto una arteriografia addominale e agli arti inferiori che ha mostrato tutto nella norma. Non sono state indicazioni di trattamento endovascolare in claudicatio coscia destra per assenza di stonosi significative.

Il 27 luglio 2011 ha fatto una ANGIO TAC della aorta addominale. E' risultato tutto nella norma, con normale canalizzazione e senza segni di spandimento.

Il 18 agosto 2011 ha fatto una TAC COLONNA LOMBO SACRALE senza contrasto. L'esame ha rivelato diversi problemi, ma considerati nella norma.
Non è stato diagnosticato che la cluadicatio avesse origine da questi problemi, e non è stata data nessuna terapia.

Il 30 settembre 2011 ha fatto una ECOCOLORDOPPLER che ha mostrato tutto nella norma. Precisamente: "Assi iliaci ben canalizzati e con flussi arteriosi di sostanziale normale aspetto morfovelocimetometrico. Assi arteriosi femorali, poplitei e distali con segni di ateromasia fibro-calcifica, ma in assenza di lesioni con carattere di emodinamicità"

Il 20 agosto 2011 ha fatto una visita ortopedica, nella quale il medico ha escluso che il problema abbia origine vascolare (analisi differenziale), ma dopo attenta analisi del dischetto TAC ha anche escluso una stenosi spinale, e che il problema sia originato dalla schiena. Ha comunque prescritto una Risonanza Magnetica.

Il 29 agosto ha fatto la RMC, dalla quale non è emerso nulla che giustifichi la claudicazione. Ci è stato consigliato di affidarci ad un neurologo e cercare delle Neuropatie.

Il 12 settembre ha fatto una visita neurologica, che ha evidenziato una lieve atrofia del muscolo della faccia posteriore della coscia destra, deficit di forza alla prova di flessione, presenti segni di sofferenza radicolopatica da definire
con EMG/ENG.

Il 20 settembre ha fatto la visita EMG/ENG, che non ha riportato nulla di anomalo.

A questo punto, dopo un anno e mezzo, non abbiamo alcuna idea di quale sia il problema. Pensiamo che sia una diretta conseguenza dell'intervento chirurgico, ma non abbiamo idea di quali ulteriori esami fare per confermarlo e trovare un rimedio.

Vi ringrazio anticipatamente per Vostro cortese aiuto.
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Dr. Ugo Bertoldo Chirurgo vascolare, Chirurgo generale, Chirurgo d'urgenza 152 1
Buongiorno,

penso che, se non lo ha ancora fatto, dovrebbe consultare il chirurgo vascolare che l'ha operata.
Una possibile spiegazione, ripeto "possibile", potrebbe essere che l'aneurisma di cui suo padre è stato operato coinvolgesse anche l'arteria ipogastrica destra, (alcune volte il chirurgo vascolare deve giustificatamente e deliberatamente sacrificare questa arteria malata, per motivi anatomici e tecnici durante l'intervento, e questo potrebbe comportare conseguenze vascolari sui muscoli glutei).

Nel caso specifico lei mi parla di dolore alla regione posteriore della coscia, quindi non la tipica claudicatio glutea, per cui tengo a precisare che questa è solo una possibile ipotesi a distanza, che può essere smentita dal suo chirurgo, il quale ha la possibilità di integrare la visita con gli esami strumentali e la conoscenza dell' atto chirurgico eseguito.

Cordiali saluti

Ugo Bertoldo

Prof. UGO BERTOLDO

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Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
La ringrazio per la velocissima risposta.

Qualche mese fa mio padre era già stato dal chirurgo, per chiedergli una possibile spiegazione di questa sofferenza debilitante, ma non ha ottenuto nessuna risposta utile, salvo una frase del tipo "forse una vertbra si è spostata durante l'intervento", per giustificare una aggravamento della condizione spinale, che in realtà non emerge dalla TAC lombare.

Sinceramente non saprei come fare per chiedere un nuovo appuntamento al chirurgo, perchè temo di creare una situazione che finisca a male parole.

Aggiungo che a suo tempo, subito dopo l'operazione, riuscii ad "agguantarlo" prima che fuggisse, e chiedergli notizie. Mi disse che tutto era andato bene, ma l'intervento per l'aneurisma nella zona iliaca era stato "difficiluccio". Questa parolina, apparentemente innoqua, in bocca al primario mi fa sorgere qualche dubbio.

Esiste un esame per fare la verifica che Lei suggerisce, senza chiedere direttamente al chirurgo?

Ancora grazie.
[#3]
Dr. Ugo Bertoldo Chirurgo vascolare, Chirurgo generale, Chirurgo d'urgenza 152 1
Buona sera,
da quanto ho capito non ha avuto un buon rapporto col chirurgo e mi spiace. A volte ci vuole poco per "incontrarsi" anche se non sempre si può creare empatia, ma non deve comunque venir meno il rapporto di fiducia.
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In ogni caso, i pazienti operati presso un servizio di chirurgia vascolare sono inseriti nel cosiddetto follow-up, per cui a scadenze prestabilite possono essere controllati con visita ed esami.
Nel suo caso è sufficiente che richieda un controllo ambulatoriale, ed un chirurgo del servizio saprà rispondere ai suoi quesiti.

Un cordiale saluto
[#4]
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
La ringrazio del suggerimento. Faro' come dice.

Graie ancora