Vena safena
Salve. In data 12.01.2012, sono stato sottoposto ad intervento chirurgico della vena g.safena con anestesia spinale, ovvero:stripping corto della vena grande safena, della vena di giacomini omolaterale e, a mini stripping di collaterali di gamba. L'intervento sembra andato tutto ok. Dopo circa 10 giorni ho notato appena sotto cute un bozzolo SPORGENTE di circa 1, 5 cm di circonferenza, precisamente nella zona interno coscia proprio sotto una delle incisioni ivi praticate. Rappresentato quanto al mio chirurgo, lo stesso mi sottoponeva a visita e mi riferiva che il il bozzolo o nodulo era dovuto all'ematoma ancora presente. Lo stesso procedeva ad aspirarlo con una siringa, tirando fuori un liquido di colore giallastro. Fatto sta che dopo poche ore il bozzolo è ricomparso, anche se leggermente più piccolo ma molto più duro e sporgente.
Da ignorante in materia mi aspettavo che il liquido aspirato doveva essere rosso visto che si trattava di ematoma, boh?
Desidererei conoscere un Vostro parere a riguardo e se il caso di preoccuparmi.
Si ringrazia anticipatamente.
Da ignorante in materia mi aspettavo che il liquido aspirato doveva essere rosso visto che si trattava di ematoma, boh?
Desidererei conoscere un Vostro parere a riguardo e se il caso di preoccuparmi.
Si ringrazia anticipatamente.
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CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
In realtà un ematoma è costituito da una parte solida (fibrina, ecc.) e da una parte liquida (siero). L'aspirazione consente di evacuare ovviamente la sola parte liquida, mentre quella solida (quella che ancora avverte) va incontro a progressivo lento spontaneo rimaneggiamento fino alla totale restitutio ad integrum, pur potendo talvolta residuare un esito fibrotico.
Continui ad indossare con assiduità la calza elastica e segua con fiducia le indicazioni del suo Chirurgo.
In realtà un ematoma è costituito da una parte solida (fibrina, ecc.) e da una parte liquida (siero). L'aspirazione consente di evacuare ovviamente la sola parte liquida, mentre quella solida (quella che ancora avverte) va incontro a progressivo lento spontaneo rimaneggiamento fino alla totale restitutio ad integrum, pur potendo talvolta residuare un esito fibrotico.
Continui ad indossare con assiduità la calza elastica e segua con fiducia le indicazioni del suo Chirurgo.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#2]
Utente
Intanto la ringrazio per la Sua risposta celera ed esplicita.
Ancora qualche domanda: dovrò eseguire più di una seduta per aspirare il siero visto che si è riformato? E' una normale conseguenza del tipo di intervento? Oggi, osservando meglio il "bozzolo", e diventato più grande.
Cordiali saluti.
Ancora qualche domanda: dovrò eseguire più di una seduta per aspirare il siero visto che si è riformato? E' una normale conseguenza del tipo di intervento? Oggi, osservando meglio il "bozzolo", e diventato più grande.
Cordiali saluti.
[#4]
Utente
Salve dottore.
Oggi ho eseguito un'altra aspirazione e, dopo circa 3/4 ore, il "nodulo" ha ricominciato a gonfiarsi. A questo punto credo proprio che ci vorranno diverse aspirazioni e spero che la diagnosi giusta ( seppur solo per via-mail) sia quella sua, visto che il mio chirurgo non ricorda altri precedenti, anche se mia ha rassicurato. Uso la pomata "hirudoid 40000 U....."; ho terminato da pochi giorni, la somministrazione di compresse Prisma , per 30 gg.,mattino e sera.
Infine, posso ritornare ad attività sportive non agonistica tipo, ciclismo, pallavolo e podistica?
La ringrazio per i post precedenti.
Cordiali saluti
Oggi ho eseguito un'altra aspirazione e, dopo circa 3/4 ore, il "nodulo" ha ricominciato a gonfiarsi. A questo punto credo proprio che ci vorranno diverse aspirazioni e spero che la diagnosi giusta ( seppur solo per via-mail) sia quella sua, visto che il mio chirurgo non ricorda altri precedenti, anche se mia ha rassicurato. Uso la pomata "hirudoid 40000 U....."; ho terminato da pochi giorni, la somministrazione di compresse Prisma , per 30 gg.,mattino e sera.
Infine, posso ritornare ad attività sportive non agonistica tipo, ciclismo, pallavolo e podistica?
La ringrazio per i post precedenti.
Cordiali saluti
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A prescindere dalla sequela non ancora stabilizzata e sempre con i limiti di una valutazione a distanza e' verosimile che una graduale ripresa delle attività sportive, sempre con una compressione elastica in situ, sia possibile.
[#7]
Utente
Salve Dottore/i. Scrivo per aggiornare la mia situazione che è la seguente: sono trascorsi circa 8/9 mesi dall'intervento e, continuo a sottopormi ad altre aspirazioni anche se oggi credo di avere una diagnosi. Ovvero, il mio chirurgo dice che sin tratta di un linfocele avente diametro 2x2,5 cm..-
Lui vorrebbe intervenire chirurgicamente per ricucire, credo il linfo, boh? In alternativa, iniettare con una siringa una colla biologica per tamponare l'alimentazione del liquido.
Come mai a distanza di tempo questa "pallina" non si riassorbe da sola? E' possibile intervenire diversamente? Cosa mi consigliate?
Grazie e scusate se Vi pongo diverse domande.
Cordiali Saluti
l'utente 86455
Lui vorrebbe intervenire chirurgicamente per ricucire, credo il linfo, boh? In alternativa, iniettare con una siringa una colla biologica per tamponare l'alimentazione del liquido.
Come mai a distanza di tempo questa "pallina" non si riassorbe da sola? E' possibile intervenire diversamente? Cosa mi consigliate?
Grazie e scusate se Vi pongo diverse domande.
Cordiali Saluti
l'utente 86455
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SEMPRE CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Il linfocele è tutt'altra cosa rispetto all'ematoma, anche se la diagnosi differenziale può non essere possibile nell'immediato post-opertorio.
Si tratta di una sequela del tutto eccezionale e legata alla involontaria ed imprevedibile interruzione nel corso dello stripping di qualche struttura linfatica di maggiore consistenza, con scarsa tendenza alla spontanea guarigione.
La mancata risoluzione a distanza di tanto tempo impone effettivamente scelte terapeutiche del tipo che Le è stato prospettato.
Il linfocele è tutt'altra cosa rispetto all'ematoma, anche se la diagnosi differenziale può non essere possibile nell'immediato post-opertorio.
Si tratta di una sequela del tutto eccezionale e legata alla involontaria ed imprevedibile interruzione nel corso dello stripping di qualche struttura linfatica di maggiore consistenza, con scarsa tendenza alla spontanea guarigione.
La mancata risoluzione a distanza di tanto tempo impone effettivamente scelte terapeutiche del tipo che Le è stato prospettato.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 5.2k visite dal 05/02/2012.
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