In termini medici ciò significa "sindrome dello stretto toracico"

buongiorno, ecco il mio problema:
nel 1993 sono stata ricoverata per un'emorragia interna a livello delle vertebre cervicali, che mi paralizzò un braccio e una gmba per un mese circa, ma che si risolvette spontaneamente, e grazie al cielo i miei genitori si rifiutarono di farmi operare. Nessun medico capì da cosa dipendesse (sono andata nei migliori centri in Italia, tra cui al niguarda di milano, ho fatto angiografie, tac , risonanze ma sembrava tutto a posto), si pensava ad un angioma ma quest'angioma nessuno l'ha mai visto. Da allora cmq non ebbi più problemi, tranne il fatto che ho un'ipoacusia progressiva e a seguito di una manipolazione della schiena da parte di un chiropratico l'anno scorso mi sono venuti gli acufeni. E' una certezza che quegli acufeni partano dalla schiena. Circa due mesi fa sono andata da un bravissimo osteopata che mi ha detto che ho tutte le costole del torace schicciate e i vasi sanguigni compressi. in termini medici ciò significa "sindrome dello stretto toracico", giusto?Ora, vorrei chiedere se una manipolazione osteopatica potrebbe essere pericolosa, dato quello che mi è successo anni fa e soprattutto vorrei sapere se secondo voi l'emorragia potrebbe esser stata causata dallo schiacciamento toracico (che secondo l'osteopata è congenito). Vi sarei veramente grata se potessi sentire le vostre autorevoli opinioni al riguardo, dato che nessuno in tanti anni è riuscito a darmi una spiegazione. Grazie
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
Gentile Utente,
la Sindrome dello stretto toracico superiore, in tutte le sue varianti patogenetiche, è una affezione ben definita la cui identificazione scaturisce, oltre che dal sospetto clinico, dalle risultanze di opportune indagini strumentali (ecocolordoppler, rx convenzionali, TAC, RMN, angiografie, ecc), a cui peraltro è stata verosimilmente già sottoposta, corredate in alcuni casi da prove funzionali.
Sinceramente l'identificazione di "costole del torace schiacciate" mi sembra un po' troppo generica per poter formulare un giudizio diagnostico, come pure non ricordo nella mia esperienza di accidenti emorragici o disturbi otologici a tale quadro clinico collegati.
Il parere diretto di un Chirurgo Vascolare (nella sua città ve ne sono di bravissimi) potrebbe essere opportuno per eliminare questo dubbio ed indirizzarla opportunamente.

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Sinceramente i bravissimi chirurghi vascolari della mia città non sapevano proprio che fare e che dire, e ripeto, grazie al cielo, e alla saggezza dei miei genitori sono guarita spontaneamente senza che quei grandi luminari mi operassero come volevano fare. Dalle indagioni strumentali nessuno ha capito nulla, come ho già scritto. L'unica persona intelligente e dotata di senso logico si è rivelata l'osteopata che mi ha riferito dello schiacciamento toracico, ed infatti appena mi ha toccato lo sterno sono saltata in aria dal dolore. Quindi dovrei sentire un altro pò di dotti consigli? e magari prendere un bel pò dui radiazioni per verificare cosa?? grazie lo stesso e buon lavoro
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
Sono sinceramente molto dispiaciuto per la delusione che ha ingenerato la mia risposta.
D'altra parte se non ha trovato risposte per lei valide da consulti specialistici "de visu" nei centri più qualificati della Penisola, non vedo come potesse aspettarsi qualcosa di diverso da un consulto telematico.
Nei suoi post per altro lei esprime delle certezze (che non condivido) su cui purtroppo non è possibile fare ulteriori valutazioni a distanza, per cui ogni consiglio è a questo punto inutile.
Le auguro in ogni caso sinceramente di trovare una soluzione ai suoi problemi. Auguri.
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Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Non volevo rivolgerle alcuna critica, lei è stato molto gentile a rispondermi, in ogni caso. Volevo solo sapere cosa comporta il fatto di avere il torace incavato e la gabbia toracica troppo stretta, semplicemente questo. grazie cmq
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
Detta in termini semplici è possibile che alcune malformazioni della regione cervicotoracica portino allo sviluppo della cosiddetta sindrome dello stretto toracico superiore.
Essa è conseguente alla compressione che le strutture nervose e vascolari possono subire nel passaggio dalla regione cervicomediastinica al braccio ad opera di coste soprannumerarie, anomali rapporti tra clavicola e prima costa o anomalie anatomiche di alcuni fasci muscolari.
Non vi è possibilità che i nervi cranici vengano interessati da queste affezioni.
Ove si volesse invocare la esistenza di una sindrome dello stretto toracico, bisognerebbe stabilire se le malformazioni di cui è portatrice si accompagnino o meno alle specifiche alterazioni muscoloscheletriche di cui sopra ed eventualmente se esse determinano o meno compressioni sul fascio vascolonervoso.
E questo non è possibile stabilirlo solo con la visita, per quanto esperta, dell'Osteopata.
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Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Grazie!!Da quel che ho capito (cioè poco, sono un avvocato non un medico, quindi purtroppo non ho grosse basi scientifiche in materia..)la sindrome dello stretto toracico è caratterizzata da sintomi che si riferiscono alle braccia (come difficoltà a tenere le braccia in alto, dolori alle dita delle mani)e quelli non li ho, però l'osteopata mi ha spiegato che avere il torace così crea una compressione dei vasi sanguigni interni e secondo lui è possibile che l'emorragia del 1993 sia dovuta a questo problema anatomico. Dagli esami che feci (angiografia, un bel pò di risonanze, tac a gogò etc) non risultò nulla di strano. Però io ancora oggi ogni tanto mi sveglio la mattina col braccio "morto", con la circolazione totalmente bloccata. Purtroppo lei ha ragione, non è possibile una risposta in via telematica, ma anche di persona nessun medico è riuscito a capire nulla.Il mio problema è che ho paura di farmi toccare dall'osteopata perchè non vorrei che andasse a scompensare qualche meccanismo che il mio corpo aveva creato per ovviare al problema, e mi causasse qualche guaio..ma l'alternativa è restare con i problemi che ho, dunque a febbraio rifarò una risonanza per escludere nuovamente la presenza di un eventuale angioma e poi procederò al trattamento. Scusi, un'ultima domanda..lei ha mai visto persone danneggiate dai trattamenti osteopatici?
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
Sinceramente per mia abitudine mi astengo dal fornire indicazioni in campi nei quali non ho esperienza specialistica.
Può comunque eventualmente postare nuovamente il quesito nel settore ortopedia magari citando il link a questa discussione ( https://www.medicitalia.it/consulti/chirurgia-vascolare-e-angiologia/26299-in-termini-medici-cio-significa-sindrome-dello-stretto-toracico.html ).
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Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
ecco qual'è il mio problema,l'ho trovato per caso http://www.pectus.it/index.html, si chiama "pectus escavatum"...semplicemente!!grazie in ogni caso per la disponibilità
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