E' stata dimessa con diagnosi di sospetta trombosi venosa
Il quesito questa volta riguarda mia moglie. Nel giugno 2008 e' stata operata di carcinoma mammario (vedere eventualmente precedente consulto) e nel dicembre dello stesso anno ha iniziato terapia con ARIMIDEX dopo la chemio e la radio. Circa 6 mesi fa ha incominciato ad accusare dolore all'altezza del ginocchio destro, proprio dietro il ginocchio. Medico di base, fisiatra, ortopedico, risonanza magnetica e scintigrafia ossea non sono serviti a chiarire il problema fino a quando, alcuni giorni fa, il polpaccio non ha iniziato a gonfiarsi e quindi ci siamo rivolti al Pronto Soccorso della nostra citta'. E' stata dimessa con diagnosi di sospetta trombosi venosa , diagnosi poi confermata da ecodoppler (trombosi venosa profonda vena proplitea)e prescritto iniezioni di eparina per 15 giorni e coumadin, ancora in fase di aggiustamento, e analisi INR ogni settimana (al momento e' 1,68). La ginecologa interpellata ha detto che difficilmente la causa puo' essere l'Arimidex ma che comunque sarebbe opportuno sospenderne l'assunzione. Siamo ovviamente molto perplessi e non sappiamo cosa fare in quanto mia moglie si sente molto piu' protetta con l'assunzione dell'Arimidex. Per quanto riguarda la causa della trombosi non sappiamo nulla e non pare comunque esistere familiarita' con questo problema ma in famiglia ci sono stati diversi casi di vene varicose. Ringrazio sin d'ora per la disponibilita'. Ricorro spesso ai vostri consulti ma purtroppo non godiamo di buona salute.
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CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Utente,
dai dati della letteratura sembrerebbe che l'Anastrozolo sarebbe gravato da una minore (non assente) incidenza di complicazioni trombotiche.
Nel caso di sua Moglie l'associazione dell'eccesso ponderale potrebbe aver contribuito alla comparsa di questa complicazione.
Il trattamento al quale è stata avviata sembrerebbe corretto e condivisibile e mi permetto di segnalare la necessità, se non già previsto, di fare uso di una specifica calza elastica su prescrizione dello Specialista.
La sospensione del trattamento ormonale potrebbe essere considerata, ma valuterei questa opportunità con il conforto del parere di un Oncologo.
Gentile Utente,
dai dati della letteratura sembrerebbe che l'Anastrozolo sarebbe gravato da una minore (non assente) incidenza di complicazioni trombotiche.
Nel caso di sua Moglie l'associazione dell'eccesso ponderale potrebbe aver contribuito alla comparsa di questa complicazione.
Il trattamento al quale è stata avviata sembrerebbe corretto e condivisibile e mi permetto di segnalare la necessità, se non già previsto, di fare uso di una specifica calza elastica su prescrizione dello Specialista.
La sospensione del trattamento ormonale potrebbe essere considerata, ma valuterei questa opportunità con il conforto del parere di un Oncologo.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#3]
Gentile utente
sempre con i limiti di una valutazione a distanza, a complòemento di quanto già espresso dal collega Piscitelli, vorrei aggiungere alcune considerazioni che potrebbero esserle di utilità:
- il paziente oncologico ed in particolare il pz portatore di tumore solido (es mammella), è un soggetto con un rischio maggiore di contrarre TEV (tromboembolismo venoso) rispetto alla popolazione di pari caratteristiche ma senza patologia neoplastica.
- il maggio periodo di rischio è nella fase iniziale della patologia
- il rischio TEV è una condizione individuale di rischio di trombosi che tiene conto di alcuni elementi (età, sesso, peso, mobilità, morbilità associata ecc)
- una trombosi in un paziente oncologico avviene con maggior frequenza a prescindere dalla presenza di una insufficienza venosa , principalmente perché la patologia neoplastica determina uno stato di maggiore coagulabilità del sangue.
Detto questo, per il caso da lei esposto, una volta curato l'episodio acuto, diventa fondamentale la profilassi di eventuali episodi futuri con la terapia che sta seguendo ora (TAO con coumadin ) o con eparina a basso peso molecolare , fino a che permane la condizione di rischio trombotico.
Riguardo la terapia con Arimidex, è l'oncologo che deve stabilire se, protetta dal rischio trombotico con la TAO, la pz deve continuare ad assumere il farmaco.
sempre con i limiti di una valutazione a distanza, a complòemento di quanto già espresso dal collega Piscitelli, vorrei aggiungere alcune considerazioni che potrebbero esserle di utilità:
- il paziente oncologico ed in particolare il pz portatore di tumore solido (es mammella), è un soggetto con un rischio maggiore di contrarre TEV (tromboembolismo venoso) rispetto alla popolazione di pari caratteristiche ma senza patologia neoplastica.
- il maggio periodo di rischio è nella fase iniziale della patologia
- il rischio TEV è una condizione individuale di rischio di trombosi che tiene conto di alcuni elementi (età, sesso, peso, mobilità, morbilità associata ecc)
- una trombosi in un paziente oncologico avviene con maggior frequenza a prescindere dalla presenza di una insufficienza venosa , principalmente perché la patologia neoplastica determina uno stato di maggiore coagulabilità del sangue.
Detto questo, per il caso da lei esposto, una volta curato l'episodio acuto, diventa fondamentale la profilassi di eventuali episodi futuri con la terapia che sta seguendo ora (TAO con coumadin ) o con eparina a basso peso molecolare , fino a che permane la condizione di rischio trombotico.
Riguardo la terapia con Arimidex, è l'oncologo che deve stabilire se, protetta dal rischio trombotico con la TAO, la pz deve continuare ad assumere il farmaco.
Dr. Pietrino Forfori
[#4]
Utente
Si, in effetti ero a conoscenza del maggiore rischio nel paziente oncologico e mi auguro che questo fatto non preannunci una ripresa della malattia. Ora il trombo si e' sciolto e mia moglie prosegue la terapia con il solo coumadin e l'uso di calza antitrombo. L'oncologa avrebbe dovuto ricontattarci dopo un consulto con altri medici ma al momento non l'abbiamo piu' sentita e mia moglie prosegue con arimidex. Lunedi ripetera' gli esami di monitoraggio INR.Ringrazio molto per la risposta
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 4.3k visite dal 19/01/2012.
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