Un ecodoppler tsa nel cui referto segnalano
Salve,
mio padre 74enne ha fatto di recente un ecodoppler tsa nel cui referto segnalano:
ispessimento medio-intimale diffuso degli assi carotidei, bilateralmente, con placca calcifica presente sulla biforcazione di Dx, stenosante l'origine della A.C.I. per il 60% circa. Turbolenza di flusso su quasi tutti i distretti ed aumento del pvs sulla A.C.I. dx.
Questo è quanto, a tal punto vorrei chiederVi se cè' una cura per questo tipo di problema e se a Vs avviso è un problema grave. Mio padre nel 2006 ha subito un intervento all'orecchio per la formazione di un neurinoma subendo consequenzialmente una paresi facciale che ad oggi è migliorata un po'. Vi ringrazio anticipatamente.
mio padre 74enne ha fatto di recente un ecodoppler tsa nel cui referto segnalano:
ispessimento medio-intimale diffuso degli assi carotidei, bilateralmente, con placca calcifica presente sulla biforcazione di Dx, stenosante l'origine della A.C.I. per il 60% circa. Turbolenza di flusso su quasi tutti i distretti ed aumento del pvs sulla A.C.I. dx.
Questo è quanto, a tal punto vorrei chiederVi se cè' una cura per questo tipo di problema e se a Vs avviso è un problema grave. Mio padre nel 2006 ha subito un intervento all'orecchio per la formazione di un neurinoma subendo consequenzialmente una paresi facciale che ad oggi è migliorata un po'. Vi ringrazio anticipatamente.
[#1]
Gentile utente
l'aterosclerosi dei tronchi epiaortici ha una etiologia plufattoriale cioè concorrono diversi fattori alla sua determinazione quali ipertensione arteriosa,dislipidemia, abitudine al fumo.
In più, aggiungo, che come tutti gli esami operatore-dipendente è suscettibile di piccole variazioni.
Bisognerebbe sapere, in aggiunta a quanto descritto,il valore massimo dell'ispessimento medio-intimale, le caratteristiche della placca e la regolarità o meno della superficie della placca stessa.
Le posso comunque consigliare un controllo periodico ( a sei mesi).
Sarebbe, inoltre utile poter sapere quali sono i fattori di rischio che possono influnzare l'evoluzione della placca ed eventualmente intraprendere una terapia.
Allo stato attuale esistono opzioni terapeutiche, ma per queste sarebbe necessaria una visita internistica.
Le invio cordiali saluti.
l'aterosclerosi dei tronchi epiaortici ha una etiologia plufattoriale cioè concorrono diversi fattori alla sua determinazione quali ipertensione arteriosa,dislipidemia, abitudine al fumo.
In più, aggiungo, che come tutti gli esami operatore-dipendente è suscettibile di piccole variazioni.
Bisognerebbe sapere, in aggiunta a quanto descritto,il valore massimo dell'ispessimento medio-intimale, le caratteristiche della placca e la regolarità o meno della superficie della placca stessa.
Le posso comunque consigliare un controllo periodico ( a sei mesi).
Sarebbe, inoltre utile poter sapere quali sono i fattori di rischio che possono influnzare l'evoluzione della placca ed eventualmente intraprendere una terapia.
Allo stato attuale esistono opzioni terapeutiche, ma per queste sarebbe necessaria una visita internistica.
Le invio cordiali saluti.
Dr. Antonio Manucra
Dirg. Med. AUSL PC
Specialista in Geriatria e Gerontologia.
[#2]
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA.
A quanto giustamente indicato dal Collega, mi permetto di aggiungere quanto segue.
Sarebbe necessario sapere i motivi per cui è stato praticato l'ecocolordoppler, se cioè vi sia stata una qualche manifestazione clinica di tipo neurologico. Placche che determinano stenosi inferiori al 75% vengono generalmente ritenute "non emodinamicamente significative" e se asintomatiche e "stabili" come sembrerebbe quella descritta (cosa che può essere valutata ecograficamente in maniera più dettagliata) non richiedono un trattamento chirurgico ma allo stato un controllo periodico.
E' indicata terapia con farmaci antiaggreganti.
A quanto giustamente indicato dal Collega, mi permetto di aggiungere quanto segue.
Sarebbe necessario sapere i motivi per cui è stato praticato l'ecocolordoppler, se cioè vi sia stata una qualche manifestazione clinica di tipo neurologico. Placche che determinano stenosi inferiori al 75% vengono generalmente ritenute "non emodinamicamente significative" e se asintomatiche e "stabili" come sembrerebbe quella descritta (cosa che può essere valutata ecograficamente in maniera più dettagliata) non richiedono un trattamento chirurgico ma allo stato un controllo periodico.
E' indicata terapia con farmaci antiaggreganti.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#3]
Utente
Vi ringrazio per le Vs risposte. Volevo aggiungere anche che
mio padre nel 2006 ha subito un intervento di chirurgia toracica per versamento pleurico ed in seguito a tale intervento ha avuto problemi agli arti inferiori (gli si erano gonfiate le gambe) e dall'esame è risultato:
Circolo venoso profondo:
pervio e continente in assenza di segni di trombosi in atto.
Circolo venoso superficiale:
pervio a tutti i livelli esplorati.Continenti bilateralmente gli osti safeno-femorali. I tronchi delle safene interne sono incontinenti a partire dal terzo superiore di coscia.
Continenti le safene esterne.
Esame eco-color doppler arterioso arti inferiori
Cospicua ateromasia fibrocalcifica diffusa degli assi ilio-femoro-poplitei, più marcata a sinistra, ove assume carattere moderatamente stenosante. Rallentati ma ben percepiti i vasi tibiali anteriori e posteriori.
Potete cortesemente spiegarmi la situazione e se c'è una terapia farmacologica per curare questa disfunzione.
Premetto che mio padre ha spesso una sorte di prurito alle gambe.
Vi ringrazio anticipatamente.
mio padre nel 2006 ha subito un intervento di chirurgia toracica per versamento pleurico ed in seguito a tale intervento ha avuto problemi agli arti inferiori (gli si erano gonfiate le gambe) e dall'esame è risultato:
Circolo venoso profondo:
pervio e continente in assenza di segni di trombosi in atto.
Circolo venoso superficiale:
pervio a tutti i livelli esplorati.Continenti bilateralmente gli osti safeno-femorali. I tronchi delle safene interne sono incontinenti a partire dal terzo superiore di coscia.
Continenti le safene esterne.
Esame eco-color doppler arterioso arti inferiori
Cospicua ateromasia fibrocalcifica diffusa degli assi ilio-femoro-poplitei, più marcata a sinistra, ove assume carattere moderatamente stenosante. Rallentati ma ben percepiti i vasi tibiali anteriori e posteriori.
Potete cortesemente spiegarmi la situazione e se c'è una terapia farmacologica per curare questa disfunzione.
Premetto che mio padre ha spesso una sorte di prurito alle gambe.
Vi ringrazio anticipatamente.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 17.4k visite dal 18/01/2008.
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