Linfedema o edema posturale

Gentile Dottore,
sono una ragazza di 22 anni e ormai da tantissimo tempo (si parla di anni) le mie caviglie tendono a gonfiarsi.
Ho consultato parecchi specialisti: angiologi, ortopedici, il fisiatra. Gli ortopedici sono "d'accordo fra di loro", gli angiologi idem. Mi ritrovo quindi ad avere diagnosi discordanti sia per quanto riguarda la patologia, sia per il trattamento.
Premetto che i miei piedi sono piatti e che avendo avuto la displasia alle anche da piccola le miei ginocchia sono valghe quindi la mia postura non è delle più corrette, inoltre quando cammino i piedi non sono ben fermi ma "giocano" a destra e a sinistra all'interno della scarpa.
Le illustro la situazione delle mie caviglie (comprendendo anche il dorso del piede):
- si gonfiano quando fa molto caldo e quando cammino con scarpe basse
- in inverno o quando fa freddo le mie caviglie sono completamente sgonfie (per tutto il giorno) a meno che non faccia camminate molto lunghe e come tutte le persone non stia seduta per molto tempo
- ho dolore a volte sotto il calcagno se per alcuni giorni utilizzo scarpe basse, questo dalla caviglia sinistra che presenta un gonfiore più accentuato (il piede sinistro è molto più piatto rispetto all'altro, inoltre tendo a scaricare il peso da questa parte)

Gli ortopedici sono concordi con il dire che si tratta di un edema dovuto all'appoggio sbagliato del piede, che essendo piatto non riesce ad esercitare a dovere la funzione di pompa per il ritorno linfatico. Gli angiologi pensano sia linfedema.

A questo punto non so cosa fare dopo esami e terapie di vario tipo, tra cui eco-doppler, esame dello studio del piede, raggi, calze a compressione graduata che non mi hanno aiutato a risolvere il problema, plantari.

La ringrazio per la cortese attenzione, cordiali saluti
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
Gentile Utente,
comprenderà la difficoltà di potrLe offrire a distanza un parere che risulti dirimente e più attendibile di quello degli Specialisti che hanno avuto la possibilità di osservarLa dal vivo.
Certamente i difetti di appoggio che riferisce sono molto spesso alla base di disturbi venosi che potrebbero giustificare ampiamente i sintomi lamentati a causa della alterazione della "pompa muscolare" e della "spugna plantare" ,che rappresentano meccanismi importantissimi nella dinamica circolatoria ( https://www.medicitalia.it/minforma/chirurgia-vascolare-e-angiologia/94-edemi-varici-e-capillari-perche.html ), sui quali si basa anche l'effetto delle calze elastiche.
Oltretutto il fatto che "in inverno o quando fa freddo le mie caviglie sono completamente sgonfie" avvalorerebbe ancor di più questa ipotesi (SEMPRE CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA).

Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1

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Utente
Utente
Gent.mo Dott. Piscitelli,
la ringrazio per la cortese attenzione.
Ho letto con piacere l'articolo da lei segnalato e vorrei porgerLe ancora qualche domanda (sempre con i limiti di una valutazione a distanza).
Ho eseguito nel corso di questi anni vari ecodoppler che non hanno evidenziato nessun problema a carico del sistema circolatorio, in virtù del fatto che mia nonna materna avesse spesso le caviglie e il dorso dei piedi gonfi (legata ad insufficienza venosa), può essere che in realtà si tratti di una patologia legata al sistema circolatorio? Premetto che dalla parte materna molti hanno sofferto di flebiti, trombosi, varici.
Secondo il Suo parere, è il caso che mi sottoponga ad una linfoscintigrafia?
Inoltre, visto che sono 8 anni che ho questo problema, se si trattasse di linfedema non sarebbe peggiorato nel tempo?

La ringrazio anticipatamente, cordiali saluti
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Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
Vorrei poter essere più esauriente nel darLe risposta ai quesiti che mi pone, ma obiettivamente a distanza risulta impossibile una diagnosi differenziale certa.
Se uno Specialista che l'abbia valutata dal vivo ha posto l'indicazione alla linfoscintigrafia, potrebbe essere opportuno sottoporsi a questa procedura.