Consiglio operazione per vene varicose
Buongiorno dottori,
Sono una donna 55 anni, fumatrice da 35, con problemi di vene varicose da circa 27 anni, aggravate da due parti (uno 27 anni fa, l'altro gemellare 22 anni fa).
La gamba sinistra ha dei punti molto evidenti sul polpaccio, retro del ginocchio e caviglia.
Secondo il primo angiologo che mi ha visitato la prima volta la situazione era molto grave e quindi c'era la massima urgenza di intervenire in quanto le valvole a nido di rondine risultavano secondo l'ecodoppler completamente inefficienti.
Finalmente mi sono decisa ad operarmi, solo che volevo consigli sui tipi di tecnica più indicati nel mio caso (entrambe le gambe), dato che ho sentito che ci sono più tecniche oltre al classico stripping, ognuna con i suoi pro e i suoi contro.
Vorrei sapere anche secondo voi quali sono le cliniche migliori in Milano, Varese e provincia.
Grazie dell'attenzione.
Sono una donna 55 anni, fumatrice da 35, con problemi di vene varicose da circa 27 anni, aggravate da due parti (uno 27 anni fa, l'altro gemellare 22 anni fa).
La gamba sinistra ha dei punti molto evidenti sul polpaccio, retro del ginocchio e caviglia.
Secondo il primo angiologo che mi ha visitato la prima volta la situazione era molto grave e quindi c'era la massima urgenza di intervenire in quanto le valvole a nido di rondine risultavano secondo l'ecodoppler completamente inefficienti.
Finalmente mi sono decisa ad operarmi, solo che volevo consigli sui tipi di tecnica più indicati nel mio caso (entrambe le gambe), dato che ho sentito che ci sono più tecniche oltre al classico stripping, ognuna con i suoi pro e i suoi contro.
Vorrei sapere anche secondo voi quali sono le cliniche migliori in Milano, Varese e provincia.
Grazie dell'attenzione.
[#1]
Gentile Signora,
esistono effettivamente diverse metodiche, a volte integrabili tra di loro, le cui indicazioni rispondono a specifiche condizioni che non è possibile valutare a distanza e, non ultime, alle personali convinzioni dell'operatore.
Le consiglierei di affidarsi ad un operatore di sicura esperienza, diffidando eventualmente da chi le prospetta metodiche troppo "originali" e di non comprovata efficacia, soprattutto se la proposta si basi sulla "denigrazione" di quelle maggiormente diffuse.
Se ha tempo e pazienza può dare un'occhiata qui:
http://www.collegioflebologia.it/web/ita/wp-content/uploads/2011/03/linee-guida-CIF-2005.pdf
Riguardo le indicazioni che ci chiede, devo rappresentarLe che è vietato dalle regole del Sito fornire indicazioni relative a singoli professionisti o strutture. Potrà eventualmente consultare le schede personali dei nostri Consulenti nella specialità di Chirurgia Vascolare ed Angiologia.
esistono effettivamente diverse metodiche, a volte integrabili tra di loro, le cui indicazioni rispondono a specifiche condizioni che non è possibile valutare a distanza e, non ultime, alle personali convinzioni dell'operatore.
Le consiglierei di affidarsi ad un operatore di sicura esperienza, diffidando eventualmente da chi le prospetta metodiche troppo "originali" e di non comprovata efficacia, soprattutto se la proposta si basi sulla "denigrazione" di quelle maggiormente diffuse.
Se ha tempo e pazienza può dare un'occhiata qui:
http://www.collegioflebologia.it/web/ita/wp-content/uploads/2011/03/linee-guida-CIF-2005.pdf
Riguardo le indicazioni che ci chiede, devo rappresentarLe che è vietato dalle regole del Sito fornire indicazioni relative a singoli professionisti o strutture. Potrà eventualmente consultare le schede personali dei nostri Consulenti nella specialità di Chirurgia Vascolare ed Angiologia.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#2]
Utente
Gentile dr. Piscitelli
La ringrazio della pronta risposta. Lei di solito che operazioni consiglia ai Suoi pazienti? Nel senso: quali sono i metodi troppo "originali" da cui dovrei diffidare?
Un chirurgo che mi visitò anni fa, mi disse di non fidarsi di metodi moderni come l'occlusione laser, e che la soluzione migliore era il classico stripping. Volevo sapere cosa pensa riguardo tali tecniche.
Cordiali saluti.
La ringrazio della pronta risposta. Lei di solito che operazioni consiglia ai Suoi pazienti? Nel senso: quali sono i metodi troppo "originali" da cui dovrei diffidare?
Un chirurgo che mi visitò anni fa, mi disse di non fidarsi di metodi moderni come l'occlusione laser, e che la soluzione migliore era il classico stripping. Volevo sapere cosa pensa riguardo tali tecniche.
Cordiali saluti.
[#3]
Personalmente mi trovo in sintonia con il Collega che La visitò anni fa.
Si tratta ovviamente di osservare le giuste indicazioni e di non praticare, come forse avveniva per il passato da parte di qualcuno, stripping "abusivi" (cioè senza effettiva necessità).
La metodica stessa, coadiuvata da una precisa mappatura preoperatoria, ha subito nel tempo modifiche ed affinamenti che la rendono sempre più efficace dal punto di vista funzionale, salvaguardando nel contempo anche i risultati estetici che, con esperienza e pazienza, sono del tutto paragonabili a quelli di altre metodiche che di questo argomento fanno il loro cavallo di battaglia, lasciando esiti cicatriziali quasi impercettibili.
Anche se mi sento di sostenere che questo è l'orientamento della stragrande maggioranza dei Chirurghi Vascolari, non mi meraviglierei tuttavia se dovesse avere modo di incontrare pareri completamente diversi e motivati dalle argomentazioni più varie se non in qualche caso "terrorizzanti".
Si tratta ovviamente di osservare le giuste indicazioni e di non praticare, come forse avveniva per il passato da parte di qualcuno, stripping "abusivi" (cioè senza effettiva necessità).
La metodica stessa, coadiuvata da una precisa mappatura preoperatoria, ha subito nel tempo modifiche ed affinamenti che la rendono sempre più efficace dal punto di vista funzionale, salvaguardando nel contempo anche i risultati estetici che, con esperienza e pazienza, sono del tutto paragonabili a quelli di altre metodiche che di questo argomento fanno il loro cavallo di battaglia, lasciando esiti cicatriziali quasi impercettibili.
Anche se mi sento di sostenere che questo è l'orientamento della stragrande maggioranza dei Chirurghi Vascolari, non mi meraviglierei tuttavia se dovesse avere modo di incontrare pareri completamente diversi e motivati dalle argomentazioni più varie se non in qualche caso "terrorizzanti".
[#4]
Utente
Gentile dr. Piscitelli
La ringrazio della risposta. In effetti ora sono più orientata alla scelta dello stripping, a meno che il chirurgo che mi visiterà riterrà migliore un'altra soluzione.
A tal proposito, volrrei sottoporre alla Sua attenzione il seguente trattamento, trovato in un ospedale vicino per sapere cosa ne pensa:
"Introdotta in Chirurgia Vascolare una nuova tecnica di trattamento delle varici che si affianca a quella tradizionale. L’intervento può essere eseguito in anestesia locale e in day hospital.
Vene varicose: una malattia frequente, soprattutto fra le donne, un fastidioso disturbo, soprattutto se si considerano i tempi di guarigione, una volta che si interviene chirurgicamente per la chiusura della vena malata. All’Ospedale di XXX, presso il reparto di Chirurgia Vascolare, diretto dal dottor XXX , si adotta da qualche tempo una nuova tecnica che utilizza le onde radio. Si tratta di un intervento che è possibile eseguire in anestesia locale, quindi in regime di day hospital ( il paziente può essere dimesso, così, entro poche ore dall’operazione).
Una volta reso insensibile l’arto da trattare – spiega il primario di Chirurgia Vascolare – il chirurgo inserisce un catetere nella vena, all’altezza della caviglia, per poi risalire sino all’inguine, con l’aiuto di un ecodopler. A questo punto si comincia ad erogare la radiofrequenza attraverso il catetere. L’energia trasportata provoca il restringimento del vaso e la sua chiusura spontanea, mentre il catetere viene ritirato lentamente. La procedura termina facendo fuoriuscire il catetere dallo stesso punto in cui era stato inserito. "I vantaggi di questa tecnica, rispetto a quella tradizionale – continua il dottor XXX – sono diversi: l’assenza di ematomi nella zona circostante e di cicatrici visibili, nonché di lesioni alle fibre nervose; la sostanziale riduzione del dolore post operatorio e la ripresa immediata o, al massimo, dopo due o tre giorni, delle attività quotidiane. Con la tecnica tradizionale ciò avviene non prima di 20 giorni."
Questo nuovo tipo di intervento non può essere eseguito su tutti i portatori di varici perché devono essere presenti alcune caratteristiche anatomiche che rendano possibile facilmente l’introduzione del catetere."
La ringrazio dell'attenzione.
Cordiali saluti.
La ringrazio della risposta. In effetti ora sono più orientata alla scelta dello stripping, a meno che il chirurgo che mi visiterà riterrà migliore un'altra soluzione.
A tal proposito, volrrei sottoporre alla Sua attenzione il seguente trattamento, trovato in un ospedale vicino per sapere cosa ne pensa:
"Introdotta in Chirurgia Vascolare una nuova tecnica di trattamento delle varici che si affianca a quella tradizionale. L’intervento può essere eseguito in anestesia locale e in day hospital.
Vene varicose: una malattia frequente, soprattutto fra le donne, un fastidioso disturbo, soprattutto se si considerano i tempi di guarigione, una volta che si interviene chirurgicamente per la chiusura della vena malata. All’Ospedale di XXX, presso il reparto di Chirurgia Vascolare, diretto dal dottor XXX , si adotta da qualche tempo una nuova tecnica che utilizza le onde radio. Si tratta di un intervento che è possibile eseguire in anestesia locale, quindi in regime di day hospital ( il paziente può essere dimesso, così, entro poche ore dall’operazione).
Una volta reso insensibile l’arto da trattare – spiega il primario di Chirurgia Vascolare – il chirurgo inserisce un catetere nella vena, all’altezza della caviglia, per poi risalire sino all’inguine, con l’aiuto di un ecodopler. A questo punto si comincia ad erogare la radiofrequenza attraverso il catetere. L’energia trasportata provoca il restringimento del vaso e la sua chiusura spontanea, mentre il catetere viene ritirato lentamente. La procedura termina facendo fuoriuscire il catetere dallo stesso punto in cui era stato inserito. "I vantaggi di questa tecnica, rispetto a quella tradizionale – continua il dottor XXX – sono diversi: l’assenza di ematomi nella zona circostante e di cicatrici visibili, nonché di lesioni alle fibre nervose; la sostanziale riduzione del dolore post operatorio e la ripresa immediata o, al massimo, dopo due o tre giorni, delle attività quotidiane. Con la tecnica tradizionale ciò avviene non prima di 20 giorni."
Questo nuovo tipo di intervento non può essere eseguito su tutti i portatori di varici perché devono essere presenti alcune caratteristiche anatomiche che rendano possibile facilmente l’introduzione del catetere."
La ringrazio dell'attenzione.
Cordiali saluti.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 14.6k visite dal 30/07/2011.
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