Familiarità patologie cardiovascolari e pillola
Gentili dottori,
ho bisogno di un consiglio SINCERO da parte vostra. Sono una ragazza di 22 anni, con problemi di Sindrome di Ovaio Policistico (ciclo regolare,ma acne grave e irsutismo,e micropolicistosi). Ho assunto per circa 3 anni e mezzo pillole anticoncezionali e antiandrogeni sotto controllo medico e dopo aver effettuato le analisi necessarie(prima dell'assunzione, e dopo un anno e mezzo di assunzione) senza che si riscontrassero anomalie. Dopo alcuni problemi (dolori a una gamba e a un braccio, dolori alle gambe in generale) ho sospeso la pillola (assumendomi tutte le responsabilità del post-pillola che ha procurato un aggravamento dell'iperandrogenismo) contro il parere della mia ex-ginecologa e non assumo nessun anticoncezionale da un anno circa presentando comunque fastidi alle gambe costanti ma in misura minore rispetto a prima. Ma tutt'ora continuo a combattere per non prendere la pillola contro il parere dei ginecologi/dermatologi e per non essere presa per "paranoica/ipocondriaca". La mia paura penso sia anzi molto legittima, e chiedo a voi conferma di questo.
Innanzitutto sono stata una fumatrice, ma la cosa più importante è che ho una certa familiarità con queste patologie (aspetto trascurato da tutti i medici a cui mi sono rivolta che mi hanno risposto "se le verranno problemi sarà nel caso più avanti negli anni.." o "lei si sta fasciando la testa per nulla,dalle analisi non si rivela nulla"). Mio padre ha avuto problemi fin da giovane (sui 27 anni) con trombi alle gambe,ha avuto 2 ictus e 2 infarti, ipertensione, ostruzione della vena portale con cirrosi (non dovuta ad alcolismo, ma secondo i medici a causa della stessa ipertensione) con ascite e varici esofagee oltre che avere,all'età di 70 anni, le gambe e le braccia piene zeppe di noduli (piccoli trombi suppongo). Tutti i medici concordano nel ritenere queste patologie ereditarie,nonostante nel caso di mio padre ci sia stato anche il fattore fumo come aggravante (anche se non è mai stato un uomo sedentario ma molto sportivo!). La cosa ancora più pericolosa secondo me è che la famiglia naturale di mio padre è ignota, quindi non possiamo avere un riscontro "familiare" preciso..
Detto questo, io chiedo a voi: quanto è rischioso per me prendere la pillola anticoncezionale,sapendo comunque che non si tratta di una cura della PCOS ma di una "sospensione" dei sintomi? ne vale davvero la pena avere una pelle migliore e una riduzione dell'irsutismo (con l'aggiunta di altri effetti collaterali come aumento di peso e depressione che ho riscontrato in tutti gli anticoncezionali presi quindi sicuramente non è stata un'esperienza paradisiaca) alla luce di questo quadro?
Vi chiedo di rispondere con tutta sincerità.
Vi porgo cordiali saluti.
ho bisogno di un consiglio SINCERO da parte vostra. Sono una ragazza di 22 anni, con problemi di Sindrome di Ovaio Policistico (ciclo regolare,ma acne grave e irsutismo,e micropolicistosi). Ho assunto per circa 3 anni e mezzo pillole anticoncezionali e antiandrogeni sotto controllo medico e dopo aver effettuato le analisi necessarie(prima dell'assunzione, e dopo un anno e mezzo di assunzione) senza che si riscontrassero anomalie. Dopo alcuni problemi (dolori a una gamba e a un braccio, dolori alle gambe in generale) ho sospeso la pillola (assumendomi tutte le responsabilità del post-pillola che ha procurato un aggravamento dell'iperandrogenismo) contro il parere della mia ex-ginecologa e non assumo nessun anticoncezionale da un anno circa presentando comunque fastidi alle gambe costanti ma in misura minore rispetto a prima. Ma tutt'ora continuo a combattere per non prendere la pillola contro il parere dei ginecologi/dermatologi e per non essere presa per "paranoica/ipocondriaca". La mia paura penso sia anzi molto legittima, e chiedo a voi conferma di questo.
Innanzitutto sono stata una fumatrice, ma la cosa più importante è che ho una certa familiarità con queste patologie (aspetto trascurato da tutti i medici a cui mi sono rivolta che mi hanno risposto "se le verranno problemi sarà nel caso più avanti negli anni.." o "lei si sta fasciando la testa per nulla,dalle analisi non si rivela nulla"). Mio padre ha avuto problemi fin da giovane (sui 27 anni) con trombi alle gambe,ha avuto 2 ictus e 2 infarti, ipertensione, ostruzione della vena portale con cirrosi (non dovuta ad alcolismo, ma secondo i medici a causa della stessa ipertensione) con ascite e varici esofagee oltre che avere,all'età di 70 anni, le gambe e le braccia piene zeppe di noduli (piccoli trombi suppongo). Tutti i medici concordano nel ritenere queste patologie ereditarie,nonostante nel caso di mio padre ci sia stato anche il fattore fumo come aggravante (anche se non è mai stato un uomo sedentario ma molto sportivo!). La cosa ancora più pericolosa secondo me è che la famiglia naturale di mio padre è ignota, quindi non possiamo avere un riscontro "familiare" preciso..
Detto questo, io chiedo a voi: quanto è rischioso per me prendere la pillola anticoncezionale,sapendo comunque che non si tratta di una cura della PCOS ma di una "sospensione" dei sintomi? ne vale davvero la pena avere una pelle migliore e una riduzione dell'irsutismo (con l'aggiunta di altri effetti collaterali come aumento di peso e depressione che ho riscontrato in tutti gli anticoncezionali presi quindi sicuramente non è stata un'esperienza paradisiaca) alla luce di questo quadro?
Vi chiedo di rispondere con tutta sincerità.
Vi porgo cordiali saluti.
[#1]
Cara signora,
oggi esistono esami ematochimici che individuano nella quasi totalità le condizioni genetiche e familiari di trombofilia. Eseguiti questi esami lei potrà assumere la pillola senza, da un punto di vista vascolare, avere un rischio superiore a quello di qualsiasi altra donna, nonostante la sua familiarità.
Tutte le altre valutazioni dipendono esclusivamente da lei con il supporto del ginecologo che potrà guidarla e sostenerla nella scelta migliore da fare.
Cordialità
M. Pisacreta
oggi esistono esami ematochimici che individuano nella quasi totalità le condizioni genetiche e familiari di trombofilia. Eseguiti questi esami lei potrà assumere la pillola senza, da un punto di vista vascolare, avere un rischio superiore a quello di qualsiasi altra donna, nonostante la sua familiarità.
Tutte le altre valutazioni dipendono esclusivamente da lei con il supporto del ginecologo che potrà guidarla e sostenerla nella scelta migliore da fare.
Cordialità
M. Pisacreta
www.vascolaresacco.it
www.sinergiemediche.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.3k visite dal 02/04/2011.
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