Perdita di sensibilita improvvisa alle falangi distali / arti molto freddi

Gentili Medici,

non so esattamente quale sia la branca della medicina di competenza per il problema che sto per esporvi, spero sappiate indirizzarmi o darmi qualche informazione in più in attesa di visite mediche approfondite.

Sono una ragazza di 26 anni, soffro di celiachia e sto eseguendo una serie di esami approfonditi richisti da un endocrinologo perchè dalle ultime analisi del sangue sono risultati molto alti i valori relativi agli anticorpi anti tireoglobulina ( 185 UI/mL ).

Dopo questa panoramica vi espongo il mio problema:
Da qualche tempo , soprattutto di sera ma non tutti i giorni, noto un'improvvisa
perdita di sensibilità delle falangi distali di entrambe le mani. Le zone interessate diventano dapprima estremamente pallide, successivamente assumono un colorito azzurro-violaceo. Dopo diversi minuti (anche mezz'ora) di massaggi riprendono progressivamente il loro aspetto normale e riacquisiscono sensibilità.
Non mi pare che questo possa essere legato al contatto con oggetti freddi, ad esempio ieri sera mi è successo dopo un paio di minuti che ero seduta sul letto prima di andare a dormire.
Non so se può essere correlato con questo problema il fatto che ho sempre le mani e soprattutto i piedi (dalle caviglie)congelati. E questo è solo un eufemismo. Senza esagerare sembra proprio di toccare un pezzo di marmo esposto al freddo d'inverno.
Inoltre stando alcuni minuti (2/3) in piedi nella stessa posizione inizio a sentire un forte prurito alle gambe che diventano violacee con macchie rosa/rosso accese.

Spero possiate consigliarmi qualche esame diagnostico e la branca precisa della medicina che si occupa di questi "problemi".

Grazie in anticipo
[#1]
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale 6.2k 234
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA

Gentile Utente,
le manifestazioni descritte, rappresentano verosimilmente disturbi di natura funzionale legati ad una alterata reattività dell'apparato vascolare agli stimoli per lo più termici e che si inquadrano nel capitolo delle cosiddette "acrosindromi" di cui fanno parte anche la malattia di Raynaud e la sua manifestazione clinica (comune anche ad altre affezioni) rappresentata dal "fenomeno di Raynaud".
Solo raramente queste affezioni sono la manifestazione di malattie dell'organismo a sfondo "reumatoide", la cui esistenza va esclusa mediante esami ematochimici che il suo Medico di Base dovrebbe essere in grado di prescriverle, o di affezioni della tiroide, per cui Le consiglierei in prima istanza di parlarne con l?endocrinologo che La sta seguendo.
Esclusa questa eventualità la terapia si basa su farmaci emoreologici e sulla protezione dal freddo dell'intero corpo e non solo delle estremità.
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