Capillari, cellulite e gambe doloranti
Salve sarei grata a chi volesse darmi delle indicazioni. Sono una donna di 30 anni che vede giorno per giorno sua mamma soffrire per gambe e piedi gonfi a causa di problemi di circolazone(flebiti,capillari e vene evidenti),ci sono giorni che nn riesce proprio a camminare. So che mia mamma ha trascurato il suo problema per tanti anni e che è giusto da qualche anno che si è decisa a fare qualcosa. Ora io vi chiedo: visto che io,già ora a 30 anni vedo capillari antiestetici sulle mie gambe,cellulite che peggiora sempre più,negli ultimi 2 anni ho preso 10 chili(ora sono 72 chili per 1,64 di altezza),ho pesantezza alle gambe e le sento anche un pò doloranti, cosa devo fare?come prevenire il peggio e come curare il presente?La cellulite è collegata con questi problemi?Ammetto di fare una vita purtroppo abbastanza sedentaria ma sono pronta a fare tutto quanto necessario.
grazie
grazie
[#1]
Gentile signora, come lei saprà, esiste una frequente familiarità
nella patologia venosa degli arti inferiori,che può inizialmente manifestarsi con evidenza di vene superficiali , capillari e pesantezza degli arti.Suggerirei di sottoporsi ad una valutazione clinica ,associata ad uno studio ecocolor doppler degli arti inferiori,magari senza aspettare tutti quegli anni che ha aspettato sua madre.Bisognerà inoltre eseguire un'accurata valutazione metabolica,prima di impostare un trattamento terapeutico che sarà sicuramente sia locale che generale.
nella patologia venosa degli arti inferiori,che può inizialmente manifestarsi con evidenza di vene superficiali , capillari e pesantezza degli arti.Suggerirei di sottoporsi ad una valutazione clinica ,associata ad uno studio ecocolor doppler degli arti inferiori,magari senza aspettare tutti quegli anni che ha aspettato sua madre.Bisognerà inoltre eseguire un'accurata valutazione metabolica,prima di impostare un trattamento terapeutico che sarà sicuramente sia locale che generale.
gmalacrida
[#2]
sono completamente d'accordo con il collega che mi ha preceduto. L'insuff venosa e i problemi microcircolatori collegati sono sicuramente prevenibili soprattutto se correttamente diagnosticati e curati.
Indispensabile quindi una valutazione specialistica, unita ad un ecodoppler. dr. M. Forzanini. www.forzanini.it
Indispensabile quindi una valutazione specialistica, unita ad un ecodoppler. dr. M. Forzanini. www.forzanini.it
dr. M. Forzanini - Specialista in Angiologia e Chirurgia Vascolare -
Brescia
Sito Web: www.forzanini.it
[#3]
Gentile Signora,
sono assolutamente d'accordo con gli illustri Colleghi che mi hanno preceduto. Una valutazione clinica specialistica chirurgica vascolare associata ad uno studio EcoColorDoppler è fondamentale. esistono infatti,ad oggi, possibilità di prevenzione di tipo medico ed ormai anche la terapia chirurgica , qualora fosse necessario, si avvale di tecniche mininvasive per il trattamento dell' insufficienza venosa, come ad esempio il trattamento laser in anestesia locale.
mi unisco quindi ai Colleghi e La invito a non aspettare troppo a lungo per iniziare un percorso di prevenzione o di cura con l'aiuto dello specialista di fiducia.
cordiali saluti
www.istitutoflebologico.it
sono assolutamente d'accordo con gli illustri Colleghi che mi hanno preceduto. Una valutazione clinica specialistica chirurgica vascolare associata ad uno studio EcoColorDoppler è fondamentale. esistono infatti,ad oggi, possibilità di prevenzione di tipo medico ed ormai anche la terapia chirurgica , qualora fosse necessario, si avvale di tecniche mininvasive per il trattamento dell' insufficienza venosa, come ad esempio il trattamento laser in anestesia locale.
mi unisco quindi ai Colleghi e La invito a non aspettare troppo a lungo per iniziare un percorso di prevenzione o di cura con l'aiuto dello specialista di fiducia.
cordiali saluti
www.istitutoflebologico.it
SALVATORE FERRARI RUFFINO MD,PhD
[#4]
Gentile Signora, come già anticipato dai mie Colleghi, le malattie di interresse flebologico (quali: insufficienza venosa, edema degli arti inferiori, fragilità capillare) hanno un’importante eredo-familiarità. Pertanto credo sia utile sottoporsi ad una consulenza angiologica ambulatoriale nel corso della quale potrà essere valutata l’entità del problema mediante un esame non invasivo ecocolordopplersonografico (ecocolordoppler venoso arti inferiori). Solitamente il trattamento dell’insufficienza venosa si basa sulla terapia: elastocompressiva (calza elastica a compressione graduata) e farmacologia mediante impiego di vasoprotettori (flavonoidi purificati micronizzati da assumere per via orale senza controindicazioni e/o effetti collaterali). Per quanto riguarda i capillari (teleangiectasie) da considerarsi un problema estetico e non funzionale, si possono trattare con la scleroterapia o con laserterapia (senza anestesia e pressoché indolori). Da ultimo, il suo aumento ponderale associato alla comparsa di cellulite potrebbero giustificare una successiva valutazione dietetico-metabolica. Cordiali saluti. Dott. R. Casana www.arcamedica.net
Dott. Renato Casana
Responsabile Chirurgia Vascolare e Angiologia
Istituto Auxologico Italiano IRCCS
Dipartimento Chirurgico Capitanio
[#5]
Creo di non poter aggiungere nulla a quanto già consigliato dai Colleghi che mi hanno preceduto e che saluto cordialmente.
La sua situazione, come nella maggior parte dei casi, richiede una precisa valutazione e la messa in atto di procedure terapeutiche probabilmente integrate; Le ricordo che la stagione autunno-inverno è la più indicata per affrontare queste problematiche, senza attendere, come spesso accade, l'arrivo della primavera e del primo caldo che non sono indicati per trattamenti che spesso richiedono un adeguato lasso di tempo.
Posso solo, per completezza "incollare" il prospetto informativo sulla scleroterapia che sono solito sottoporre alle mie pazienti e che corrisponde al mio orientamento su questo argomento:
vene indesiderate degli arti inferiori, conosciute dai medici come teleangectasie o varicosità superficiali, sono capillari della pelle dilatati. Questi con il tempo possono diventare antiestetici e possono provocare un dolore sordo dell’arto dopo una prolungata stazione eretta.
La scleroterapia e la microscleroterapia sono tecniche di iniezione di una specifica soluzione in questi vasi (piccoli capillari o più voluminose vene varicose), usando un piccolo ago sottile. La soluzione irrita e distrugge lo strato interno del vaso sanguigno così che esso non è più in grado di trasportare il sangue. L’organismo ripara poi questo minimo danno con un impercettibile tessuto cicatriziale; tutto ciò non danneggia la circolazione, anzi la migliora eliminando la vena malata e non più necessaria.
Per una particolare area di teleangectasie possono essere necessarie varie iniezioni. La procedura è praticamente indolore.
Ogni zona da trattare generalmente richiede da una a tre sedute. In ogni seduta possono essere trattati da 10 a 40 capillari, compatibilmente con le dosi massime di farmaco da somministrare. La durata totale del trattamento non è quindi facilmente prevedibile e dipende dal numero delle zone da trattare, dalla loro estensione e dalla risposta individuale, che è molto variabile. Le teleangectasie scompaiono in un periodo di tempo molto variabile da soggetto a soggetto e a seconda del farmaco che è più opportuno utilizzare: a volte anche immediatamente, a volte tra due settimane e sei mesi. Lo scopo è quello di ottenere un miglioramento del 75-90 %. Le recidive possono comparire dopo un periodo di 1 - 5 anni; questo trattamento infatti non impedisce la comparsa di nuove teleangectasie.
La maggior parte delle persone sottoposte a scleroterapia andrà incontro a guarigione o per lo meno otterrà un notevole miglioramento. Circa il 10 % delle pazienti che si sottopongono a scleroterapia ottengono tuttavia scarsi risultati (“scarsi risultati” significa che i capillari non sono totalmente scomparsi dopo sei sedute). In casi estremamente rari le teleangectasie possono peggiorare dopo la scleroterapia.
La scleroterapia, come ogni trattamento medico-chirurgico, può comportare effetti collaterali e/o complicazioni:
- intorno al vaso iniettato possono formarsi piccole bolle che si risolvono nel giro di un giorno o poco più.
- in rari casi possono comparire piccole macchie più o meno scure (come lentiggini) in prossimità del vaso iniettato; questo inestetismo (pigmentazione) si risolve nell’ 80% dei casi entro tre - sei mesi; pochissime pazienti hanno pigmentazioni persistenti per più di un anno.
- nel capillare iniettato si forma spesso un piccolo coagulo, che viene spontaneamente riassorbito; tale fenomeno può a volte assumere maggiore evidenza e durata, soprattutto se le calze elastiche consigliate non vengono indossate con assiduità.
- In meno dell’ 1 % delle pazienti che si sottopongono a scleroterapia può comparire una piccola ulcerazione sul luogo dell’iniezione, che guarisce lentamente nel giro di 30-60 giorni
- In casi assolutamente eccezionali possono verificarsi reazioni allergiche nei confronti dell’agente sclerosante, di solito lievi; episodi estremamente rari di reazioni più gravi, anche mortali (anafilassi), vengono riferiti in letteratura. Tali reazioni tendono per lo più a manifestarsi in pazienti con anamnesi nota per farmacoallergia. I farmaci attualmente impiegati (Polidocanolo, Sodio tetradecile solfato) sono tra i più sicuri da questo punto di vista.
Esistono metodiche alternative alla scleroterapia, ma, allo stato attuale delle conoscenze, meno valide o convenienti:
Trattamento laser: metodica recentemente riproposta, trova applicazioni limitate soprattutto a causa dell’alto costo e della scarsa diffusione degli apparecchi effettivamente dotati di caratteristiche appropriate per questa specifica applicazione (esistono diversi tipi di laser per la cura di malattie diverse) e per il relativo elevato costo delle sedute. Il suo utilizzo non è indolore, né scevro di possibili inconvenienti (depigmentazioni, piccole ustioni); è sicuramente indicato per il trattamento dei sottili vasi del volto e per i vasi che non rispondono al trattamento iniettivo.
Elettrocoagulazione: questo metodo, ormai abbandonato, produce una distruzione non specifica dei vasi e della cute soprastante, determinando così un’alta incidenza di cicatrici.
http://xoomer.alice.it/luciopiscitelli/Home.html
La sua situazione, come nella maggior parte dei casi, richiede una precisa valutazione e la messa in atto di procedure terapeutiche probabilmente integrate; Le ricordo che la stagione autunno-inverno è la più indicata per affrontare queste problematiche, senza attendere, come spesso accade, l'arrivo della primavera e del primo caldo che non sono indicati per trattamenti che spesso richiedono un adeguato lasso di tempo.
Posso solo, per completezza "incollare" il prospetto informativo sulla scleroterapia che sono solito sottoporre alle mie pazienti e che corrisponde al mio orientamento su questo argomento:
vene indesiderate degli arti inferiori, conosciute dai medici come teleangectasie o varicosità superficiali, sono capillari della pelle dilatati. Questi con il tempo possono diventare antiestetici e possono provocare un dolore sordo dell’arto dopo una prolungata stazione eretta.
La scleroterapia e la microscleroterapia sono tecniche di iniezione di una specifica soluzione in questi vasi (piccoli capillari o più voluminose vene varicose), usando un piccolo ago sottile. La soluzione irrita e distrugge lo strato interno del vaso sanguigno così che esso non è più in grado di trasportare il sangue. L’organismo ripara poi questo minimo danno con un impercettibile tessuto cicatriziale; tutto ciò non danneggia la circolazione, anzi la migliora eliminando la vena malata e non più necessaria.
Per una particolare area di teleangectasie possono essere necessarie varie iniezioni. La procedura è praticamente indolore.
Ogni zona da trattare generalmente richiede da una a tre sedute. In ogni seduta possono essere trattati da 10 a 40 capillari, compatibilmente con le dosi massime di farmaco da somministrare. La durata totale del trattamento non è quindi facilmente prevedibile e dipende dal numero delle zone da trattare, dalla loro estensione e dalla risposta individuale, che è molto variabile. Le teleangectasie scompaiono in un periodo di tempo molto variabile da soggetto a soggetto e a seconda del farmaco che è più opportuno utilizzare: a volte anche immediatamente, a volte tra due settimane e sei mesi. Lo scopo è quello di ottenere un miglioramento del 75-90 %. Le recidive possono comparire dopo un periodo di 1 - 5 anni; questo trattamento infatti non impedisce la comparsa di nuove teleangectasie.
La maggior parte delle persone sottoposte a scleroterapia andrà incontro a guarigione o per lo meno otterrà un notevole miglioramento. Circa il 10 % delle pazienti che si sottopongono a scleroterapia ottengono tuttavia scarsi risultati (“scarsi risultati” significa che i capillari non sono totalmente scomparsi dopo sei sedute). In casi estremamente rari le teleangectasie possono peggiorare dopo la scleroterapia.
La scleroterapia, come ogni trattamento medico-chirurgico, può comportare effetti collaterali e/o complicazioni:
- intorno al vaso iniettato possono formarsi piccole bolle che si risolvono nel giro di un giorno o poco più.
- in rari casi possono comparire piccole macchie più o meno scure (come lentiggini) in prossimità del vaso iniettato; questo inestetismo (pigmentazione) si risolve nell’ 80% dei casi entro tre - sei mesi; pochissime pazienti hanno pigmentazioni persistenti per più di un anno.
- nel capillare iniettato si forma spesso un piccolo coagulo, che viene spontaneamente riassorbito; tale fenomeno può a volte assumere maggiore evidenza e durata, soprattutto se le calze elastiche consigliate non vengono indossate con assiduità.
- In meno dell’ 1 % delle pazienti che si sottopongono a scleroterapia può comparire una piccola ulcerazione sul luogo dell’iniezione, che guarisce lentamente nel giro di 30-60 giorni
- In casi assolutamente eccezionali possono verificarsi reazioni allergiche nei confronti dell’agente sclerosante, di solito lievi; episodi estremamente rari di reazioni più gravi, anche mortali (anafilassi), vengono riferiti in letteratura. Tali reazioni tendono per lo più a manifestarsi in pazienti con anamnesi nota per farmacoallergia. I farmaci attualmente impiegati (Polidocanolo, Sodio tetradecile solfato) sono tra i più sicuri da questo punto di vista.
Esistono metodiche alternative alla scleroterapia, ma, allo stato attuale delle conoscenze, meno valide o convenienti:
Trattamento laser: metodica recentemente riproposta, trova applicazioni limitate soprattutto a causa dell’alto costo e della scarsa diffusione degli apparecchi effettivamente dotati di caratteristiche appropriate per questa specifica applicazione (esistono diversi tipi di laser per la cura di malattie diverse) e per il relativo elevato costo delle sedute. Il suo utilizzo non è indolore, né scevro di possibili inconvenienti (depigmentazioni, piccole ustioni); è sicuramente indicato per il trattamento dei sottili vasi del volto e per i vasi che non rispondono al trattamento iniettivo.
Elettrocoagulazione: questo metodo, ormai abbandonato, produce una distruzione non specifica dei vasi e della cute soprastante, determinando così un’alta incidenza di cicatrici.
http://xoomer.alice.it/luciopiscitelli/Home.html
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#6]
Ex utente
Volevo innanzitutto ringraziare tutti quanti mi hanno risposto e, data la risposta univoca, mi sottoporrò ad una visita specialistica. Volevo sapere intanto se i seguenti integratori che mi ha consigliato il mio medico di famiglia pochi giorni fa possono essere d' aiuto:
Capill capsule
integratore di alfatocoferolo, acido L-ascorbico e fattori antiossidanti con estratti secchi di Ippocastano, Mirtillo, Centella e Vite rossa (sono questi dei possibili vasoprotettori di cui mi parlava il dott. Casana? ) .
Inoltre ho dimenticato di dire in principio che ho i piedi piatti e le ginocchia valghe: può anche ciò costituire un' aggravante ai problemi di circolazione? Grazie ancora.Saluti.
Capill capsule
integratore di alfatocoferolo, acido L-ascorbico e fattori antiossidanti con estratti secchi di Ippocastano, Mirtillo, Centella e Vite rossa (sono questi dei possibili vasoprotettori di cui mi parlava il dott. Casana? ) .
Inoltre ho dimenticato di dire in principio che ho i piedi piatti e le ginocchia valghe: può anche ciò costituire un' aggravante ai problemi di circolazione? Grazie ancora.Saluti.
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Come rispondere, trattandosi di un quesito che interessa un prodotto commerciale? Credo Lei possa sciegliere in un panorama piuttosto ampio, ma generalmente come vasoprotettori sono più efficaci le frazioni flavoinoiche purificate micronizzate costituite da diosmina ed esperidina (Es. Daflon o Arvenum 500 mg) 2 compressa al giorno (1 a mezzogiorno e 1 alla sera al momento dei pasti). Cordiali saluti. Dott. R. Casana www.arcamedica.net
[#8]
Confermando pienamente quanto consigliato dal Dr Casana, credo che in ogni caso, prima di impostare progetti terapeutici (di tipo medico, chirurgico, scleroterapico, elastocompressivo, mesoterapico, posturologico, ecc.) sia necessario, come già detto una precisa collocazione diagnostica del suo problema per una adeguata programmazione del trattamento che probabilmente nel suo caso potrà richiedere l'integrazione di diverse metodiche.
Certamente il piattismo plantare e il valgismo sono condizioni che influenzano non poco la dinamica venosa.
Certamente il piattismo plantare e il valgismo sono condizioni che influenzano non poco la dinamica venosa.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 100.6k visite dal 22/08/2007.
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