Rottura vena safena
Sono madre di un bambino di 4 anni e mezzo, che, a seguito di una contusione, ha riportato la rottura della vena safena. Il giorno dopo l'incidente è comparsa febbre alta.
L'ortopedico ha prescritto aspirina e riposo totale. Il medico di base ha sconsigliato l'aspirina e prescritto bentelan come antinfiammatorio. Solo dopo 15 giorni dall'incidente mi è stata dai medesimi consigliata una visita presso un chirurgo vascolare. Vorrei sapere quali sono le eventuali complicazioni della rottura, se conviene attendere un processo spontaneo di riparazione della vena o se in questi casi è previsto l'intervento, e cosa conviene usare come anti infiammatorio.
grazie
L'ortopedico ha prescritto aspirina e riposo totale. Il medico di base ha sconsigliato l'aspirina e prescritto bentelan come antinfiammatorio. Solo dopo 15 giorni dall'incidente mi è stata dai medesimi consigliata una visita presso un chirurgo vascolare. Vorrei sapere quali sono le eventuali complicazioni della rottura, se conviene attendere un processo spontaneo di riparazione della vena o se in questi casi è previsto l'intervento, e cosa conviene usare come anti infiammatorio.
grazie
[#1]
CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Gentile Signora,
l'evenienza che descrive è ovviamente del tutto eccezionale in età pediatrica ed i provvedimenti terapeutici da adottare sono in relazione con le manifestazioni cliniche che il piccolo presenta e richiedono DI NECESSITA'la valutazione dal vivo del Chirurgo Vascolare o anche di un Chirurgo Pediatra.
In linea di massima l'interruzione di una Safena non dovrebbe comportare conseguenze invalidanti, non essendo il tronco in questione determinante per il corretto deflusso venoso dell'arto. La possibilità di un ripristino spontaneo della continuità del vaso è da prevedersi piuttosto improbabile e in relazione all'estensione e tipo della lesione nonché al processo trombotico che inevitabilmente interessa la vena.
Riterrei necessario concentrare i provvedimenti terapeutici sulla eventuale presenza di un ematoma dei tessuti molli, valutandone opportunamente l'evoluzione.
Gentile Signora,
l'evenienza che descrive è ovviamente del tutto eccezionale in età pediatrica ed i provvedimenti terapeutici da adottare sono in relazione con le manifestazioni cliniche che il piccolo presenta e richiedono DI NECESSITA'la valutazione dal vivo del Chirurgo Vascolare o anche di un Chirurgo Pediatra.
In linea di massima l'interruzione di una Safena non dovrebbe comportare conseguenze invalidanti, non essendo il tronco in questione determinante per il corretto deflusso venoso dell'arto. La possibilità di un ripristino spontaneo della continuità del vaso è da prevedersi piuttosto improbabile e in relazione all'estensione e tipo della lesione nonché al processo trombotico che inevitabilmente interessa la vena.
Riterrei necessario concentrare i provvedimenti terapeutici sulla eventuale presenza di un ematoma dei tessuti molli, valutandone opportunamente l'evoluzione.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
[#2]
Ex utente
Dottor Piscitelli,
innanzitutto la ringrazio per la risposta e ovviamente comprendo la difficoltà di valutare a distanza, ma da madre preoccupata provo ad approfondire il quesito.
Aggiungo alle notizie vaghe già date che l'ematoma c'è, è stato rilevato tramite ecografia (oltre ad essere molto evidente) ed è di 57 per 14 mm.
Se comprendo bene, secondo Lei occorre soltanto curare l'ematoma? E se il ripristino spontaneo della continuità della vena è, come lei dice, improbabile, quale soluzione si prospetta? E se è inevitabile un processo trombotico, come può essere monitorato, e quali effetti più generali può avere? (glielo chiedo perchè so di un conoscente che per la stessa ragione ha avuto una embolia)
Grazie ancora
innanzitutto la ringrazio per la risposta e ovviamente comprendo la difficoltà di valutare a distanza, ma da madre preoccupata provo ad approfondire il quesito.
Aggiungo alle notizie vaghe già date che l'ematoma c'è, è stato rilevato tramite ecografia (oltre ad essere molto evidente) ed è di 57 per 14 mm.
Se comprendo bene, secondo Lei occorre soltanto curare l'ematoma? E se il ripristino spontaneo della continuità della vena è, come lei dice, improbabile, quale soluzione si prospetta? E se è inevitabile un processo trombotico, come può essere monitorato, e quali effetti più generali può avere? (glielo chiedo perchè so di un conoscente che per la stessa ragione ha avuto una embolia)
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 12.9k visite dal 08/07/2010.
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