Riformazione trombo gamba dx
Salve dottori, Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti,
mia sorrella (46 anni) circa due mesi fa si è sottoposta ad un intervento per rimuovere delle varici dalla gamba dx con metodo Muller. Il dottore che ha effettuato l'intervento ha riscontrato al di sopra del ginocchio dx un trombo che le è stato rimosso, ma un mese fa si è riformato e le è stato rimosso di nuovo, ora si è riformato ancora, lo stesso trombo si era formato 16 anni fa all'ultima gradidanza e le era stato rimosso, ora mia sorella si sta un pò spaventando, potete darmi qualche delucidazione e/o consiglio su questa situazione? Cosa può fare mia sorella per evitare queste formazioni ormai frequente di questi trombi?
Ringrazio anticipatamente tutti quelli che mi risponderanno, grazie.
mia sorrella (46 anni) circa due mesi fa si è sottoposta ad un intervento per rimuovere delle varici dalla gamba dx con metodo Muller. Il dottore che ha effettuato l'intervento ha riscontrato al di sopra del ginocchio dx un trombo che le è stato rimosso, ma un mese fa si è riformato e le è stato rimosso di nuovo, ora si è riformato ancora, lo stesso trombo si era formato 16 anni fa all'ultima gradidanza e le era stato rimosso, ora mia sorella si sta un pò spaventando, potete darmi qualche delucidazione e/o consiglio su questa situazione? Cosa può fare mia sorella per evitare queste formazioni ormai frequente di questi trombi?
Ringrazio anticipatamente tutti quelli che mi risponderanno, grazie.
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CON I LIMITI DI UNA VALUTAZIONE A DISTANZA
Il racconto che ci fa fornisce inevitabilmente dati parziali del quadro clinico, per altro non integrato dalla possibilità di verificare dal vivo la situazione.
Da quanto è possibile arguire sembrerebbe che sua sorella sia stata sottoposta a varicectomie con la metodica di Mueller verosimilmente per varici extrasafeniche (altrimenti l'intervento sarebbe stato diverso) con pregressi episodi di varicoflebite.
La formazione ricorrente di trombi (con seguente trombectomia) fa pensare ad un tratto di vena non ancora rimosso, che per fenomeni anatomici (varici) o emodinamici (stasi) favorisce questa evoluzione.
Andrebbe in ogni caso verificata la correttezza dell'indicazione alla metodica scelta e del tipo di elastocompressione adottato.
Anche uno studio emocoagulativo potrebbe essere opportuno.
Il racconto che ci fa fornisce inevitabilmente dati parziali del quadro clinico, per altro non integrato dalla possibilità di verificare dal vivo la situazione.
Da quanto è possibile arguire sembrerebbe che sua sorella sia stata sottoposta a varicectomie con la metodica di Mueller verosimilmente per varici extrasafeniche (altrimenti l'intervento sarebbe stato diverso) con pregressi episodi di varicoflebite.
La formazione ricorrente di trombi (con seguente trombectomia) fa pensare ad un tratto di vena non ancora rimosso, che per fenomeni anatomici (varici) o emodinamici (stasi) favorisce questa evoluzione.
Andrebbe in ogni caso verificata la correttezza dell'indicazione alla metodica scelta e del tipo di elastocompressione adottato.
Anche uno studio emocoagulativo potrebbe essere opportuno.
Lucio Piscitelli - Napoli - 338 6503365
https://www.medicitalia.it/luciopiscitelli/#sede_1
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.6k visite dal 26/12/2009.
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