Ritensione idrica o problemi circolatori?
Buongiorno,
sono una ragazza di 23 anni e sin da quando ne avevo 10 ho questo problema: arti inferiori e superiori freddi in inverno; gonfi e caldi in estate.
In ambedue i casi, quando guardo le mani le vedo a "pois" bianchi e rossi.L'estate il gonfiore parte da dietro il ginocchio in giù. Le mani invece si gonfiano quando cammino. Inoltre spesso ho una sensazione strana al braccio: è come se mi mettessero un laccio emostatico e poi lo togliessero. In quel momento sento un misto tra dolore e fastidio come se il flusso sanguigno si riversasse tutto d'un colpo in grande quantità nelle vene e queste subissero una forte dilatazione. Premetto che sono una studentessa, quindi passo l'80% della giornata seduta, non bevo molto e quando lo faccio prediligo bibite gassate.
Cordialmente
sono una ragazza di 23 anni e sin da quando ne avevo 10 ho questo problema: arti inferiori e superiori freddi in inverno; gonfi e caldi in estate.
In ambedue i casi, quando guardo le mani le vedo a "pois" bianchi e rossi.L'estate il gonfiore parte da dietro il ginocchio in giù. Le mani invece si gonfiano quando cammino. Inoltre spesso ho una sensazione strana al braccio: è come se mi mettessero un laccio emostatico e poi lo togliessero. In quel momento sento un misto tra dolore e fastidio come se il flusso sanguigno si riversasse tutto d'un colpo in grande quantità nelle vene e queste subissero una forte dilatazione. Premetto che sono una studentessa, quindi passo l'80% della giornata seduta, non bevo molto e quando lo faccio prediligo bibite gassate.
Cordialmente
[#1]
è difficile poter fare una diagnosi corretta dai pochi dati in possesso. ma in ogni caso il problema, data l'età, credo possa essere un problema legato non tanto ad una patologia primitiva delle arterie o vene, quanto ad una compressione esercitata a livello dello strtto toracico superiore o della colonna cervicale, che, alterata per problemi di postura, invia srimoli di vasocostrizione e dilatazione in modo anomalo. Si chiama sindrome dello stretto toracico superiore e si risolve spesso con appropriate e indagini e terapia fisica. Farebbe bene a consultare un angiologo che si occupi di sindromi cerevico brachiali. www.forzanini.it
dr. M. Forzanini - Specialista in Angiologia e Chirurgia Vascolare -
Brescia
Sito Web: www.forzanini.it
[#2]
Desiderei aggiungere qualche parola a quanto già ampiamente illustrato dal Collega Forzanini.
E' possibile che i fenomeni lamentati siano riferibili a più cause, diverse.
La comparsa dei segni obiettivi anche agli arti inferiori, infatti, non è spiegabile soltanto sulla base di una possibile presenza di sindrome dello stretto toracico superiore.
La descrizione di quanto accade sembrerebbe orientare per un'acrosindrome; possibilmente una forma di eritrocianosi, ma di più non può dirsi senza un'osservazione diretta. Oltretutto, spesso le acrosindromi presentano un quadro intricato, per cui non sono inquadrabili in schemi rigidi.
La concomitante presenza di una sindrome dello stretto superiore spiegherebbe da un lato le parestesie ("sensazione strana al braccio") e dall'altro potrebbe ulteriormente alterare la vasomotilità.
Tenga infine presente come il termine "ritenzione idrica" sia, quando usato al di fuori di contesti ben definiti (malattie ben conosciute, tutto sommato relativamente rare nella Sua fascia di età e spesso potenzialmente gravi, oppure effetti collaterali di farmaci) assolutamente privo di senso. Lei può bere quanto e ciò che vuole; sono i suoi meccanismi di eliminazione che si adeguano alla quantità di liquidi che Lei immette nell'organismo, e non viceversa.
Cordiali saluti
E' possibile che i fenomeni lamentati siano riferibili a più cause, diverse.
La comparsa dei segni obiettivi anche agli arti inferiori, infatti, non è spiegabile soltanto sulla base di una possibile presenza di sindrome dello stretto toracico superiore.
La descrizione di quanto accade sembrerebbe orientare per un'acrosindrome; possibilmente una forma di eritrocianosi, ma di più non può dirsi senza un'osservazione diretta. Oltretutto, spesso le acrosindromi presentano un quadro intricato, per cui non sono inquadrabili in schemi rigidi.
La concomitante presenza di una sindrome dello stretto superiore spiegherebbe da un lato le parestesie ("sensazione strana al braccio") e dall'altro potrebbe ulteriormente alterare la vasomotilità.
Tenga infine presente come il termine "ritenzione idrica" sia, quando usato al di fuori di contesti ben definiti (malattie ben conosciute, tutto sommato relativamente rare nella Sua fascia di età e spesso potenzialmente gravi, oppure effetti collaterali di farmaci) assolutamente privo di senso. Lei può bere quanto e ciò che vuole; sono i suoi meccanismi di eliminazione che si adeguano alla quantità di liquidi che Lei immette nell'organismo, e non viceversa.
Cordiali saluti
dr Vincenzo Scrivano
ANGIOLOGO
[#3]
Consiglierei in aggiunta ai colleghi di eseguire esami ematochimici atti ad individuare la presenza o assenza di patologie autoimmuni a cui si correlano fenomenidi Raynaud espressi dalla paziente.
Ecodoppler degli arti inferiori arteioso e venoso
Ecodopppler arti superiori arterioso con manovre funzionali per escludere il sospetto di una sindrome dello stretto toracico superiore
Capillaroscopia
Per in più specifico quali esami eseguire e dove eseguirli disponibile a fornire informazioni più dettagliate.
Ecodoppler degli arti inferiori arteioso e venoso
Ecodopppler arti superiori arterioso con manovre funzionali per escludere il sospetto di una sindrome dello stretto toracico superiore
Capillaroscopia
Per in più specifico quali esami eseguire e dove eseguirli disponibile a fornire informazioni più dettagliate.
alessandro de Troia
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 22.4k visite dal 13/01/2004.
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