Trombosi venosa superficiale: qual è il miglior approccio terapico? Ve n'è uno definitivo?

Salve! Ho una trombosi venosa superficiale (lunghezza del cordone venoso 15-20mm) all'arcata venosa dorsale del piede dx, insorta lunedì 16 dicembre, presumibilmente, a causa di compressione e/o sfregamento, credo, di una spessa cucitura interna di una scarpa da running (al suo primo utilizzo) mentre facevo jogging.
Del problema mi sono accorto la stessa sera o quella successiva, quando accidentalmente ho toccato la vena che era dolorante, dura come un cordoncino, e la cute soprastante leggermente arrossata.
Al primo consulto (avvenuto telefonicamente, in quanto sera) mi è stato prescritto Hirudoid gel (3 volte/die).
Quindi, a distanza di 7 gg dall’insorgenza della trombosi, ho fatto una visita specialistica con ecodoppler al sistema venoso degli arti inferiori che ha confermato la trombosi superficiale al piede dx (pervia la safena e gli altri vasi omolaterali con sezioni regolari), e ha rilevato un’insufficienza venosa rispetto alla safena della gamba sinistra, con una dilatazione del lume interno del 30% in più rispetto al tratto sano, dall’altezza di 10 cm sotto linguine e fino al tratto più distale.
L’angiologo mi ha prescritto Arixtra 2, 5 mg per 3 settimane, e passeggiate leggere per favorire la circolazione.


Ho fatto una breve revisione della letteratura e, da quello che ho potuto rilevare, non c'è da stare per niente tranquilli.


Vi chiedo, gentilmente, se potete dirmi cosa c’è da fare per risolvere il problema nel modo più corretto?
Su alcuni siti vi è indicato un periodo di 30 gg entro il quale possono ancora essere applicate la trombectomia meccanica o la tromboaspirazione.
Questo significa che sono le terapie di prima scelta, ove ancora possibile?
O è meglio la terapia farmacologica con fibrinolitici?


Ho 49 anni, altezza 176 cm, peso 76 kg, di corporatura mesomorfica, seguo una dieta ferrea poverissima di: carboidrati raffinati (quasi niente pasta e pane, no dolci, no zuccheri), di grassi di origine animale, di salse e cibi altamente processati.
È una dieta a base di verdure crucifere, legumi, grassi vegetali naturali, uova, carne di pollo, pesce azzurro, frutta secca e semi.
Ho una glicemia a digiuno alterata: 100.
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Dr. Alberto Garavello Chirurgo vascolare 123 3
Gentile sig.re
la terapia che le è stata prescritta è quella dettata dai protocolli della letteratura internazionale (CHEST) e che io stesso prescrivo.
Quanto allo stare tranquilli ... beh tranquilli non si sta mai.
La trombectomia all'arcata dorsale del piede non credo sia possibile; quello che è possibile è una spremitura del trombo dopo miniincisione della vena trombizzata, cosa che le sconsiglio anche perchè piuttosto dolorosa.

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Utente
Utente
Gent.mo Dr Garavello,
grazie, anzitutto, della sua risposta.

Secondo lei, dolore a parte, optando per la spremitura del trombo ne potrei trarre un significativo vantaggio in termini di ricanalizzazione del vaso? Così facendo, la vena ha più probabilità di recuperare la sua normale funzionalità rispetto alla terapia farmacologica? Rispetto all'approccio farmacologico, il rapporto costi/benefici della spremitura è migliore?

Non sopporto l'idea di essermi rovinato la vita per una cavolata di scarpa e sapere di non poter fare più sport come prima o addirittura vivere con la paura che da un momento all'altro quel vaso possa compromettere, col tempo, altri distretti (sono uno sportivo e salutista, cultore della materia di nutrizionismo e scienze motorie da sempre; mangio e vivo in modo quasi impeccabile).

Grazie del tempo che vorrà dedicarmi
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Dr. Alberto Garavello Chirurgo vascolare 123 3
Carissimo, essendo anch'io un palestromane fitnessaro comprendo le sue preoccupazioni, ma non mi snto di condividerle. Per spremere il trombo questo deve essere "spremibile" e in ogni caso è una procedura dolorosa Oltretutto non avendo la possibilità di vedere la situazione non posso essere preciso. Il destino del trombo sul piede (se adegutamente curato) è quello di diventare un nastrino fibroso che credo non le darà fastidio; si tratta di un fatto locale non traumatico e non credo ci saranno sequele di rilievo anche perchè l'ecodoppler non ha rilevato altre problematiche a carico del circolo venoso. Credo che con la terapia locale il problema si possa risolvere senza problemi.

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Utente
Utente
Gentilissimo Dr Garavello, grazie infinite per la chiarezza e le rassicurazioni che mi sono di grande sollievo....

Auguro buon anno a lei e a tutto lo staff di Medicitalia
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Dr. Alberto Garavello Chirurgo vascolare 123 3
Per carità... buon anno.