Embolia polmonare bilaterale senza fattori di rischio
Paziente maschio 36 anni asmatico, secondo ricovero in Pneumologia in 25 giorni, riacutizzazione attacco d'asma senza remissione dispnea nonostante cortisonici e broncodilatatori.
Per D Dimero a circa 5000 si esegue Angiotac che evidenzia Embolia Polmonare Bilaterale.
Nessun pregresso fattore di rischio, il paziente pratica sport a livello agonistico, si esegue ecodoppler, negativo, e ecocardio, negativo, con sospetta lieve ipertrofia del muscolo papillare destro.
Viene iniziata terapia con anticoagulante, Pradaxa 120 x 2 volte al dì.
Eseguita per ulteriore controllo anche Cine RMN che risulta negativa anche se si attende ancora referto completo.
È giustificato sospettare la causa nelle due dosi di vaccino Pfizer o anche nell'aver contratto il Covid per ben 2 volte?
In ogni caso, la terapia con anticoagulante per quanto tempo dovrà essere continuata?
Con quali rischi?
Grazie in anticipo per la risposta!
Per D Dimero a circa 5000 si esegue Angiotac che evidenzia Embolia Polmonare Bilaterale.
Nessun pregresso fattore di rischio, il paziente pratica sport a livello agonistico, si esegue ecodoppler, negativo, e ecocardio, negativo, con sospetta lieve ipertrofia del muscolo papillare destro.
Viene iniziata terapia con anticoagulante, Pradaxa 120 x 2 volte al dì.
Eseguita per ulteriore controllo anche Cine RMN che risulta negativa anche se si attende ancora referto completo.
È giustificato sospettare la causa nelle due dosi di vaccino Pfizer o anche nell'aver contratto il Covid per ben 2 volte?
In ogni caso, la terapia con anticoagulante per quanto tempo dovrà essere continuata?
Con quali rischi?
Grazie in anticipo per la risposta!
[#1]
Gentile Sig.ra, le interazioni con il COVID sono state sospettate oramai da molto tempo e c'è una discreta letteratura sull'argomento. L'ecocolordoppler negativo suscita il dubbio sulla sede di partenza di questo embolo, che a tutt'oggi rimane oscura. Più che al COVID penserei ad una turba della coagulazione (una trombofilia insomma) , ma sono sicuro che i colleghi (che mi sembra stiano trattando in maniera assolutamente adeguata il caso) abbiano già pensato a fare uno screening per le anomalie della coagulazione. La durata della terapia anticoagulante dipenderà anche dall'esito di questi esami.
[#2]
Utente
Ringrazio per la risposta e proprio in riferimento ad essa aggiungo che non si è indagato sulla sede di partenza di questa embolia , anzi , ci è stato detto che il più delle volte la causa rimane ignota , e che gli esami per la trombofilia non si possono eseguire per via della terapia anticoagulante. Pertanto bisogna proseguire la terapia , ma così facendo non si possono fare gli esami ! Fino a quando ?
[#3]
Gentile signora,
con l'ecocolordoppler è stata eseguita l'indagine per scoprire da dove partiva l'embolo e , spesso, l'orogine esatta non si riesce a determinare. Per l'E.Polmonare esistono precisi protocolli di trattamento e , soprattutto , di terapia anticoagulante a lungo termine per evitare le recidive. Ovviamente il tutto correlato alle caratteristiche del singolo paziente, Indagheranno sicuramente se ci sono precedenti di trombofilia in famiglia e poi, una volta messo in sicurezza il paziente con la terapia, procederanno e tutti i test del caso per trombofilia.
con l'ecocolordoppler è stata eseguita l'indagine per scoprire da dove partiva l'embolo e , spesso, l'orogine esatta non si riesce a determinare. Per l'E.Polmonare esistono precisi protocolli di trattamento e , soprattutto , di terapia anticoagulante a lungo termine per evitare le recidive. Ovviamente il tutto correlato alle caratteristiche del singolo paziente, Indagheranno sicuramente se ci sono precedenti di trombofilia in famiglia e poi, una volta messo in sicurezza il paziente con la terapia, procederanno e tutti i test del caso per trombofilia.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 333 visite dal 01/07/2024.
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