Incontinenza giunzione safeno-femorale sx

Gentili dottori, sono una signora con incontinenza della giunzione safeno-femorale SN da qualche anno, confermata anche da un recente ECD eseguito perché, mentre prima non accusavo nessun tipo di problema, dallo scorso anno è iniziato un leggero prurito nella parte interna della gamba sx (circa a metà della parte interna tra ginocchio e caviglia dove noto una zona leggermente più scura e qualche vena in rilievo a seconda dei momenti della giornata).
Ho effettuato anche visita dal chirurgo vascolare.
L'esame obiettivo vascolare dice: arti inferiori in compenso emodinamico, no segni di ischemia.
Addome trattabile, no masse abnorme pulsanti.
Si riscontra a sinistra, a livello di gamba sinistra, vene reticolare C2 secondo classificazione CEAP.
Lo specialista mi ha consigliato collant a compressione graduata e, soprattutto nel periodo estivo, Daflon 500.

Finora le calze le ho indossate ma ora che, x il caldo e la conseguente difficoltà a continuare con esse, dovrei passare al Daflon, ho timore x il seguente motivo: soffro da tantissimi anni di diarrea cronica da eccesso di sali biliari che riesco a tenere sotto controllo assumendo piccole dosi quotidiane di colestiramina che mi permette una vita finalmente quasi normale dopo anni di tribolazioni in cui non riuscivo a risolvere.
Ho letto che fra i possibili effetti collaterali comuni del Daflon (da 1 a 10 su 100) c'è proprio la diarrea (causata presumo dagli ingredienti quali diosmina ed esperidina) che io cerco di combattere da una vita.
Capisco che potrebbe non capitarmi e andrebbe provato ma se dovessi avere problemi non capirei se la causa dipenda dal para-farmaco o dal fatto che il Questran (colestiramina) non ha funzionato come qualche volta, anche se di rado, mi capita.
Insomma, penso si capisca che per me il problema intestinale è talmente importante che anche solo l'ipotesi che un prodotto possa provocare dissenteria è per me motivo di rifiuto di quel farmaco o integratore che sia.

DOMANDA NUM.
1: Chiedo pertanto se, secondo voi, ALTRI TIPI DI INTEGRATORI (magari a base di mirtillo come ne ho visti in farmacia) privi di effetti collaterali principalmente sull'apparato gastro-intestinale POSSONO COMUNQUE ESSERE UN VALIDO COMPROMESSO ricordando che il mio problema alle vene si manifesta soprattutto con un leggero prurito nella zona che vedo un po' più scura.

DOMANDA NUM.
2: l'integratore che assumero' va preso a cicli (tipo un mese si è uno no) o in modo continuato per tutta l'estate ossia x i 4 mesi in cui non userò le calze elastocompressive?

DOMANDA NUM.
3: posso evitare l'assunzione del farmaco/integratore quando sarò al mare e non mi farò mancare lunghe passeggiate giornaliere in acqua?

Grazie davvero a chi vorrà rispondermi, per me è importante.
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Dr. Alberto Garavello Chirurgo vascolare 109 3
Gentile Sig.ra
di solito gli integratori si prescrivono nella stagione calda, quando la calza elastica non si può indossare.
Quanto al Daflon nei miei pazienti la diarrea non l'ho mai riscontrata, disturbi gastrici invece si anche se non particolarmente gravi. Il disturbo da lei riferito non mi pare particolarmente grave e potrebbe essere risolto con una delle molte creme e pomate che in farmacia vengono vendute come "preparazioni da banco". Riguardo ali altri tipi di integratori c'è da scegliere , anche perchè si accorgerà che spesso i principi attivi (per la maggior parte drivati da erbe o piante medicinali) sono gli stessi.
L'intergatore solitamente si prende quando non si può utilizzare la calza elastica, quindi anche al mare.
Per le creme è un buon sistema quello di tenerle in frigo ed applicare fredde (non cghiacciate , ovvio) in modo da aumentare l'effetto ed il sollievo. Tutto qusto fermo restando un futuro in cui risolverà l'insufficienza della safena.

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Utente
Utente
Gent. dottore, La ringrazio per avermi risposto. In effetti noto che i vari integratori (tipo Flebinec) contengono spesso diosmina che volevo evitare ma mi incoraggia il fatto che ce ne sono tanti altri in commercio (anche creme di cui Lei mi ha parlato) che magari possono fare al caso mio (cioè togliermi il leggero prurito e far sì che il sangue riesca ad andare verso l'alto). Il chirurgo vascolare che mi ha vista era molto per il farmaco (seppur da banco) come appunto Daflon 500 e molto meno per gli integratori (di creme/gel proprio non me ne ha parlato) x questo ero andata un po' in confusione: non volevo cioè rischiare che se non prendevo quello che mi aveva detto lui gli altri prodotti non mi facessero alcunché e li prendessi magari x niente. E' vero che al momento il mio problema non è particolarmente grave (il medico dice che ho delle belle gambe ma senz'altro ha voluto intendere che rispetto a tutto quello che vede lui ce ne sono di peggiori) ma ci tengo a fare le cose x bene x evitare maggiori problemi futuri. Se ha ancora la pazienza di rispondermi volevo chiedere anche INFO SULLE CALZE ELASTOCOMPRESSIVE. L'ECD dello scorso ottobre diceva: "Pervi gli assi femoro-popliteo-tibiali. Discreta incontinenza della valvola della giunzione safeno-femorale sx con reflusso lungo. Valida continenza degli apparati valvolari ostiali delle safene interna dx ed esterne". L'angiologo che ha fatto l'eco mi aveva proposto gambaletto in microfibra 1^ classe di compressione ma nel negozio di ortopedia dove mi sono rivolta hanno visto che non poteva fare al mio caso xche' il bordo del gambaletto andava a urtare proprio una vena un po' in rilievo, ne lasciava fuori un pezzetto, non so se rendo l'idea. Tra autoreggenti e collant che mi sono stati proposti in alternativa dal negozio ho scelto le autoreggenti xche' le trovavo più comode per me rispetto alle collant ma il chirurgo vascolare consultato il mese successivo all'ECD ha detto che per me è adatto solo il COLLANT perche' la calza deve coprire l'origine del problema e io il problema l'ho all'inguine (incontinenza della valvola della giunzione safeno-femorale) anche se non ho vene evidenti nella coscia ma solo più a basso. Dice che quindi solo il COLLANT è quello che devo usare. CONCORDA DOTTORE? Pensavo che fosse sufficiente coprire la parte dove le vene sono più evidenti e dove ho il prurito (non la coscia). Per il resto lui dice che, nel mio caso, va bene 140 den senza bisogno di andare in calze proprio terapeutiche che spesso vengono abbandonate presto x la difficoltà a indossarle. Io seguo questo consiglio anche se ultimamente qualche volta ho messo calze 70 den che mi fanno ugualmente passare il leggero prurito perché 140 a volte mi fanno piega dietro ginocchio, quasi me lo "tagliano" e mi pare che mi fermino la circolazione come se mi facessero più male che bene. COSA NE PENSA?
Ultima domanda: la malattia venosa tende sempre a peggiorare e prima o poi si arriva sempre a dovere intervenire chirurgicamente oppure la terapia conservativa può essere portata avanti a vita? Grazie mille x avermi ascoltata e se vorrà rispondermi ancora.
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Dr. Alberto Garavello Chirurgo vascolare 109 3
Allora,
sulle claze elastiche concordo con quanto detto dal collega.
L'insufficienza venosa descritta meriterebbe di essere vista perchè la dizione "discreta incontinenza" con un reflusso lungo si concilia male. Comunque le varici sono come le ernie, tendono sempre a peggiorare , ovviamente le norme igieniche e posturali adeguate possono rallentare il progresso della malattia. Personalmente creso dia il paziente a dare l'indicazione all'intervento, quando i stinomi non vengono più controllati dalla terapia medica.

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Utente
Utente
Grazie dott. Garavello. MI CHIARISCE gentilmente, come ultima cosa, per me che non sono medico ma che ci tengo tanto a capire QUELLO CHE INTENDE PER MAL CONCILIAZIONE tra la dizione "discreta incontinenza" e "reflusso lungo"?. Ho riguardato e, nell'esito dell'ECD (fatto con me in piedi) c'è scritto proprio così ma dato che l'ha scritto lo stesso angiologo che ha fatto ECD e che mi aveva prescritto gambaletti x una incontinenza all'inguine.... non vorrei avesse sbagliato anche se questo eventuale errore non è stato notato dal chirurgo vascolare dal quale sono andata successivamente per mia maggiore tranquillità. Il chirurgo vascolare mi ha comunque rifatto un'eco veloce sdraiata sul lettino. Se Le può essere utile le cito una parte dell'esito di un'ECO del 2011:".......A sinistra: circolo venoso profondo pervio con flusso fasico con il respiro. Circolo superficiale pervio. Cross safeno-femorale con iniziale reflusso. La safena interna presenta iniziale reflusso fino a livello di collaterale anch'essa refluente a livello del terzo inferiore di coscia. Cross safeno-poplitea continente. ......". Puo' esserle d'aiuto questa ECD anche se di 13 anni fa x capire il reflusso? Da allora il peggioramento è stato tanto o nella norma? Grazie se vorrà chiarirmi la cosa è buon lavoro.
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Dr. Alberto Garavello Chirurgo vascolare 109 3
Gentile signora,
le dizioni "moderato/ iniziale" sono soggettive e ingannevoli. Secondo i documenti delle società scientifiche il reflusso safencio all'osio viene misurato in secondi e se superiore a 0,5 sec. all'ostio della grande safena questa viene considerata insufficiente. Ma una cosa deve essere chiara secondo me; noi facciamo la chirurgia delle varici non dell'ecodoppler. Una vena varicosa è evidente che deve essere studiata per capire quale tipo di procedura sia da preferire, ma certo con l'ecodoppler non scompare.

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Utente
Utente
Certo dottore. Grazie. Adottero' terapia conservativa finché sarà possibile poi si vedrà. Farò controlli periodici e, se necessario, la ricontatterò.