Osteomielite costole
Il mio è un caso raro e non ho trovato mai nulla su internet.
Ho 55 anni il 4-7- 2006 ho avuto un incidente stradale. riportando:
Politrauma eviscerazione addominale traumatica, lacerazione del mesocolon discendente; Contusione renale sn con lesione fratturativa;
Trauma toraco-polmonare con fratture costali , trauma indiretto cervicale, contusioni varie.
Esiti :
Ampio laparocele da diastasi completa dei retti addominali
Osteomielite costale con fistolizzazione cutanea.
Il taglio addominale ha esposto parte delle coste di destra, di cui una fratturata, dove si è generata una osteocondromielite che a distanza di quasi due anni non è stata debellata nonostante due interventi chirurgici:
-Giugno 2007 presso chirurgia toracica di Ancona, Prof. A. Fianchini
-Marzo 2008 presso chirurgia toracica S. Orsola Bologna, Dottor Franco Stella
Sono stati asportati segmenti costali della IX, VIII e VII costola con inserimento di protesi in marlex.
Ad ogni intervento chirurgico è seguita una recidiva immediata, a distanza di pochi giorni si notava tumefazione e seguiva fistolizzazione.
Dopo la prima recidiva è stato consultato il Prof. Facciolo Chirurgia Toracica dell’Istituto Regina Elena di Roma, il quale consigliava un secondo intervento solo dopo accurata pulizia e bonifica della zona ( ma non sapeva indicare come) perché dovendosi impiantare una protesi riteneva che una infezione in atto potesse infettarla.
Durante le degenze ospedaliere sono stati assunti antibiotici in via parenterale come copertura chirurgica ma non sono mai state effettuate terapie mirate e prolungate perché i medici le hanno sempre ritenute inutili considerando che la diagnosi è stata tardiva, la fase acuta non riconosciuta, confusa nella vastità del trauma iniziale e curata con terapia antibiotica e poi cortisonica dimostrandosi inefficaci gli antibiotici.
E’ stata eseguita una vaccinoterapia antistaffilococcica di 4 mesi senza nessun risultato, prescritta dal Dott. F. Centofanti del Codivilla Putti di Cortina D’Ampezzo che visita dalle nostre parti.
All’inutilità della vaccinoterapia è stato consultato il Dott. G. Gualdrini del Rizzoli di Bologna il quale contava molto sulla toilette chirurgica presso il S. Orsola. Allo stato attuale non propone null’altro.
Una recente tac total body ha evidenziato un aumento del problema che deve essere trattato subito, oltre a una cisti millimetrica di 9 mm cubi al polmone dx che, dicono, deve essere monitorata a distanza.
Il quadro attuale è peggiore a quello antecedente ai due interventi chirurgici, rappresentato da gemizio purulento che viene disinfettato e coperto 2 volte al giorno, dolore esteso fino allo sterno, di notte non riesco più a girarmi per il dolore che è aumentato, forse muscolare sempre sulla zona.
Aiuto, non so dove andare!
Ho 55 anni il 4-7- 2006 ho avuto un incidente stradale. riportando:
Politrauma eviscerazione addominale traumatica, lacerazione del mesocolon discendente; Contusione renale sn con lesione fratturativa;
Trauma toraco-polmonare con fratture costali , trauma indiretto cervicale, contusioni varie.
Esiti :
Ampio laparocele da diastasi completa dei retti addominali
Osteomielite costale con fistolizzazione cutanea.
Il taglio addominale ha esposto parte delle coste di destra, di cui una fratturata, dove si è generata una osteocondromielite che a distanza di quasi due anni non è stata debellata nonostante due interventi chirurgici:
-Giugno 2007 presso chirurgia toracica di Ancona, Prof. A. Fianchini
-Marzo 2008 presso chirurgia toracica S. Orsola Bologna, Dottor Franco Stella
Sono stati asportati segmenti costali della IX, VIII e VII costola con inserimento di protesi in marlex.
Ad ogni intervento chirurgico è seguita una recidiva immediata, a distanza di pochi giorni si notava tumefazione e seguiva fistolizzazione.
Dopo la prima recidiva è stato consultato il Prof. Facciolo Chirurgia Toracica dell’Istituto Regina Elena di Roma, il quale consigliava un secondo intervento solo dopo accurata pulizia e bonifica della zona ( ma non sapeva indicare come) perché dovendosi impiantare una protesi riteneva che una infezione in atto potesse infettarla.
Durante le degenze ospedaliere sono stati assunti antibiotici in via parenterale come copertura chirurgica ma non sono mai state effettuate terapie mirate e prolungate perché i medici le hanno sempre ritenute inutili considerando che la diagnosi è stata tardiva, la fase acuta non riconosciuta, confusa nella vastità del trauma iniziale e curata con terapia antibiotica e poi cortisonica dimostrandosi inefficaci gli antibiotici.
E’ stata eseguita una vaccinoterapia antistaffilococcica di 4 mesi senza nessun risultato, prescritta dal Dott. F. Centofanti del Codivilla Putti di Cortina D’Ampezzo che visita dalle nostre parti.
All’inutilità della vaccinoterapia è stato consultato il Dott. G. Gualdrini del Rizzoli di Bologna il quale contava molto sulla toilette chirurgica presso il S. Orsola. Allo stato attuale non propone null’altro.
Una recente tac total body ha evidenziato un aumento del problema che deve essere trattato subito, oltre a una cisti millimetrica di 9 mm cubi al polmone dx che, dicono, deve essere monitorata a distanza.
Il quadro attuale è peggiore a quello antecedente ai due interventi chirurgici, rappresentato da gemizio purulento che viene disinfettato e coperto 2 volte al giorno, dolore esteso fino allo sterno, di notte non riesco più a girarmi per il dolore che è aumentato, forse muscolare sempre sulla zona.
Aiuto, non so dove andare!
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caro utente,
suo malgrado lei ha intrapreso un percorso estremamente articolato e complicato. Dalla sua relazione risulta estremamente complesso dare delle indicazioni terapeutiche senza darle contemporaneamente delle aspettative che, almeno finora, sono state sempre deluse. Certamente al momento attuale è evidente un'infezione in atto, e la presenza della protesi in marlex non fa altro che perseverare l'infezione. Ma è veramente necessaria la presenza della protesi? Sono stati asportati segmenti costali anteriori, laterali o posteriori? Le faccio questa domanda poichè se fosse possibile rimuovere la protesi, andrebbe certamente fatto. Bisognerebbe anche eseguire una scintigrafia con i leucociti marcati per capire se l'osteomielite è ancora in atto o se si tratta solo di una infezione dei tessuti molli circostanti. Non sempre tuttavia è possibile risolvere questi casi e potrebbe essere necessario esporre l'infezione, lasciarla aperta eseguendo medicazioni quotidiane, e farla chiudere in un secondo momento per "seconda intenzione".
Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti ed eventuali consigli.
suo malgrado lei ha intrapreso un percorso estremamente articolato e complicato. Dalla sua relazione risulta estremamente complesso dare delle indicazioni terapeutiche senza darle contemporaneamente delle aspettative che, almeno finora, sono state sempre deluse. Certamente al momento attuale è evidente un'infezione in atto, e la presenza della protesi in marlex non fa altro che perseverare l'infezione. Ma è veramente necessaria la presenza della protesi? Sono stati asportati segmenti costali anteriori, laterali o posteriori? Le faccio questa domanda poichè se fosse possibile rimuovere la protesi, andrebbe certamente fatto. Bisognerebbe anche eseguire una scintigrafia con i leucociti marcati per capire se l'osteomielite è ancora in atto o se si tratta solo di una infezione dei tessuti molli circostanti. Non sempre tuttavia è possibile risolvere questi casi e potrebbe essere necessario esporre l'infezione, lasciarla aperta eseguendo medicazioni quotidiane, e farla chiudere in un secondo momento per "seconda intenzione".
Rimango a sua disposizione per ulteriori chiarimenti ed eventuali consigli.
Dr. Edoardo Mercadante
Chirurgo Toracico
Ospedale S. Eugenio - Roma
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 7.1k visite dal 15/04/2009.
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