Pneumotorace: cosa fare senza andare in ospedale?
Buongiorno,
ho 18 anni e due anni fa ho avuto un pneumotorace spontaneo sx.
Dopo la grande paura iniziale e la corsa in ospedale tramite dei RX al torace è stato rilevato il pnx con grandezza di circa 2cm (Mi è stato detto).
Data la dimensione abbastanza piccola sono stato ricoverato per 5 giorni, sotto osservazione costante, ma senza nessun intervento, nessun medicinale e nessuna terapia particolare.
Sono stato dimesso dopo 5 giorni, in quanto il pnx era di una dimensione di circa 0.2cm e quindi era presumibile che si fosse ritirato da solo.
A distanza di un anno ho avuto un nuovo pneumotorace sx, sta volta più leggero, e dopo una settimana di riposo non ho accusato più nessun dolore.
Questa volta, data la prima esperienza, assieme ad i miei genitori ho deciso di non andare in ospedale, ma rimanere in contatto con la dottoressa se la situazione fosse degenerata.
Ora, nuovamente dopo un’anno, mi ritrovo a riaffrontare questa situazione.
Tra la notte di sabato 4 e domenica 5 luglio ho avvertito delle fitte polmonari decisamente intense, ma solo la mattina mi sono reso conto del dolore reale.
Anche stavolta sono rimasto a casa, senza correre in ospedale, anche a causa della situazione covid (andare in ospedale ora mi mette abbastanza paura) ma i dolori sono molto forti.
Faccio fatica a respirare se mi metto in posizione supina (presumo il pnx stavolta sia lato posteriore del polmone) e anche in posizione seduta.
Soltanto disteso sul fianco o prono riesco ad alleviare il dolore.
I miei genitori avendo ricordi della prima volta, dove dopo tanti esami e tante chiacchiere sono rimasto semplicemente disteso su un letto per 5 giorni, e poi dimesso, non hanno intenzione di portarmi in ospedale sottovalutando il problema.
Io ho sofferto di attacchi d’ansia e di panico per questi problemi respiratori fino a qualche mese fa, ora mi ritrovo in questa situazione spiacevole e ammetto di avere molta paura.
Stare a letto per 5 giorni puó essere realmente d’aiuto al pnx per risolversi, come successe nelle due volte precedenti?
In caso il dolore dovesse proseguire per altri 3/4 giorni il dottore di famiglia potrebbe fare qualcosa per aiutarmi, o serve assolutamente andare in ospedale e fare altri 3 RX, probabilmente Tac per poi rimanere semplicemente a letto per una settimana?
La mia paura è anche il fatto che in due anni ho fatto 2 Tac e 8 RX torace, non vorrei continuare a bombardarmi di raggi.
Quali sono i sintomi che evidenziano un pnx grave da uno non grave?
Restando a casa rischio di avere un collasso polmonare e rimanerci secco o con pazienza e riposo posso guarire?
Ringrazio i dottori che risponderanno
ho 18 anni e due anni fa ho avuto un pneumotorace spontaneo sx.
Dopo la grande paura iniziale e la corsa in ospedale tramite dei RX al torace è stato rilevato il pnx con grandezza di circa 2cm (Mi è stato detto).
Data la dimensione abbastanza piccola sono stato ricoverato per 5 giorni, sotto osservazione costante, ma senza nessun intervento, nessun medicinale e nessuna terapia particolare.
Sono stato dimesso dopo 5 giorni, in quanto il pnx era di una dimensione di circa 0.2cm e quindi era presumibile che si fosse ritirato da solo.
A distanza di un anno ho avuto un nuovo pneumotorace sx, sta volta più leggero, e dopo una settimana di riposo non ho accusato più nessun dolore.
Questa volta, data la prima esperienza, assieme ad i miei genitori ho deciso di non andare in ospedale, ma rimanere in contatto con la dottoressa se la situazione fosse degenerata.
Ora, nuovamente dopo un’anno, mi ritrovo a riaffrontare questa situazione.
Tra la notte di sabato 4 e domenica 5 luglio ho avvertito delle fitte polmonari decisamente intense, ma solo la mattina mi sono reso conto del dolore reale.
Anche stavolta sono rimasto a casa, senza correre in ospedale, anche a causa della situazione covid (andare in ospedale ora mi mette abbastanza paura) ma i dolori sono molto forti.
Faccio fatica a respirare se mi metto in posizione supina (presumo il pnx stavolta sia lato posteriore del polmone) e anche in posizione seduta.
Soltanto disteso sul fianco o prono riesco ad alleviare il dolore.
I miei genitori avendo ricordi della prima volta, dove dopo tanti esami e tante chiacchiere sono rimasto semplicemente disteso su un letto per 5 giorni, e poi dimesso, non hanno intenzione di portarmi in ospedale sottovalutando il problema.
Io ho sofferto di attacchi d’ansia e di panico per questi problemi respiratori fino a qualche mese fa, ora mi ritrovo in questa situazione spiacevole e ammetto di avere molta paura.
Stare a letto per 5 giorni puó essere realmente d’aiuto al pnx per risolversi, come successe nelle due volte precedenti?
In caso il dolore dovesse proseguire per altri 3/4 giorni il dottore di famiglia potrebbe fare qualcosa per aiutarmi, o serve assolutamente andare in ospedale e fare altri 3 RX, probabilmente Tac per poi rimanere semplicemente a letto per una settimana?
La mia paura è anche il fatto che in due anni ho fatto 2 Tac e 8 RX torace, non vorrei continuare a bombardarmi di raggi.
Quali sono i sintomi che evidenziano un pnx grave da uno non grave?
Restando a casa rischio di avere un collasso polmonare e rimanerci secco o con pazienza e riposo posso guarire?
Ringrazio i dottori che risponderanno
[#1]
Gentile Utente
Le consiglio di recarsi comunque decisamente in Ospedale.
Nei casi di Pneumotorace recidivante spesso il Paziente si adatta alla condizione del PNX ma questo non significa che non possano subentrare delle compressioni pericolose per il formarsi di un meccanismo a valvola. In questi casi il Paziente deve essere valutato presso un Pronto Soccorso e meglio se da un Chirurgo Toracico per decidere se sia sufficiente una sorveglianza sino a guarigione, o altrimentise vi sia necessità solo di un ulteriore drenaggio pleurico o piuttosto, come spesso avviene, di un intervento di chirurgia Miniinvasiva.
Le consiglio di recarsi comunque decisamente in Ospedale.
Nei casi di Pneumotorace recidivante spesso il Paziente si adatta alla condizione del PNX ma questo non significa che non possano subentrare delle compressioni pericolose per il formarsi di un meccanismo a valvola. In questi casi il Paziente deve essere valutato presso un Pronto Soccorso e meglio se da un Chirurgo Toracico per decidere se sia sufficiente una sorveglianza sino a guarigione, o altrimentise vi sia necessità solo di un ulteriore drenaggio pleurico o piuttosto, come spesso avviene, di un intervento di chirurgia Miniinvasiva.
Dr. Paolo MACRI' Specialista in Chirurgia Toracica
Resp. UO Chirurgia Toracica
HUMANITAS CATANIA
[#2]
Utente
Grazie dottore per avermi risposto.
Ammetto che dopo aver letto la sua risposta mi sono iniziato a preoccupare parecchio.
Nella giornata di ieri, e soprattutto nella giornata di oggi, il dolore al polmone e all’intera cassa toracica e diminuito sensibilmente e dopo 2 giorni di riposo totale oggi ho ripreso a fare dei piccoli sforzi (sono andato a fare la spesa, ho guidato, ho incontrato alcuni parenti).
Ho comunque dedicato la maggior parte delle giornate a letto e in completo riposo, cercando di capire la situazione e tenerla sotto controllo.
Al momento ho solo qualche lieve fitta nel momento in cui cambio posizione, mi sposto dal letto alla sedia, mi chino, appoggio la schiena sul sedile dell’auto.
Crede che sia realmente necessario andare al pronto soccorso? La mia paura è quella di trascorrere 4/5 ore in attesa, rifare degli RX torace e poi tornare a casa pagando anche i raggi perché non erano necessari e stavo bene (sottolineo questa frase che mi è stata detta un’anno fa quando sono andato in ospedale per un dolore al polmone che pensavo fosse collegato al pnx).
Se la situazione domani (quarto giorno) è stabile, posso considerare l’ipotesi di guarigione spontanea?
Il meccanismo a valvola può subentrare anche quando il dolore è quasi sparito e dopo 3/4 giorni?
Potrebbe bastare andare a fare una visita dal dottore di famiglia o mi consiglia nuovamente il pronto soccorso?
Ammetto che dopo aver letto la sua risposta mi sono iniziato a preoccupare parecchio.
Nella giornata di ieri, e soprattutto nella giornata di oggi, il dolore al polmone e all’intera cassa toracica e diminuito sensibilmente e dopo 2 giorni di riposo totale oggi ho ripreso a fare dei piccoli sforzi (sono andato a fare la spesa, ho guidato, ho incontrato alcuni parenti).
Ho comunque dedicato la maggior parte delle giornate a letto e in completo riposo, cercando di capire la situazione e tenerla sotto controllo.
Al momento ho solo qualche lieve fitta nel momento in cui cambio posizione, mi sposto dal letto alla sedia, mi chino, appoggio la schiena sul sedile dell’auto.
Crede che sia realmente necessario andare al pronto soccorso? La mia paura è quella di trascorrere 4/5 ore in attesa, rifare degli RX torace e poi tornare a casa pagando anche i raggi perché non erano necessari e stavo bene (sottolineo questa frase che mi è stata detta un’anno fa quando sono andato in ospedale per un dolore al polmone che pensavo fosse collegato al pnx).
Se la situazione domani (quarto giorno) è stabile, posso considerare l’ipotesi di guarigione spontanea?
Il meccanismo a valvola può subentrare anche quando il dolore è quasi sparito e dopo 3/4 giorni?
Potrebbe bastare andare a fare una visita dal dottore di famiglia o mi consiglia nuovamente il pronto soccorso?
[#3]
Mi spiace che si preoccupi, pur tuttavia le indicazioni sul da farsi gliele darà di certo il medico che la visiterà, anche dopo aver valutato i suoi nuovi esami.
E' anche vero che se i sintomi vanno a scemare, con molta probabilità, l'episodio potrebbe risolversi spontaneamente, ma qualunque decisione non può prescindere dal fatto che una persona attiva, che peraltro effettua anche dei piccoli sforzi, dopo 2 giorni di riposo totale a letto e in completo riposo, come lei stesso dice, non possa poi avere un peggioramento della sintomatologia proprio alla ripresa delle attività.
Se si sta a riposo per giorni, infatti, in pratica non si sottopone il polmone alla funzione regolare di cui necessitiamo durante degli sforzi, per cui meglio sarebbe stare sotto osservazione in ambiente protetto sino a guarigione completa, eseguendo ginnastica respiratoria e motoria e valutando di giorno in giorno il da farsi con esami di controllo ecografico/radiologico o TAC a seconda del quadro. Tutto questo, per quanto al momento le possa sembrare una perdita di tempo, la tutelerà invece da esami inutili così come dal sottovalutare eventuali piccoli segni o sintomi che dovessero intercorrere.
E' anche vero che se i sintomi vanno a scemare, con molta probabilità, l'episodio potrebbe risolversi spontaneamente, ma qualunque decisione non può prescindere dal fatto che una persona attiva, che peraltro effettua anche dei piccoli sforzi, dopo 2 giorni di riposo totale a letto e in completo riposo, come lei stesso dice, non possa poi avere un peggioramento della sintomatologia proprio alla ripresa delle attività.
Se si sta a riposo per giorni, infatti, in pratica non si sottopone il polmone alla funzione regolare di cui necessitiamo durante degli sforzi, per cui meglio sarebbe stare sotto osservazione in ambiente protetto sino a guarigione completa, eseguendo ginnastica respiratoria e motoria e valutando di giorno in giorno il da farsi con esami di controllo ecografico/radiologico o TAC a seconda del quadro. Tutto questo, per quanto al momento le possa sembrare una perdita di tempo, la tutelerà invece da esami inutili così come dal sottovalutare eventuali piccoli segni o sintomi che dovessero intercorrere.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 6.3k visite dal 06/07/2020.
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