Pneumotorace a seguito di talcaggio pleurico con vats e biopsia pleurica
Ma madre 82 anni a seguito di versamento pleurico recidivante al polmone sx per carcinoma mammario operato anni prima e trattato con toracentesi, è stata sottoposta a intervento di talcaggio pleurico con VATS con richiesta di prelievo istologico pleurico.
Detto che l'intervento di talcaggio non è riuscito, mi madre ha ora un pneumotorace massivo ed il polmone sx coartato.
Alla mia richiesta del perchè si sia manifestato un pneumotorace, la risposta dei medici è stata che è una possibile sfortunata eventualità di quando di effettuano interventi con la VATS.
Dalla letteratura che ho consultato non ho mai trovato casi simili, il pneumotorace potrebbe essere stato dovuto alla operazione di biopsia che credo sia stata fatta sulla pleura esterna.
?
Che cosa potrebbe aver causato il pneumotorace?
Ci sono possibilità di recuperare la funzionalità del polmone sx?
Grazie e Cordiali Saluti
Detto che l'intervento di talcaggio non è riuscito, mi madre ha ora un pneumotorace massivo ed il polmone sx coartato.
Alla mia richiesta del perchè si sia manifestato un pneumotorace, la risposta dei medici è stata che è una possibile sfortunata eventualità di quando di effettuano interventi con la VATS.
Dalla letteratura che ho consultato non ho mai trovato casi simili, il pneumotorace potrebbe essere stato dovuto alla operazione di biopsia che credo sia stata fatta sulla pleura esterna.
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Che cosa potrebbe aver causato il pneumotorace?
Ci sono possibilità di recuperare la funzionalità del polmone sx?
Grazie e Cordiali Saluti
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Carissimo, seppur con i pochi dati a disposizione posso dirle che sebbene il termine pneumotorace sia corretto come descrizione, nel senso di presenza di aria nella cavità pleurica, non esiste una causa che lo abbia creato ex novo. Alla luce del fatto che il polmone non si riespande, per possibili plurime cause (malattia? versamento presente per lungo tempo?), non può occupare lo spazio che prima era occupato dal liquido. Semplicemente dove c'era liquido, che è stato eliminato tramite l'intervento chirurgico, adesso c'è aria. In questi casi i curanti potrebbero valutare di lasciare in sede un drenaggio per evitare il sopraggiungere della dispnea, o se il respiro non viene alterato dall'accumulo del liquido, può anche restare senza drenaggio e procedere alle terapie mediche del caso.
Dr. Giorgio Lo Iacono
Specialista in Chirurgia Toracica
IEO - Istituto Europeo di Oncologia, Milano
[#2]
Utente
Gentile Dr.Lo Iacono,
Ci siamo orientati verso il talcaggio per cercare di evitare fastidiose toracentesi alle quali la mamma si sottoponeva ogni tre settimane circa. Lo staff chirurgico aveva affermato che avrebbero proceduto prima allo svuotamento del cavo pleurico, poi alla verifica della riespansione del polmone e nel caso di riespansione avrebbero proceduto con il talcaggio. Ora, non ho ben compreso quello che è accaduto,sono stati drenati circa 2.000 cc di liquido ma dopo il talcaggio, il polmone si è coartato completamente a causa del pneumotorace.
Invece , dopo le toracentesi, la mamma ritornava alle attività quotidiane con % di O2 in aria 96% che era la stessa percentuale rilevata prima di entrare i sala operatoria. Quello che non capisco, è come l'aria sia potuta entrare ne cavo pleurico dopo lo svuotamento dato che normalmente non ci dovrebbe essere se non indotta dalla VATS (che può accadere come mi ha spiegato il chirurgo) o dal prelievo di biopsia. Ora la mamma ha un fastidioso drenaggio fisso in aria libera con un sacchettino da svuotare, che non comprendo se sia compatibile con la sopravvivenza a breve della mamma.
Grazie del parere che vorrà darmi e Saluti,
Ci siamo orientati verso il talcaggio per cercare di evitare fastidiose toracentesi alle quali la mamma si sottoponeva ogni tre settimane circa. Lo staff chirurgico aveva affermato che avrebbero proceduto prima allo svuotamento del cavo pleurico, poi alla verifica della riespansione del polmone e nel caso di riespansione avrebbero proceduto con il talcaggio. Ora, non ho ben compreso quello che è accaduto,sono stati drenati circa 2.000 cc di liquido ma dopo il talcaggio, il polmone si è coartato completamente a causa del pneumotorace.
Invece , dopo le toracentesi, la mamma ritornava alle attività quotidiane con % di O2 in aria 96% che era la stessa percentuale rilevata prima di entrare i sala operatoria. Quello che non capisco, è come l'aria sia potuta entrare ne cavo pleurico dopo lo svuotamento dato che normalmente non ci dovrebbe essere se non indotta dalla VATS (che può accadere come mi ha spiegato il chirurgo) o dal prelievo di biopsia. Ora la mamma ha un fastidioso drenaggio fisso in aria libera con un sacchettino da svuotare, che non comprendo se sia compatibile con la sopravvivenza a breve della mamma.
Grazie del parere che vorrà darmi e Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.6k visite dal 29/11/2019.
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