Lobectomia polmonare superiore sinistra per carcinoma squamoso non cheratizzante al primo stadio e l
Egregi Dottori,
vi scrivo in merito a mia madre 69 enne, affetta da varie problematiche cardiovascolari, portatrice di pacemaker , la quale a fine luglio 2017 ha subito la lobectomia polmonare superiore sinistra e linfoadenectomia ilo-mediastinica mediante toracoscopia a causa di un nodulo polmonare "asintomatico" . (Lei si era sottoposta nel settembre 2016 ad una tac senza mdc su mia insistenza pur non avendo nessun sintomo: tac che rivelò la presenza di un nodulo di circa 10mm; subito dopo, ad ottobre 2016 a causa di una sincope cardiogena ha dovuto impiantare pacemaker bicamerale complicato da pnx sinistro iatrogeno). Nell'arco di tre mesi ( da marzo 2017 a giugno 2017 il nodulo è passato da 10 mm a 18 mm ) e quindi nonostante le delicate condizioni cardiovascolari di mia madre si è deciso di intervenire chirurgicamente (la degenza postoperatoria è stata complicata da episodi di fibrillazione atriale con terapia di amiodarone iv e alterazione della coagulazione) con conferma istologica intraoperatoria (non avendo mai effettuato nè biopsia nè broncoscopia ) .Dimessa dopo una ventina di giorni , abbiamo dovuto nuovamente ricoverarla per rialzo termico causato da versamento pleurico postoperatorio.
L'esame istologico ha confermato la presenza di "carcinoma squamoso non cheratinizzante (sec. WHO 2015) . Classificazione UICC 2017:pT1b (PL0) pN0 V1 L0 R0.La neoplasia presenta infiltrato linfoplasmacellulare peritumorale. Presenza di invasione neoplastica dei vasi ematici. Non evidenza di angioinvasione neoplastica linfatica. Pleura esente da neoplasia. Restante parenchima polmonare caratterizzato da marcata iperplasia del tessuto linfoide associato ai bronchi (BALT). Margine parenchimale di exeresi chirurgica esente da infiltrazione neoplastica." Così è stato consigliato stretto follow up. Sono trascorsi sei mesi circa dall 'intervento e il marcatore NSE Enolasi neurone specifica è pari a 13 (mentre il range indicato è minore di 12) e la tac senza mdc effettuata l' 8 gennaio ha evidenziato la presenza di alcuni linfonodi con asse corto inferiore al cm localizzati nel mediastino!!! Le tac precedenti non avevano mai evidenziato questi linfonodi (mia madre è anche affetta da BPCO e nel periodo precedente la tac ha avuto una brutta tosse).
Sono molto preoccupata poichè oltre a lei devo occuparmi di mio padre contemporaneamente operato per tumore prostatico (8 grado secondo Gleason). Cerco di seguire scrupolosamente entrambi, informandomi e seguendoli in questo duro percorso che da due anni ha cambiato un po' le nostre vite...
Nel caso di mia madre prima di procedere con esami invasivi relativi al mediastino (mi preoccupa sempre l'anestesia generale) sarebbe opportuno che il chirurgo toracico la sottoponesse ad una Pet per vedere la reattività di tali linfonodi?
Sono in attesa della visita col chirurgo toracico che la ha operata ma spero che nel frattempo possiate darmi qualche suggerimento.
Vi ringrazio!
vi scrivo in merito a mia madre 69 enne, affetta da varie problematiche cardiovascolari, portatrice di pacemaker , la quale a fine luglio 2017 ha subito la lobectomia polmonare superiore sinistra e linfoadenectomia ilo-mediastinica mediante toracoscopia a causa di un nodulo polmonare "asintomatico" . (Lei si era sottoposta nel settembre 2016 ad una tac senza mdc su mia insistenza pur non avendo nessun sintomo: tac che rivelò la presenza di un nodulo di circa 10mm; subito dopo, ad ottobre 2016 a causa di una sincope cardiogena ha dovuto impiantare pacemaker bicamerale complicato da pnx sinistro iatrogeno). Nell'arco di tre mesi ( da marzo 2017 a giugno 2017 il nodulo è passato da 10 mm a 18 mm ) e quindi nonostante le delicate condizioni cardiovascolari di mia madre si è deciso di intervenire chirurgicamente (la degenza postoperatoria è stata complicata da episodi di fibrillazione atriale con terapia di amiodarone iv e alterazione della coagulazione) con conferma istologica intraoperatoria (non avendo mai effettuato nè biopsia nè broncoscopia ) .Dimessa dopo una ventina di giorni , abbiamo dovuto nuovamente ricoverarla per rialzo termico causato da versamento pleurico postoperatorio.
L'esame istologico ha confermato la presenza di "carcinoma squamoso non cheratinizzante (sec. WHO 2015) . Classificazione UICC 2017:pT1b (PL0) pN0 V1 L0 R0.La neoplasia presenta infiltrato linfoplasmacellulare peritumorale. Presenza di invasione neoplastica dei vasi ematici. Non evidenza di angioinvasione neoplastica linfatica. Pleura esente da neoplasia. Restante parenchima polmonare caratterizzato da marcata iperplasia del tessuto linfoide associato ai bronchi (BALT). Margine parenchimale di exeresi chirurgica esente da infiltrazione neoplastica." Così è stato consigliato stretto follow up. Sono trascorsi sei mesi circa dall 'intervento e il marcatore NSE Enolasi neurone specifica è pari a 13 (mentre il range indicato è minore di 12) e la tac senza mdc effettuata l' 8 gennaio ha evidenziato la presenza di alcuni linfonodi con asse corto inferiore al cm localizzati nel mediastino!!! Le tac precedenti non avevano mai evidenziato questi linfonodi (mia madre è anche affetta da BPCO e nel periodo precedente la tac ha avuto una brutta tosse).
Sono molto preoccupata poichè oltre a lei devo occuparmi di mio padre contemporaneamente operato per tumore prostatico (8 grado secondo Gleason). Cerco di seguire scrupolosamente entrambi, informandomi e seguendoli in questo duro percorso che da due anni ha cambiato un po' le nostre vite...
Nel caso di mia madre prima di procedere con esami invasivi relativi al mediastino (mi preoccupa sempre l'anestesia generale) sarebbe opportuno che il chirurgo toracico la sottoponesse ad una Pet per vedere la reattività di tali linfonodi?
Sono in attesa della visita col chirurgo toracico che la ha operata ma spero che nel frattempo possiate darmi qualche suggerimento.
Vi ringrazio!
[#1]
Carissima,
mi sento di tranquillizzarla, in quanto è un modo per segnalare che sono linfonodi verosimilmente non patologici.
Ogni radiologo referta gli esami in maniera diversa, quindi chi ha refertato gli esami precedentemente ha omesso informazioni sui linfonodi.
I linfonodi sono normalmente presente nel mediastino di ciascuno di noi.
Porti la TC al suo chirurgo di riferimento che potrà sicuramente confermarle questa mia ipotesi sulla scorta della visualizzazione delle immagini.
mi sento di tranquillizzarla, in quanto è un modo per segnalare che sono linfonodi verosimilmente non patologici.
Ogni radiologo referta gli esami in maniera diversa, quindi chi ha refertato gli esami precedentemente ha omesso informazioni sui linfonodi.
I linfonodi sono normalmente presente nel mediastino di ciascuno di noi.
Porti la TC al suo chirurgo di riferimento che potrà sicuramente confermarle questa mia ipotesi sulla scorta della visualizzazione delle immagini.
Dr. Giorgio Lo Iacono
Specialista in Chirurgia Toracica
IEO - Istituto Europeo di Oncologia, Milano
[#2]
Utente
Egregio Dottor Lo Iacono,
La ringrazio per aver preso in considerazione la mia richiesta e per avermi risposto in maniera esaustiva e chiara.
Controllando la pregressa documentazione medica mi sono resa conto che quest'ultima tac del torace ( 8 gennaio 2018) senza mdc è stata eseguita nel medesimo centro e refertata dallo stesso radiologo che eseguì la prima tac torace senza mdc (20 /09/2016) la quale evidenziò la presenza del nodulo; e in questa tac del 2016 c'è un riferimento ai linfonodi: " non tumefazioni linfoghiandolari degne di nota in sede mediastinica".
Inoltre, ultimamente oltre ai raggi del torace e all'eco addome completo ha eseguito emocromo completo con marcatori CEA, Ca-19-9, Cyfra che sono negativi mentre l'enolasi neurone specifica risulta 13 mentre il range è minore di 12.
Infine, vorrei chiederle quali sono le linee guida da considerare per sapere ogni quanto tempo e quali tipi di esami sono necessari in base alla tipologia e alla stadiazione del tumore di mia madre, cioè vi sono delle fonti di riferimento alle quali voi medici vi attenete?
La ringrazio e mi scuso per le mie domande dettate dalla mia innata "curiosità" e dal bisogno di tenere "sotto controllo" questo mostro che in realtà corre furbescamente più di noi e che attanaglia le vite di milioni di persone.
La ringrazio per aver preso in considerazione la mia richiesta e per avermi risposto in maniera esaustiva e chiara.
Controllando la pregressa documentazione medica mi sono resa conto che quest'ultima tac del torace ( 8 gennaio 2018) senza mdc è stata eseguita nel medesimo centro e refertata dallo stesso radiologo che eseguì la prima tac torace senza mdc (20 /09/2016) la quale evidenziò la presenza del nodulo; e in questa tac del 2016 c'è un riferimento ai linfonodi: " non tumefazioni linfoghiandolari degne di nota in sede mediastinica".
Inoltre, ultimamente oltre ai raggi del torace e all'eco addome completo ha eseguito emocromo completo con marcatori CEA, Ca-19-9, Cyfra che sono negativi mentre l'enolasi neurone specifica risulta 13 mentre il range è minore di 12.
Infine, vorrei chiederle quali sono le linee guida da considerare per sapere ogni quanto tempo e quali tipi di esami sono necessari in base alla tipologia e alla stadiazione del tumore di mia madre, cioè vi sono delle fonti di riferimento alle quali voi medici vi attenete?
La ringrazio e mi scuso per le mie domande dettate dalla mia innata "curiosità" e dal bisogno di tenere "sotto controllo" questo mostro che in realtà corre furbescamente più di noi e che attanaglia le vite di milioni di persone.
[#3]
Le confermo quanto detto sulla TC.
Per quanto riguarda il follow-up nei casi come quello di sua madre (stadio precoce) c'è un consenso generale a livello internazionale su dei controlli ogni 6 mesi per i primi 2 anni, poi un controllo annuale. Questa tempistica può variare leggermente per ogni centro oncologico di riferimento e in base alla storia clinica del paziente.
Per quanto riguarda il follow-up nei casi come quello di sua madre (stadio precoce) c'è un consenso generale a livello internazionale su dei controlli ogni 6 mesi per i primi 2 anni, poi un controllo annuale. Questa tempistica può variare leggermente per ogni centro oncologico di riferimento e in base alla storia clinica del paziente.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.1k visite dal 13/01/2018.
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