Pneumotorace - un anno e mezzo dopo
Buongiorno,
Vi scrivo un anno e mezzo dopo l'intervento di pneumotorace in toracoscopia in cui è stata eseguita la rimozione dell' enfisema bolloso con fibrosi subpleurica presente ed effettuata una pleurodesi (talcaggio). L'intervento fu deciso dopo un primo episodio spontaneo di pneumotorace iperteso praticamente asintomatico (se si fa eccezione dell'eccessiva fatica da me riportata nel fare normali azioni quotidiane) con collasso completo del polmone dx e seguente ricaduta (zero dolore anche qui) a 10 giorni dal primo ricovero.
L'episodio iniziale di pneumotorace è stato subito classificato come molto insolito, in quanto privo di sintomi tipici. Dai primi di gennaio 2015 facevo solo più fatica del normale a compiere azioni quotidiane e mi sentivo stanca. Dopo le visite dal medico di base in cui non venne individuato nulla che riconducesse al pnx mi venne dato un inalatore da usare 2 settimane. A seguito della terapia sembrava ci fosse un lievissimo miglioramento (poi risultato apparente e basta!) quindi , andai dalla pneumologa per una visita specialistica in cui feci anche una spirometria (che leggo ora essere assolutamente controindicata con pnx in atto) e ancora non rilevarono nulla che riconducesse al pnx, mi venne invece dato un altro inalatore e il consiglio di fare una radiografia del torace per sicurezza, ma senza alcuna urgenza.
Dopo qualche giorno, ormai a fine gennaio, le mie condizioni erano identiche ai giorni precedenti, feci la radiografia presso un ambulatorio e mi fu rilevato finalmente il pneumotorace iperteso, polmone dx completamente collassato, con immediato ricovero in codice giallo.
Le mie domande sono:
1) è consigliabile riferire anche alla pneumologa questo episodio, anche se avvenuto un anno e mezzo fa?
2) E' possibile che questo evento sia stato più difficile da rilevare a causa della forma fisica molto allenata e quindi magari in grado di compensare meglio rispetto a un soggetto non allenato?
3) Il lato operato (dx) rimane decisamente più sensibile del lato operato, per esempio se applico una leggera pressione con un dito sulle costole, mi da fastidio/leggero dolore superficiale, a seconda del punto. Passato questo lasso di tempo dall'intervento è plausibile quindi che questa sensibilità resti?
4) Spesso capita di sentire fastidio al lato operato, per esempio quando compio una bella inspirazione. Il lato dx mi sembra un po' rigido. Rimarrà così? Si può fare qualcosa?
La ringrazio!
Vi scrivo un anno e mezzo dopo l'intervento di pneumotorace in toracoscopia in cui è stata eseguita la rimozione dell' enfisema bolloso con fibrosi subpleurica presente ed effettuata una pleurodesi (talcaggio). L'intervento fu deciso dopo un primo episodio spontaneo di pneumotorace iperteso praticamente asintomatico (se si fa eccezione dell'eccessiva fatica da me riportata nel fare normali azioni quotidiane) con collasso completo del polmone dx e seguente ricaduta (zero dolore anche qui) a 10 giorni dal primo ricovero.
L'episodio iniziale di pneumotorace è stato subito classificato come molto insolito, in quanto privo di sintomi tipici. Dai primi di gennaio 2015 facevo solo più fatica del normale a compiere azioni quotidiane e mi sentivo stanca. Dopo le visite dal medico di base in cui non venne individuato nulla che riconducesse al pnx mi venne dato un inalatore da usare 2 settimane. A seguito della terapia sembrava ci fosse un lievissimo miglioramento (poi risultato apparente e basta!) quindi , andai dalla pneumologa per una visita specialistica in cui feci anche una spirometria (che leggo ora essere assolutamente controindicata con pnx in atto) e ancora non rilevarono nulla che riconducesse al pnx, mi venne invece dato un altro inalatore e il consiglio di fare una radiografia del torace per sicurezza, ma senza alcuna urgenza.
Dopo qualche giorno, ormai a fine gennaio, le mie condizioni erano identiche ai giorni precedenti, feci la radiografia presso un ambulatorio e mi fu rilevato finalmente il pneumotorace iperteso, polmone dx completamente collassato, con immediato ricovero in codice giallo.
Le mie domande sono:
1) è consigliabile riferire anche alla pneumologa questo episodio, anche se avvenuto un anno e mezzo fa?
2) E' possibile che questo evento sia stato più difficile da rilevare a causa della forma fisica molto allenata e quindi magari in grado di compensare meglio rispetto a un soggetto non allenato?
3) Il lato operato (dx) rimane decisamente più sensibile del lato operato, per esempio se applico una leggera pressione con un dito sulle costole, mi da fastidio/leggero dolore superficiale, a seconda del punto. Passato questo lasso di tempo dall'intervento è plausibile quindi che questa sensibilità resti?
4) Spesso capita di sentire fastidio al lato operato, per esempio quando compio una bella inspirazione. Il lato dx mi sembra un po' rigido. Rimarrà così? Si può fare qualcosa?
La ringrazio!
[#1]
Gentile signorina anche se il pneumologo ha sbagliato non c'è motivo di non dirglielo se vuole che lui sia sempre in gradi di capire quello che lei ha. Sicuramente se lei è molto allenata la mancanza di un polmone funzionante può essere passata misconosciuta, anche se mi è difficile capire come il medico non abbia capito se la ha visitata. Anche la spirometria avrebbe dovuto evidenziare una riduzione marcata della capacità respiratoria (almeno il 50%). Lei è stata operata in toracoscopia e quindi avrà almeno tre cicatrici intercostali sull'emitorace destro e quindi se lei preme nelle zone operate avverte sicuramente un fastidio. Infine se lei fa dei respiri fondi avverte un fastidio al polmone destro perchè per effetto del talcaggio, il polmone non è più libero di muoversi espandendosi liberamente durante la inspirazione, ma è stirato verso l'esterno dalle adesioni alla pleura. Normalmente infatti il polmone si espande e attira l'aria dentro perchè per effetto della espansione della gabbia toracica si crea una pressione negativa che come una ventosa fa espandere il pomone. Dopo il talcaggio invece come le ho già detto il polmone viene stirato e lei avverte questo fastidio. Spero di esserle stato utile. cari saluti
Prof.Giorgio Enrico Gerunda Professore Ordinario di Chirurgia Generale Università di Modena e Reggio Emilia
[#2]
Utente
La ringrazio per la gentile e prontissima risposta!
Il pneumologo non l'ho più rivisto in quanto sono stata ricoverata presso un'altra struttura e farò riferimento a quest'ultima per qualsiasi eventuale prossima visita.
Sinceramente è parso strano a tutti che nonostante le visite non siano stati in grado di rilevare nulla.
Di fatto sono stata sgridata parecchio per non essermi recata prima al pronto soccorso, piuttosto increduli che io fossi andata avanti con un polmone così ed ero sinceramente mortificata perchè se avessi sospettato la gravità della cosa, assolutamente l'avrei fatto!
La spirometria era un po' scarsa, a quanto pare non preoccupante (non ho i documenti sottomano per riferire esattamente il risultato), ma l'addetto l'ha imputata al fatto che io non mi stessi impegnando abbastanza, nonostante invece io stessi facendo del mio meglio. Gli dissi pure del dolore che provavo nel fare quelle inspirazioni ma mi ignorò abbastanza, incitandomi a fare meglio e portandomi come esempio gli anziani "messi male" che facevano meglio di me.
Ricordo anche che il pneumologo mi controllò il battito cardiaco dicendo che era accelerato, ma mi disse che doveva essere l'emozione, nonostante io le risposi che ero perfettamente calma.
Qualche segno c'era, insomma, ma probabilmente il fatto che io fossi comunque in buona forma all'apparenza, non ha aiutato a collegare la mia situazione al pneumotorace.
Data la difficoltà nel rilevare il pneumotorace e la mia iniziale fatica nel riconoscere la ricaduta ho il dubbio che non so se riuscirei bene ad accorgermi di un nuovo episodio eventuale prima che esso diventi grave a sufficienza da causarmi effettivamente problemi.
Il pneumologo non l'ho più rivisto in quanto sono stata ricoverata presso un'altra struttura e farò riferimento a quest'ultima per qualsiasi eventuale prossima visita.
Sinceramente è parso strano a tutti che nonostante le visite non siano stati in grado di rilevare nulla.
Di fatto sono stata sgridata parecchio per non essermi recata prima al pronto soccorso, piuttosto increduli che io fossi andata avanti con un polmone così ed ero sinceramente mortificata perchè se avessi sospettato la gravità della cosa, assolutamente l'avrei fatto!
La spirometria era un po' scarsa, a quanto pare non preoccupante (non ho i documenti sottomano per riferire esattamente il risultato), ma l'addetto l'ha imputata al fatto che io non mi stessi impegnando abbastanza, nonostante invece io stessi facendo del mio meglio. Gli dissi pure del dolore che provavo nel fare quelle inspirazioni ma mi ignorò abbastanza, incitandomi a fare meglio e portandomi come esempio gli anziani "messi male" che facevano meglio di me.
Ricordo anche che il pneumologo mi controllò il battito cardiaco dicendo che era accelerato, ma mi disse che doveva essere l'emozione, nonostante io le risposi che ero perfettamente calma.
Qualche segno c'era, insomma, ma probabilmente il fatto che io fossi comunque in buona forma all'apparenza, non ha aiutato a collegare la mia situazione al pneumotorace.
Data la difficoltà nel rilevare il pneumotorace e la mia iniziale fatica nel riconoscere la ricaduta ho il dubbio che non so se riuscirei bene ad accorgermi di un nuovo episodio eventuale prima che esso diventi grave a sufficienza da causarmi effettivamente problemi.
[#3]
gentile signorina in effetti ho difficoltà a capire come possa avere fatto un pneumologo a non rilevare che era presente un pneumotorace (per di più iperteso) e a non valutare con la sufficiente attenzione i risultati sicuramente patologici di una spirometria in una persona giovane e come dice lei atletica. Peraltro se le dovesse capitare un altro pneumotorace destro sarebbe difficile non accorgersene, perchè essendo attualmente il polmone attaccato alla pleura (talcaggio), la sua caduta (atelectasia) le procurerebbe dolore. Se non deve più avere bisogno di quel pneumologo è inutile andare a dirle che si è sbagliata, a meno che non abbia desideri di rivalsa. Cari saluti
[#4]
Utente
Capisco, quindi senza dubbio me ne accorgerei.
L'unico motivo per cui l'avrei riferito al pneumologo sarebbe stato se fosse stato d'aiuto nell'individuare questi casi meno riconoscibili, ma seguo il suo consiglio! D'altra parte nessuno è infallibile, può capitare e tutto si è comunque risolto per il meglio.
La ringrazio moltissimo e le auguro una buona giornata!
L'unico motivo per cui l'avrei riferito al pneumologo sarebbe stato se fosse stato d'aiuto nell'individuare questi casi meno riconoscibili, ma seguo il suo consiglio! D'altra parte nessuno è infallibile, può capitare e tutto si è comunque risolto per il meglio.
La ringrazio moltissimo e le auguro una buona giornata!
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 4.8k visite dal 22/11/2016.
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