Il pneumotorace si recidivi piu' facilmente
A metà ottobre, mio figlio di 21 anni (alto e magro) è stato ricoverato in Chirurgia toracica per un pnx dx recidivante.
Dopo 6 giorni è stato sottoposto ad intervento chirurgico videoassistito durante il quale è stata eseguita una pleurodesi chimica. Il decorso post operatorio è stato regolare. Prima della rimozione del drenaggio, però, è comparsa una piccola area con falda idroaerea alla base. Deve ritornare tra 15 giorni in ospedale per un controllo radiologico.
Ora è molto preoccupato, sente dolori, gorgoglii al torace e dei "tac" (rumori) sempre al torace, e non riesce a tranquillizarsi. Devo dire che anch'io, nonostante lo sproni ad essere piu' rilassato e più tranquillo, sono abbastanza preoccupata, sia per il suo stato di ansietà, sia per paura che il pneumotorace si recidivi piu' facilmente.
Si puo' fare qualcosa (fisioterapia? farmaci?) in attesa dei risultati radiologici? E quali sono le ipotesi se la falda non dovesse riassorbirsi spontaneamente? Cosa rischierebbe e quali potrebbero essere le azioni da intraprendere?
Faccio presente che già da prima di questa operazione mio figlio era stato da uno psicoterapeuta specializzato in malattie psicosomatiche, (solo una volta, perche' poi era intervenuto il secondo pneumotorace) e settimana prossima riprendera' le sedute.
Grazie mille per una vostra risposta e cordiali saluti. Paola
Dopo 6 giorni è stato sottoposto ad intervento chirurgico videoassistito durante il quale è stata eseguita una pleurodesi chimica. Il decorso post operatorio è stato regolare. Prima della rimozione del drenaggio, però, è comparsa una piccola area con falda idroaerea alla base. Deve ritornare tra 15 giorni in ospedale per un controllo radiologico.
Ora è molto preoccupato, sente dolori, gorgoglii al torace e dei "tac" (rumori) sempre al torace, e non riesce a tranquillizarsi. Devo dire che anch'io, nonostante lo sproni ad essere piu' rilassato e più tranquillo, sono abbastanza preoccupata, sia per il suo stato di ansietà, sia per paura che il pneumotorace si recidivi piu' facilmente.
Si puo' fare qualcosa (fisioterapia? farmaci?) in attesa dei risultati radiologici? E quali sono le ipotesi se la falda non dovesse riassorbirsi spontaneamente? Cosa rischierebbe e quali potrebbero essere le azioni da intraprendere?
Faccio presente che già da prima di questa operazione mio figlio era stato da uno psicoterapeuta specializzato in malattie psicosomatiche, (solo una volta, perche' poi era intervenuto il secondo pneumotorace) e settimana prossima riprendera' le sedute.
Grazie mille per una vostra risposta e cordiali saluti. Paola
[#1]
Gentile utente,
verosimilmente la sintomatologia descritta "sente dolori, gorgoglii al torace" puo' rientrare nel normale decorso post-operatorio.
Per tranquillizzare suo figlio, prima del controllo radiologico programmato le consiglio di eseguire una ECOGRAFIA SUI SENI COSTO-FRENICI.
Questa ecografia mirata alle basi del torace, ha tempi di esecuzione rapidissimi (2-3-minuti), serve per evidenziare eventuali versamenti residui che, se presenti in minima quantità, si riassorbono spontaneamente o con terapia medica.
Cordiali saluti
verosimilmente la sintomatologia descritta "sente dolori, gorgoglii al torace" puo' rientrare nel normale decorso post-operatorio.
Per tranquillizzare suo figlio, prima del controllo radiologico programmato le consiglio di eseguire una ECOGRAFIA SUI SENI COSTO-FRENICI.
Questa ecografia mirata alle basi del torace, ha tempi di esecuzione rapidissimi (2-3-minuti), serve per evidenziare eventuali versamenti residui che, se presenti in minima quantità, si riassorbono spontaneamente o con terapia medica.
Cordiali saluti
[#2]
Utente
Grazie, Dottore , per la Sua gentile risposta.
Nel frattempo, venerdì, a seguito di dolori acuti alla clavicola con tumefazione visibile (un rilievo di grandezza e forma di noce)ci siamo "nuovamente" recati in Pronto Soccorso, dove gli è stata diagnosticata la Sindrome di Tietze, che ora stiamo curando con anti infiammatori.
Da queste ultime radiografie, comunque, persiste una piccola area con falda idroaerea alla base.
Quali sono le ipotesi se la falda non dovesse riassorbirsi spontaneamente? Cosa rischierebbe e quali potrebbero essere le azioni da intraprendere?
Grazie nuovamente.
Paola
Nel frattempo, venerdì, a seguito di dolori acuti alla clavicola con tumefazione visibile (un rilievo di grandezza e forma di noce)ci siamo "nuovamente" recati in Pronto Soccorso, dove gli è stata diagnosticata la Sindrome di Tietze, che ora stiamo curando con anti infiammatori.
Da queste ultime radiografie, comunque, persiste una piccola area con falda idroaerea alla base.
Quali sono le ipotesi se la falda non dovesse riassorbirsi spontaneamente? Cosa rischierebbe e quali potrebbero essere le azioni da intraprendere?
Grazie nuovamente.
Paola
[#3]
Gentile utente,
se la "piccola area con falda idroaerea alla base" e' sovrapponibile a quella gia' presente alla dimissione non ne farei un dramma. Comunque, mi pare ovvio, che ulteriori chiarimenti li può dare soltanto il chirurgo toracico che ha eseguto l'intervento.
Cordiali saluti
se la "piccola area con falda idroaerea alla base" e' sovrapponibile a quella gia' presente alla dimissione non ne farei un dramma. Comunque, mi pare ovvio, che ulteriori chiarimenti li può dare soltanto il chirurgo toracico che ha eseguto l'intervento.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 4.2k visite dal 07/11/2008.
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