Metastasi polmonari
Salve, sono la figlia di Testa Filomena signora affetta da recidive polmonari a seguito di carcinoma mammario duttale infiltrante. nel giugno 2008 è stata ricoverata per presenza di voluminosa neoformazione al QSEds+linfoadenopatia. ascellare omolaterale. la diagnosi è Carcinoma duttale invasivo mammaella ds pT3 N1 Mx-G Ki-67 80% BCL2positività nel 35-40%, p53 neg, C-erb-b2 positività di membrana 0, recettore estrogeno e progesterone neg.
Dal 29/09/08 al 19 / 12/08 6 ccli di chemioterapia con Taxotere-Myocet-Endoxan G1 ogni 21 giorni. 23/01/09 mastectomia ds semplice EI in seguito ad una persistenza locale di malattia:carcinoma duttale invasivo Ki-67 90% BCL2positività nel 20%, p53 neg, C-ERB-b2 positività di membrana0,recettore estrogeno e progesterone neg.
01/04/09 PET:evidenza di metastasi polmonari bilaterali + sospetta persistenza locale di malattia --> dal 08/04 al 17/07/09 4 cicli di chemioterapia con Cisplatino G1+ Vinorelbina G1, G8 ogni 21 giorni con rivalutazione di malattia dopo 2 cicli (TAC del 09 /06 / 2009 )SD.
Ecografia mamellare (25/09/09)che mostra negativa ,e TC torace (25/09/09) in miglioramento .
Dal 28/07/09 Gemcitabina G1-G8 ogni 21 giorni
Dal 18/08/09 al 02/ 10 Gemcitabina per 8 cicli --> PD polmonare
dal 22/04 / 2010 al 10 /10 Xeloda per 6 cicli --> PD polmonare.
15/11/2010 TC torace e riscontro di una progressione di malattia a livello polmonare. Il 25 gennaio 2011 le è stata somministata MTX 66mg , 5FU 984 mg , decadron 4 mg , limican 1fl(3^ ciclo G8)
Terapia domiciliare:
- EDX 50mg 3 cp al giorno (da assumere insieme la sera dopo cena) dal 18 /01 al 02/02.
il 4 Febbraio 2011 ha effettuato TC torace l' esito mostra un aumento delle dimensioni delle nodulazione parenchimali a ds al segmento posteriore del lobo superiore (9mm, cavitata), al lobo medio (21)ai segmenti anteriore e laterale del lobo inferiore a sede sub-pleurica ( multiple,del DM di 19mm, a sinistra al segmento lingulare a sede sub- pleurica(16mm) al segmento laterale (20 mm ) ed al segmento mediale del lobo inferiore (30) quest' ultima con strie di raccordo alla pleura mediastinica. Conservata pervietà delle principali diramazioni bronchiali. Non visibilità di significative tuefazioni linfonodali ilari e/o mediastiniche. Non evidente versamento pleurico e/o pericardico. io mi chiedo, è consigliabile continuare con la terapia chemioterapica o rivolgersi ad un chirurgo toracico per trattamento con laser o con terapie affini? nell'attesa di una pronta risposta vi porgo i miei più cordiali saluti
Roberta Scafetta
Dal 29/09/08 al 19 / 12/08 6 ccli di chemioterapia con Taxotere-Myocet-Endoxan G1 ogni 21 giorni. 23/01/09 mastectomia ds semplice EI in seguito ad una persistenza locale di malattia:carcinoma duttale invasivo Ki-67 90% BCL2positività nel 20%, p53 neg, C-ERB-b2 positività di membrana0,recettore estrogeno e progesterone neg.
01/04/09 PET:evidenza di metastasi polmonari bilaterali + sospetta persistenza locale di malattia --> dal 08/04 al 17/07/09 4 cicli di chemioterapia con Cisplatino G1+ Vinorelbina G1, G8 ogni 21 giorni con rivalutazione di malattia dopo 2 cicli (TAC del 09 /06 / 2009 )SD.
Ecografia mamellare (25/09/09)che mostra negativa ,e TC torace (25/09/09) in miglioramento .
Dal 28/07/09 Gemcitabina G1-G8 ogni 21 giorni
Dal 18/08/09 al 02/ 10 Gemcitabina per 8 cicli --> PD polmonare
dal 22/04 / 2010 al 10 /10 Xeloda per 6 cicli --> PD polmonare.
15/11/2010 TC torace e riscontro di una progressione di malattia a livello polmonare. Il 25 gennaio 2011 le è stata somministata MTX 66mg , 5FU 984 mg , decadron 4 mg , limican 1fl(3^ ciclo G8)
Terapia domiciliare:
- EDX 50mg 3 cp al giorno (da assumere insieme la sera dopo cena) dal 18 /01 al 02/02.
il 4 Febbraio 2011 ha effettuato TC torace l' esito mostra un aumento delle dimensioni delle nodulazione parenchimali a ds al segmento posteriore del lobo superiore (9mm, cavitata), al lobo medio (21)ai segmenti anteriore e laterale del lobo inferiore a sede sub-pleurica ( multiple,del DM di 19mm, a sinistra al segmento lingulare a sede sub- pleurica(16mm) al segmento laterale (20 mm ) ed al segmento mediale del lobo inferiore (30) quest' ultima con strie di raccordo alla pleura mediastinica. Conservata pervietà delle principali diramazioni bronchiali. Non visibilità di significative tuefazioni linfonodali ilari e/o mediastiniche. Non evidente versamento pleurico e/o pericardico. io mi chiedo, è consigliabile continuare con la terapia chemioterapica o rivolgersi ad un chirurgo toracico per trattamento con laser o con terapie affini? nell'attesa di una pronta risposta vi porgo i miei più cordiali saluti
Roberta Scafetta
[#1]
Gentile utente
In casi come questi è difficile esprimere dei pareri per via dell'impossibilità di visionare le immagini e di vistare la paziente.
A carattere generale le posso dire che i margini terapeutici mi sembrano pochi trattandosi di una patologia recidivante a livello locale e metastatizzante nonostante i cicli chemioterapici.
Alle volte si può decidere di effettuare interventi (anche disperati) di metastasectomie ma una decisione del genere non può prescindere da una attenta valutazione dei costi/benefi (in termini di salute), delle condizioni cliniche generali e dalla fattibilità dell'intervento.
In casi come questi il rischio più grande (che si presenta con altissima probabilità) è la mancanza di radicalità oncologica.
Anche se tecnicamente si riuscisse a togliere tutti i noduli macroscopici (visibili ad occhio umano), la probabilità che ve ne siano altri microscopici è altissima (perchè una malattia metastatizzante deve essere considerata non più localizzata ma sistemica).
Si affidi ai colleghi che la seguono. Un consulto con un collega Chirurgo Toracico non credo possa far male a meno che non ci si carichi troppo di grosse aspettative.
In casi come questi è difficile esprimere dei pareri per via dell'impossibilità di visionare le immagini e di vistare la paziente.
A carattere generale le posso dire che i margini terapeutici mi sembrano pochi trattandosi di una patologia recidivante a livello locale e metastatizzante nonostante i cicli chemioterapici.
Alle volte si può decidere di effettuare interventi (anche disperati) di metastasectomie ma una decisione del genere non può prescindere da una attenta valutazione dei costi/benefi (in termini di salute), delle condizioni cliniche generali e dalla fattibilità dell'intervento.
In casi come questi il rischio più grande (che si presenta con altissima probabilità) è la mancanza di radicalità oncologica.
Anche se tecnicamente si riuscisse a togliere tutti i noduli macroscopici (visibili ad occhio umano), la probabilità che ve ne siano altri microscopici è altissima (perchè una malattia metastatizzante deve essere considerata non più localizzata ma sistemica).
Si affidi ai colleghi che la seguono. Un consulto con un collega Chirurgo Toracico non credo possa far male a meno che non ci si carichi troppo di grosse aspettative.
Dr. Francesco Inzirillo
- Ospedale "Morelli" - Sondalo
- Istituto Clinico Humanitas - Milano
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 5.1k visite dal 10/02/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Tumore al seno
Il tumore al seno è il cancro più diffuso in Italia: quali sono i fattori di rischio e come fare prevenzione? Sintomi, diagnosi e cura del carcinoma mammario.