Pnx dx recidivo dopo apicectomia
Salve a tutti e Buon 2011.
Sono un ragazzo di 23 anni ma la mia storia con i pneumotoraci inizia all'età, circa, di 19 anni quando ebbi il mio primo evento di pnx destro spontaneo. Venni trattato, come da prassi, con drenaggio pleurico. Pochi giorni di degenza ospedaliera e via con le dimissioni. Tempo 1 anno ed ecco il secondo evento, sempre dx e sempre spontaneo. La falda in se era talmente piccola da richiedere solo riposo e un po' di ossigeno-terapia. Il consiglio dei medici, in questo caso, fu però quello di iniziare a pensare ad un intervento chirurgico più risolutivo. In questo modo venne deciso di recuperare dall'evento acuto in maniera conservativa e fissare un intervento per poche settimane dopo. Fui d'accordo e procedetti come consigliatomi.
Il pneumotorace si ridusse fino a scomparire. Poco tempo dopo il dolore si rifece sentire e il 16 gennaio del 2008 mi sottoposi ad un intervento di apicectomia con pleurodesi.
3 anni sono passati ed esattamente il 31/12, quindi pochi giorni fa, ho avuto l'ennesima recidiva che mi ha formato una falda di pnx, sempre destro, apicale e laterale. A questo punto si è dedotto che l'intervento di pleurodesi non ha creato esattamente le aderenze sperate.
Anche in questo caso il pnx è di dimensioni trascurabili e mi è stato consigliato nuovamente il riposo assoluto per superare l'evento naturalmente.
Ciò che io, ignorantemente, penso è che l'intervento a cui mi sono sottoposto in origine non è stato sufficiente (o non è stato fatto bene). Quali sono le mie prospettive? Posso quasi dimenticare questa recidiva post intervento chirurgico o è un campanello d'allarme per ulteriori eventi di pnx?
Io, ormai, dalla mia esperienza, ho appreso il concetto che il pnx in se non è nulla di cui preoccuparsi, ma il problema sta, nell'individuo predisposto, nelle recidive; problematica, tral'altro, di cui io sono già protagonista. La mia volontà non è quella di scappare davanti al problema, bensì di risolverlo in maniera piuttosto "definitiva". Ma dato l'esito, non troppo positivo, del primo intervento, ora ci penserò due volte prima di sottopormi ad un altro.
Spero possiate aiutarmi con qualche consiglio.
Grazie in anticipo.
Sono un ragazzo di 23 anni ma la mia storia con i pneumotoraci inizia all'età, circa, di 19 anni quando ebbi il mio primo evento di pnx destro spontaneo. Venni trattato, come da prassi, con drenaggio pleurico. Pochi giorni di degenza ospedaliera e via con le dimissioni. Tempo 1 anno ed ecco il secondo evento, sempre dx e sempre spontaneo. La falda in se era talmente piccola da richiedere solo riposo e un po' di ossigeno-terapia. Il consiglio dei medici, in questo caso, fu però quello di iniziare a pensare ad un intervento chirurgico più risolutivo. In questo modo venne deciso di recuperare dall'evento acuto in maniera conservativa e fissare un intervento per poche settimane dopo. Fui d'accordo e procedetti come consigliatomi.
Il pneumotorace si ridusse fino a scomparire. Poco tempo dopo il dolore si rifece sentire e il 16 gennaio del 2008 mi sottoposi ad un intervento di apicectomia con pleurodesi.
3 anni sono passati ed esattamente il 31/12, quindi pochi giorni fa, ho avuto l'ennesima recidiva che mi ha formato una falda di pnx, sempre destro, apicale e laterale. A questo punto si è dedotto che l'intervento di pleurodesi non ha creato esattamente le aderenze sperate.
Anche in questo caso il pnx è di dimensioni trascurabili e mi è stato consigliato nuovamente il riposo assoluto per superare l'evento naturalmente.
Ciò che io, ignorantemente, penso è che l'intervento a cui mi sono sottoposto in origine non è stato sufficiente (o non è stato fatto bene). Quali sono le mie prospettive? Posso quasi dimenticare questa recidiva post intervento chirurgico o è un campanello d'allarme per ulteriori eventi di pnx?
Io, ormai, dalla mia esperienza, ho appreso il concetto che il pnx in se non è nulla di cui preoccuparsi, ma il problema sta, nell'individuo predisposto, nelle recidive; problematica, tral'altro, di cui io sono già protagonista. La mia volontà non è quella di scappare davanti al problema, bensì di risolverlo in maniera piuttosto "definitiva". Ma dato l'esito, non troppo positivo, del primo intervento, ora ci penserò due volte prima di sottopormi ad un altro.
Spero possiate aiutarmi con qualche consiglio.
Grazie in anticipo.
[#1]
Buongiorno,
in una percentuale dei casi del 3% (in tutte le casistiche chirurgiche, a livello mondiale) vi è recidiva di pneumotorace anche dopo interventi di pleurodesi.
Questo verosimilmente per la tendenza individuale del soggetto a non formare aderenze.
In casi di recidiva limitata di pneumotorace sono d'accordo con un atteggiamento attendistico/conservativo, in quanto non è detto che vi siano nel suo caso ulteriori episodi e, comunque, che questi siano di gravità tale da indicare un nuovo intervento (che considererei in caso di nuova recidiva a breve distanza o accompagnata da sintomi importanti).
Cordiali saluti.
in una percentuale dei casi del 3% (in tutte le casistiche chirurgiche, a livello mondiale) vi è recidiva di pneumotorace anche dopo interventi di pleurodesi.
Questo verosimilmente per la tendenza individuale del soggetto a non formare aderenze.
In casi di recidiva limitata di pneumotorace sono d'accordo con un atteggiamento attendistico/conservativo, in quanto non è detto che vi siano nel suo caso ulteriori episodi e, comunque, che questi siano di gravità tale da indicare un nuovo intervento (che considererei in caso di nuova recidiva a breve distanza o accompagnata da sintomi importanti).
Cordiali saluti.
Dr. Paolo Scanagatta
Direttore UOC Chir.Toracica SONDALO
http://sites.google.com/site/dottpaoloscanagatta/Home
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta dottore.
In data odierna ho effettuato un'altra RX di controllo che ha evidenziato la riduzione sostanziale della falda di pnx. Probabilmente questo evento, preso singolarmente, si è risolto con il solo riposo.
Quello che mi chiedo ora è come si prospetta il mio futuro. E' evidente che non posso condurre una vita con l'ansia di avere altri pneumotoraci. Ed è altrettanto evidente che tutto si riduce a percentuali che questo evento si presenti o meno.
Una volta che sono incorso in questo 3% di casi ora come devo considerarmi? Ora in che range percentuale mi trovo?
Sostanzialmente devo considerare questo episodio il "terzo" o un "nuovo primo"?
Questo dato è fondamentale per sapere che prospettive ho davanti e per decidere come procedere.
Grazie ancora.
Saluti.
In data odierna ho effettuato un'altra RX di controllo che ha evidenziato la riduzione sostanziale della falda di pnx. Probabilmente questo evento, preso singolarmente, si è risolto con il solo riposo.
Quello che mi chiedo ora è come si prospetta il mio futuro. E' evidente che non posso condurre una vita con l'ansia di avere altri pneumotoraci. Ed è altrettanto evidente che tutto si riduce a percentuali che questo evento si presenti o meno.
Una volta che sono incorso in questo 3% di casi ora come devo considerarmi? Ora in che range percentuale mi trovo?
Sostanzialmente devo considerare questo episodio il "terzo" o un "nuovo primo"?
Questo dato è fondamentale per sapere che prospettive ho davanti e per decidere come procedere.
Grazie ancora.
Saluti.
[#3]
E' un "nuovo primo", e come tale ha un 80% di possibilità di NON recidivare (vedendo il bicchiere mezzo pieno)...
Io considererei l'ipotesi di una nuova chirurgia nel caso di un nuovo episodio di recidiva, oppure al primo episodio di pnx a sinistra (incidenza del 7% nei pazienti con storia di pnx spontaneo controlaterale - in questo caso non converrebbe aspettare la recidiva).
La saluto cordialmente,
Io considererei l'ipotesi di una nuova chirurgia nel caso di un nuovo episodio di recidiva, oppure al primo episodio di pnx a sinistra (incidenza del 7% nei pazienti con storia di pnx spontaneo controlaterale - in questo caso non converrebbe aspettare la recidiva).
La saluto cordialmente,
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 11.7k visite dal 04/01/2011.
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