Non curare un pneumotorace
Salve!
Vorrei sapere se ci possono essere danni collaterali nel non curare un pneumotorace parziale asintomatico di modeste dimensioni (20-25%).
Questo lo chiedo perché mi è capitato di avere un pneumotorace come quello appena descritto e il chirurgo mi disse che potevo scegliere se mettere il drenaggio o meno, ma mi consigliò di farlo, e io seguii il suo consiglio.
Prima che avessi avuto questo pneumotorace, ero stato sottoposto all'intervento della pleurodesi, che evidentemente non è funzionato dato che ho avuto ancora un pneumotorace. Tuttavia si suppone che una parte del polmone si sia comunque attaccata alla pleura, per cui in futuro (dallo stesso lato) dovrei avere solo pneumotoraci di modeste dimensioni.
Io quest'anno ho avuto 3 pneumotoraci: per il primo non mi recai nemmeno all'ospedale, mentre per gli altri due fui ricoverato in ospedale col drenaggio.
Ora, io psicologicamente parlando non posso reggere un altro ricovero in ospedale almeno per un po' di tempo, e inoltre sono uno studente e tutti questi ricoveri sono stati un intralcio agli studi.
Per cui le porgo la domanda fatta sopra: ci possono essere danni collaterali nel non curare un pneumotorace parziale asintomatico (nessun dolore, resprazione buona e saturazione ossigeno buona) di modeste dimensioni?
Vorrei sapere se ci possono essere danni collaterali nel non curare un pneumotorace parziale asintomatico di modeste dimensioni (20-25%).
Questo lo chiedo perché mi è capitato di avere un pneumotorace come quello appena descritto e il chirurgo mi disse che potevo scegliere se mettere il drenaggio o meno, ma mi consigliò di farlo, e io seguii il suo consiglio.
Prima che avessi avuto questo pneumotorace, ero stato sottoposto all'intervento della pleurodesi, che evidentemente non è funzionato dato che ho avuto ancora un pneumotorace. Tuttavia si suppone che una parte del polmone si sia comunque attaccata alla pleura, per cui in futuro (dallo stesso lato) dovrei avere solo pneumotoraci di modeste dimensioni.
Io quest'anno ho avuto 3 pneumotoraci: per il primo non mi recai nemmeno all'ospedale, mentre per gli altri due fui ricoverato in ospedale col drenaggio.
Ora, io psicologicamente parlando non posso reggere un altro ricovero in ospedale almeno per un po' di tempo, e inoltre sono uno studente e tutti questi ricoveri sono stati un intralcio agli studi.
Per cui le porgo la domanda fatta sopra: ci possono essere danni collaterali nel non curare un pneumotorace parziale asintomatico (nessun dolore, resprazione buona e saturazione ossigeno buona) di modeste dimensioni?
[#1]
Buonasera,
in linea teorica il trattamento conservativo (attendistico) nei pneumotoraci limitati e asintomatici è una pratica che può ancora essere attuata senza eccessivi rischi.
"Danni collaterali" potrebbero essere la non perfetta riespansione polmonare, che può residuare in un polmone meno espanso di quello sano, l'esecuzione di numerose RX torace per controllare l'evoluzione, oppure la possibilità che lo pneumotorace peggiori/persista con la necessità di drenarlo in un secondo momento (nel suo caso sembrerebbe che l'intervento chirurgico abbia almeno in parte evitato che il polmone collassasse completamente).
Rimango a sua disposizione per necessità o chiarimenti.
Cordiali saluti,
in linea teorica il trattamento conservativo (attendistico) nei pneumotoraci limitati e asintomatici è una pratica che può ancora essere attuata senza eccessivi rischi.
"Danni collaterali" potrebbero essere la non perfetta riespansione polmonare, che può residuare in un polmone meno espanso di quello sano, l'esecuzione di numerose RX torace per controllare l'evoluzione, oppure la possibilità che lo pneumotorace peggiori/persista con la necessità di drenarlo in un secondo momento (nel suo caso sembrerebbe che l'intervento chirurgico abbia almeno in parte evitato che il polmone collassasse completamente).
Rimango a sua disposizione per necessità o chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dr. Paolo Scanagatta
Direttore UOC Chir.Toracica SONDALO
http://sites.google.com/site/dottpaoloscanagatta/Home
[#2]
Ex utente
Quindi da quello che ho capito non ci possono essere danni collaterali permanenti?
In sostanza.... l'unica cosa che può succedere è che il polmone non torni a parete completamente?
Se io dovessi avere un altro pnemotorace parziale, quindi, potrei semplicemente aspettare un po' di tempo e in caso di disturbo persistente decidere di drenare?
In sostanza.... l'unica cosa che può succedere è che il polmone non torni a parete completamente?
Se io dovessi avere un altro pnemotorace parziale, quindi, potrei semplicemente aspettare un po' di tempo e in caso di disturbo persistente decidere di drenare?
[#3]
Come scritto nel precedente post, dipende tutto dall'estensione della falda di pneumotorace, in caso di falda estesa il polmone potrebbe non riespandersi completamente ed esitare in un fibrotorace (un polmone che rimane poco espanso in maniera permanente).
Il consiglio è di evitare cure "fai da te", ma di rivolgersi sempre agli specialisti.
Cordiali saluti.
Il consiglio è di evitare cure "fai da te", ma di rivolgersi sempre agli specialisti.
Cordiali saluti.
[#5]
Non vi è un rischio elevato, ma è una condizione, una volta instaurata, non più reversibile (il polmone diventa piccolo e rigido, il cavo pleurico stesso diventa più piccolo, di fatto non vi è aria nello spazio pleurico ma il polmone e l'emitorace interessato si "rattrappiscono"). Il fatto che lei abbia fatto la pleurodesi
[#6]
Ex utente
Va bene, la ringrazio!
Ora le porgo una domanda che ho già fatto in pneumologia, alla quale non ho ricevuto risposta: qual'è il meccanismo di formazione delle bolle che causano pneumotorace?
Per quale motivo i polmoni di alcune persone hanno tendenza a sviluppare queste bolle?
Ho letto in un consulto che la formazione di queste bolle può essere dovuto alla carenza di una sostanza chiamata alfa-1-antitripsina; in questo caso si può ovviare alla carenza?
E infine un'ultima domanda (che probabilmente posta in un consulto online può dare poche risposte): in questi giorni ho fastidi e dolori a schiena e torace; alla schiena sento come se qualcosa si stirasse quando respiro, e all'emitorace ho delle brevi fitte di dolore che ogni tanto compaiono (soprattutto in seguito a dei movimenti).
Non ho pneumotoraci, dato che ieri ho fatto una radiografia e non presentava pneumotoraci, quindi a questo punto si può pensare solo a dolori cronici causati dalla pleurodesi; ma perché mi sono comparsi solo adesso, dopo ben 2 mesi dalla pleurodesi? È verosimile che dei dolori cronici (magari transitori) possano comparire solo dopo diverso tempo anziché subito dopo? Forse sarebbe importante specificare che in questi giorni sono stato molto tempo a letto per via di un'influenza, per cui mi sono mosso poco e sono stato sdraiato per molto tempo..
Ora le porgo una domanda che ho già fatto in pneumologia, alla quale non ho ricevuto risposta: qual'è il meccanismo di formazione delle bolle che causano pneumotorace?
Per quale motivo i polmoni di alcune persone hanno tendenza a sviluppare queste bolle?
Ho letto in un consulto che la formazione di queste bolle può essere dovuto alla carenza di una sostanza chiamata alfa-1-antitripsina; in questo caso si può ovviare alla carenza?
E infine un'ultima domanda (che probabilmente posta in un consulto online può dare poche risposte): in questi giorni ho fastidi e dolori a schiena e torace; alla schiena sento come se qualcosa si stirasse quando respiro, e all'emitorace ho delle brevi fitte di dolore che ogni tanto compaiono (soprattutto in seguito a dei movimenti).
Non ho pneumotoraci, dato che ieri ho fatto una radiografia e non presentava pneumotoraci, quindi a questo punto si può pensare solo a dolori cronici causati dalla pleurodesi; ma perché mi sono comparsi solo adesso, dopo ben 2 mesi dalla pleurodesi? È verosimile che dei dolori cronici (magari transitori) possano comparire solo dopo diverso tempo anziché subito dopo? Forse sarebbe importante specificare che in questi giorni sono stato molto tempo a letto per via di un'influenza, per cui mi sono mosso poco e sono stato sdraiato per molto tempo..
[#7]
Le blebs sono piccole raccolte subpleuriche d’aria (meno di 2 cm) localizzate a livello del foglietto pleurico (pleura) viscerale, che costituiscono il risultato della rottura degli alveoli, con intrappolamento d’aria tra la lamina elastica interna e quella esterna della pleura viscerale. In genere sono localizzate all’apice dei lobi polmonari superiori o a livello dei segmenti apicali dei lobi inferiori e spesso sono accompagnate da distrofia e fibrosi apicale. Si ritiene che rappresentino una varietà parasettale di enfisema, che può essere presente indipendentemente da un esteso enfisema centroacinoso o panacinoso.
La pressione intrapleurica, negativa, non è uniforme in tutto lo spazio pleurico ma esiste un gradiente pressorio tra apice e base polmonare. All’apice, vi e’ una pressione negativa maggiore che alla base e questa differenza favorisce una maggiore distensione degli alveoli apicali. Negli individui alti, questo gradiente risulta ancora maggiore e può favorire la rottura delle blebs apicali, contribuendo probabilmente allo sviluppo dello pneumotorace.
Fattori di rischio:
Nell’85% dei casi, il pnx spontaneo primitivo colpisce soggetti giovani, prevalentemente maschi, tra i 18 ed i 40 (5 - 8 volte maggiore del sesso femminile). Spesso si tratta di longilinei, alti, con peso inferiore al valore atteso di 9-14 Kg e fumatori (<20 sigarette/die). Il pneumotorace spontaneo primitivo si verifica più frequentemente a destra che a sinistra ed è bilaterale in meno del 10% dei pazienti.
Negli ultimi anni, l’aumento dell’abitudine al fumo di tabacco, tra le donne, ha determinato un aumento dell’incidenza di pnx spontaneo primitivo anche nel sesso femminile. E' pure stata trovata una certa familiarità.
Per quanto riguarda il deficit di alfa-1-antitripsina, chi ne è affetto sviluppa un grave quadro di enfisema polmonare, del quale lo pneumotorace rappresenta una semplice complicanza: per questi pazienti non esiste la possibilità di una supplementazione, e nei casi di deficit grave, spesso l'evoluzione clinica porta alla necessità di eseguire un trapianto di polmone.
Per quanto riguarda i dolori che lei avverte, tenga presente che nel postoperatorio degli interventi in videotoracoscopia, sono frequenti dei disturbi di tipo nevritico della parete toracica, dovuti all'infiammazione del nervo intercostale causata dall'introduzione dei "TROCAR" o porte chirurgiche per l'inserimento degli strumenti: tali dolori possono comparire a distanza a causa dei processi riparativi/di cicatrizzazione dei traumi. Sono caratterizzati da fitte, "formicolii" (parestesie), sensazione di "anestesia" o di peso.
La saluto cordialmente
La pressione intrapleurica, negativa, non è uniforme in tutto lo spazio pleurico ma esiste un gradiente pressorio tra apice e base polmonare. All’apice, vi e’ una pressione negativa maggiore che alla base e questa differenza favorisce una maggiore distensione degli alveoli apicali. Negli individui alti, questo gradiente risulta ancora maggiore e può favorire la rottura delle blebs apicali, contribuendo probabilmente allo sviluppo dello pneumotorace.
Fattori di rischio:
Nell’85% dei casi, il pnx spontaneo primitivo colpisce soggetti giovani, prevalentemente maschi, tra i 18 ed i 40 (5 - 8 volte maggiore del sesso femminile). Spesso si tratta di longilinei, alti, con peso inferiore al valore atteso di 9-14 Kg e fumatori (<20 sigarette/die). Il pneumotorace spontaneo primitivo si verifica più frequentemente a destra che a sinistra ed è bilaterale in meno del 10% dei pazienti.
Negli ultimi anni, l’aumento dell’abitudine al fumo di tabacco, tra le donne, ha determinato un aumento dell’incidenza di pnx spontaneo primitivo anche nel sesso femminile. E' pure stata trovata una certa familiarità.
Per quanto riguarda il deficit di alfa-1-antitripsina, chi ne è affetto sviluppa un grave quadro di enfisema polmonare, del quale lo pneumotorace rappresenta una semplice complicanza: per questi pazienti non esiste la possibilità di una supplementazione, e nei casi di deficit grave, spesso l'evoluzione clinica porta alla necessità di eseguire un trapianto di polmone.
Per quanto riguarda i dolori che lei avverte, tenga presente che nel postoperatorio degli interventi in videotoracoscopia, sono frequenti dei disturbi di tipo nevritico della parete toracica, dovuti all'infiammazione del nervo intercostale causata dall'introduzione dei "TROCAR" o porte chirurgiche per l'inserimento degli strumenti: tali dolori possono comparire a distanza a causa dei processi riparativi/di cicatrizzazione dei traumi. Sono caratterizzati da fitte, "formicolii" (parestesie), sensazione di "anestesia" o di peso.
La saluto cordialmente
[#8]
Ex utente
Ottima risposta, molto chiara e esaustiva!
Gli alveoli se non sbaglio sono dei piccolissimi palloncini all'estremita dei bronchioli, giusto?
Dunque ogni bolla corrisponde a un alveolo rotto? Così per curiosità, quanti alveoli abbiamo in ogni polmone?
A proposito dei dolori: adesso non ho più nessun dolore al torace, ma solo un dolore alla schiena (che non mi permette di stare sdraiato sulla schiena) all'altezza del diaframma
Gli alveoli se non sbaglio sono dei piccolissimi palloncini all'estremita dei bronchioli, giusto?
Dunque ogni bolla corrisponde a un alveolo rotto? Così per curiosità, quanti alveoli abbiamo in ogni polmone?
A proposito dei dolori: adesso non ho più nessun dolore al torace, ma solo un dolore alla schiena (che non mi permette di stare sdraiato sulla schiena) all'altezza del diaframma
[#9]
Alla penultima riga del precedente post: traumi=tramiti (incisioni chirurgiche del torace).
Gli alveoli, come scrive lei, sono dei piccolissimi palloncini all'estremita dei bronchioli, e sono l'unità funzionale del polmone (la sede degli scambi gassosi). Le bolle sono dovute alla rottura di piccoli gruppi di alveoli contigui.
In ogni polmone ci sono circa 250-300 milioni di alveoli, raggruppati in lobuli e separati da sottili setti, detti setti alveolari.
Riguardo ai suoi dolori, provi a vedere se il punto dove avverte male si trova lungo il decorso di una delle coste che corrispondono ad una cicatrice cutanea (pregresso drenaggio o accesso videotoracoscopico).
Buon sabato,
Gli alveoli, come scrive lei, sono dei piccolissimi palloncini all'estremita dei bronchioli, e sono l'unità funzionale del polmone (la sede degli scambi gassosi). Le bolle sono dovute alla rottura di piccoli gruppi di alveoli contigui.
In ogni polmone ci sono circa 250-300 milioni di alveoli, raggruppati in lobuli e separati da sottili setti, detti setti alveolari.
Riguardo ai suoi dolori, provi a vedere se il punto dove avverte male si trova lungo il decorso di una delle coste che corrispondono ad una cicatrice cutanea (pregresso drenaggio o accesso videotoracoscopico).
Buon sabato,
[#10]
Ex utente
"Riguardo ai suoi dolori, provi a vedere se il punto dove avverte male si trova lungo il decorso di una delle coste che corrispondono ad una cicatrice cutanea (pregresso drenaggio o accesso videotoracoscopico)."
Ma al di là delle ferite e dell'irritazione del nervo intercostale, non potrebbero essere semplicemente fastidi/dolori causati dal fatto che le due pleure sono attaccate insieme, cosa che rappresenta una condizione fisiologica innaturale?
Io a dire il vero giurerei di avere una raccolta d'aria proprio nel punto dolente (la sensazione è quella), se non fosse che la radiografia mostrava un polmone a parete...
forse c'è una piccola perdita aerea che al momento della radiografia non aveva ancora prodotto una falda visibile..?
Non so se può essere utile, comunque ho notato che il punto dolente viene stimolato durante l'eruttazione, mentre ho notato che non viene stimolato dai colpi di tosse.
Fa male in particolare quando sto sdraiato sulla schiena e si accentua durante la respirazione; è un dolore simile a uno stiramento!
Ma al di là delle ferite e dell'irritazione del nervo intercostale, non potrebbero essere semplicemente fastidi/dolori causati dal fatto che le due pleure sono attaccate insieme, cosa che rappresenta una condizione fisiologica innaturale?
Io a dire il vero giurerei di avere una raccolta d'aria proprio nel punto dolente (la sensazione è quella), se non fosse che la radiografia mostrava un polmone a parete...
forse c'è una piccola perdita aerea che al momento della radiografia non aveva ancora prodotto una falda visibile..?
Non so se può essere utile, comunque ho notato che il punto dolente viene stimolato durante l'eruttazione, mentre ho notato che non viene stimolato dai colpi di tosse.
Fa male in particolare quando sto sdraiato sulla schiena e si accentua durante la respirazione; è un dolore simile a uno stiramento!
[#11]
In realtà solo la pleura parietale è innervata e può far male, tanto è vero che solo le pleuriti "secche" si presentano con sintomatologia dolorosa durante la respirazione e ai colpi di tosse (per lo sfregamento tra loro dei foglietti pleurici infiammati), mentre quando si instaura il versamento pleurico e i foglietti pleurici si staccano tra loro il dolore improvvisamente cessa (ma compare una difficoltà respiratoria). Infatti normalmente chi ha subito un intervento di pleurodesi non accusa sintomi dolorosi, come del resto chi ha avuto una pleurite da giovane e può avere spontaneamente la fusione completa delle due pleure (condizione che in natura è presente come fisiologica in alcuni animali, per esempio gli elefanti, che in quanto privi di uno spazio pleurico non possono - fortunati loro - avere pneumotoraci).
Il fatto che ai colpi di tosse e alla respirazione lei non avverta dolore (mentre mi pare che lo avverta premendo sul torace), fa pensare ad un dolore di parete, che va quindi distinto se di origine osteomuscolare (infiammazione/lesione muscolare), che risponde ai farmaci antinfiammatori classici, o di tipo nevritico cronico (infiammazione dei nervi periferici, necessita di trattamenti farmacologici diversi, con farmaci neuroattivi).
Se la sintomatologia viceversa le sembra analoga a quella che avvertiva durante i suoi precedenti episodi di pneumotorace, può sempre decidere di ripetere, per estrema sicurezza, una radiografia del torace (il vantaggio e la rassicurazione di una certezza radiologica sono in alcuni casi da considerarsi superiori agli eventuali rischi di un'eccessiva esposizione a radiazioni).
Cordiali saluti.
Il fatto che ai colpi di tosse e alla respirazione lei non avverta dolore (mentre mi pare che lo avverta premendo sul torace), fa pensare ad un dolore di parete, che va quindi distinto se di origine osteomuscolare (infiammazione/lesione muscolare), che risponde ai farmaci antinfiammatori classici, o di tipo nevritico cronico (infiammazione dei nervi periferici, necessita di trattamenti farmacologici diversi, con farmaci neuroattivi).
Se la sintomatologia viceversa le sembra analoga a quella che avvertiva durante i suoi precedenti episodi di pneumotorace, può sempre decidere di ripetere, per estrema sicurezza, una radiografia del torace (il vantaggio e la rassicurazione di una certezza radiologica sono in alcuni casi da considerarsi superiori agli eventuali rischi di un'eccessiva esposizione a radiazioni).
Cordiali saluti.
[#12]
Ex utente
"per esempio gli elefanti, che in quanto privi di uno spazio pleurico non possono - fortunati loro - avere pneumotoraci"
Spero di nascere elefante allora nella prossima vita!
"Se la sintomatologia viceversa le sembra analoga a quella che avvertiva durante i suoi precedenti episodi di pneumotorace, può sempre decidere di ripetere, per estrema sicurezza, una radiografia del torace"
Bhe... a dire il vero per certe cose non mi sembra per niente un pneumotorace.
Prima di tutto, la mia respirazione attualmente è ottima; nel pneumotorace parziale che ho avuto poco tempo fa non avevo dispnea, ma avevo come un senso di ostruzione a livello dei bronchi, e invece ora tutto liscio!
Inoltre un pnemotorace causa un dolore persistente, e non che si presenta solo in date posizioni (anche se è vero che per esempio, nel caso del pneumotorace iprtensivo che ho avuto, la posizione peggiore era "sdraiato di schiena" e quella migliore era "sdraiato sul fianco opposto al pnx")
Forse potrebbe essere una piccolissima falda d'aria, ma dato che un pneumotorace sorge classicamente in zona apicale il dolore dovrebbe essere in cima alla schiena, e non a metà schiena.
E per quanto riguarda radiografie di controllo: se ne facessi una ogni volta che ho un piccolo dubbio, dovrei farne una ogni settimana e... per poi alla fine prendere un tumore a causa delle continue radiazioni non val la pena!
Vedrò se passa il dolore nei prossimi giorni, e in caso contrario posso sempre andare dal medico!
Spero di nascere elefante allora nella prossima vita!
"Se la sintomatologia viceversa le sembra analoga a quella che avvertiva durante i suoi precedenti episodi di pneumotorace, può sempre decidere di ripetere, per estrema sicurezza, una radiografia del torace"
Bhe... a dire il vero per certe cose non mi sembra per niente un pneumotorace.
Prima di tutto, la mia respirazione attualmente è ottima; nel pneumotorace parziale che ho avuto poco tempo fa non avevo dispnea, ma avevo come un senso di ostruzione a livello dei bronchi, e invece ora tutto liscio!
Inoltre un pnemotorace causa un dolore persistente, e non che si presenta solo in date posizioni (anche se è vero che per esempio, nel caso del pneumotorace iprtensivo che ho avuto, la posizione peggiore era "sdraiato di schiena" e quella migliore era "sdraiato sul fianco opposto al pnx")
Forse potrebbe essere una piccolissima falda d'aria, ma dato che un pneumotorace sorge classicamente in zona apicale il dolore dovrebbe essere in cima alla schiena, e non a metà schiena.
E per quanto riguarda radiografie di controllo: se ne facessi una ogni volta che ho un piccolo dubbio, dovrei farne una ogni settimana e... per poi alla fine prendere un tumore a causa delle continue radiazioni non val la pena!
Vedrò se passa il dolore nei prossimi giorni, e in caso contrario posso sempre andare dal medico!
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 36.1k visite dal 02/12/2009.
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