Tendi di achille e ricostruzione
ho subito 2 interventi per la rottura del tendine di achille. Il primo a novembre 2007 con tecnica innovativa con inserimento di fattori di crescita. Dopo 3 mesi di stop il chirurgo ortopedico mi autorizza a togliere il tutore e la gamba non ha retto e sono ricaduta rompendo di nuovo il tendine.
L'8 febbraio 2008 sono stata rioperata e sottoposta alla ricostruzione con ribaltamento di tendine e muscolo del polpaccio e attualmente appoggio il piede, zoppicando. La gamba presenta una ferita di circa 13 cm dal calcagno al polpaccio.
Ho fatto una risonanza di controllo e recita così:
si apprezzano esiti di plastica di ricostruzione/rinforzo chirurgina secondaria. Il tendine appare marcatamente irregolare e disomogeneo con presenza di un significativo impegno flogistico lungo il suo decorso. I tessuti molli peritendinei e periarticolari del III distale della gamba e del piede presentano uno spessore aumentato e un aspetto reticolare come per esteso infarcimento sieroso ed edema.
Poiché al di dietro del tendine si apprezza una lacuna liquida l'insieme di questi reperti può avere un differente significato in relazione al quadro clinico presente (anche se le alterazioni descritte potrebbero rappresentare un ritardo nei fenomeni di normalizzazione del quadro post-chirurgico non è possibile escludere eventuali complicazioni effettive).
Si apprezzano segni di condropatia degenerativa a livello della tibio-tarsica e della sottoastragalica.
Si apprezza una raccolta fluida di aspetto simil-cistico nel contesto del seno del tarso.
Presenza di modici segni di flogosi lungo il decorso dei tendine peronei.
La mia domanda è: cosa è indicato fare in questi casi? A chi mi devo rivolgere per risolvere i miei problemi? Questa infezione (che per fortuna non mi dà febbre) può essere una derivazione del precedente intervento con fattori di crescita o delle emorragie sopraggiunte a causa della prescrizione dell'ospedale di assumere tachipirina e aspirina per 10 giorni?
Questa infezione può danneggiare il tendine appena ricostruito?
Grazie.. e buona giornata.
rosa.
L'8 febbraio 2008 sono stata rioperata e sottoposta alla ricostruzione con ribaltamento di tendine e muscolo del polpaccio e attualmente appoggio il piede, zoppicando. La gamba presenta una ferita di circa 13 cm dal calcagno al polpaccio.
Ho fatto una risonanza di controllo e recita così:
si apprezzano esiti di plastica di ricostruzione/rinforzo chirurgina secondaria. Il tendine appare marcatamente irregolare e disomogeneo con presenza di un significativo impegno flogistico lungo il suo decorso. I tessuti molli peritendinei e periarticolari del III distale della gamba e del piede presentano uno spessore aumentato e un aspetto reticolare come per esteso infarcimento sieroso ed edema.
Poiché al di dietro del tendine si apprezza una lacuna liquida l'insieme di questi reperti può avere un differente significato in relazione al quadro clinico presente (anche se le alterazioni descritte potrebbero rappresentare un ritardo nei fenomeni di normalizzazione del quadro post-chirurgico non è possibile escludere eventuali complicazioni effettive).
Si apprezzano segni di condropatia degenerativa a livello della tibio-tarsica e della sottoastragalica.
Si apprezza una raccolta fluida di aspetto simil-cistico nel contesto del seno del tarso.
Presenza di modici segni di flogosi lungo il decorso dei tendine peronei.
La mia domanda è: cosa è indicato fare in questi casi? A chi mi devo rivolgere per risolvere i miei problemi? Questa infezione (che per fortuna non mi dà febbre) può essere una derivazione del precedente intervento con fattori di crescita o delle emorragie sopraggiunte a causa della prescrizione dell'ospedale di assumere tachipirina e aspirina per 10 giorni?
Questa infezione può danneggiare il tendine appena ricostruito?
Grazie.. e buona giornata.
rosa.
[#1]
Gentile signora Rosa,
in questi casi complessi si cerca di poter recuperare il più possibile attraverso terapie mediche e solo in assenza di miglioramenti e con precise indicazioni chirurgiche , si opta per la chirurgia. In genere questi casi complessi vengono trattati congiuntamente dal chirurgo ortopedico e dal plastico. Senta anche il parere dgli ortopedici del nostro sito.
Saluti
Dott. Claudio Bernardi
chirurgia plastica
www.claudiobernardi.it
in questi casi complessi si cerca di poter recuperare il più possibile attraverso terapie mediche e solo in assenza di miglioramenti e con precise indicazioni chirurgiche , si opta per la chirurgia. In genere questi casi complessi vengono trattati congiuntamente dal chirurgo ortopedico e dal plastico. Senta anche il parere dgli ortopedici del nostro sito.
Saluti
Dott. Claudio Bernardi
chirurgia plastica
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Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3k visite dal 11/05/2009.
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